Commenti sulla critica del Papa al libertarismo, di Robert Wenzel, Thomas DiLorenzo e Bionic Mosquito

Robert Wenzel (TargetLiberty, 28 aprile 2017)

E' davvero notevole. Di tutte le filosofie politiche che esistono, Papa Francesco ha selezionato e attaccato il libertarismo.

“Non posso mancare di parlare del grave rischio associato all'invasione delle posizioni di individualismo libertario in alti strati culturali e nell'insegnamento scolastico e universitario", ha detto il Papa in un messaggio  ad un incontro dei membri della Accademia Pontificia delle Scienze Sociali, scrive Breitbart.

“Una caratteristica comune di questo paradigma fallace è la minimizzazione del bene comune, cioè l'idea di "vivere bene' nel contesto comunitario", Francesco ha detto, "al tempo stesso esaltando un ideale egoista".

Breitbart scrive che i membri della Accademia Pontificia sono attualmente impegnati in una conferenza dal titolo "Verso una società di partecipazione: Nuove strade per l'integrazione sociale e culturale", che è cominciata venerdì e si concluderà il 2 maggio.

Francesco ha detto che il libertarismo, "così di moda oggi", è una forma più radicale dell'individualismo che asserisce che "solo l'individuo dà valore alle cose e alle relazioni interpersonali e perciò solo l'individuo decide cosa è bene e cosa è male".

Il libertarismo, ha detto, predica che l'idea di "autodeterminazione" è necessaria per porre le basi di libertà e responsabilità individuale.

“Quindi, l'individuo libertario nega il valore del bene comune", il pontefice ha detto, "perché da una parte suppone che l'idea stessa di bene 'comune' implici la costrizione di almeno qualche individuo, e dall'altra parte suppone che la nozione di 'bene' privi la libertà della sua essenza".

Il libertarismo, ha continuato, è una radicalizzazione 'antisociale' ell'individualismo, che "porta alla conclusione che chiunque abbia il diritto di estendersi  quanto permettono le sue abilità, persino al costo dell'esclusione e marginalizzazione della maggioranza più vulnerabile".

Secondo questa mentalità, tutte le relazioni che creano legami devono essere eliminate, ha suggerito il Papa, "dal momento che limiterebbero la libertà". In questo modo, solo vivendo in modo indipendente dagli altri, dal bene comune, e persino da Dio stesso, può una persona essere libera, ha detto.

Per prima cosa, sarebbe bello se il libertarismo fosse popolare nei campus universitari anche solo la metà di quanto il Papa pensa che sia .

Ma, molto più significativo, il Papa mostra una seria incomprensione della filosofia del libertarismo.

Non c'è nulla in questa filosofia che impedisce alle persone di raggrupparsi in qualsiasi tipo di attività di loro scelta, che sia religiosa, sociale, o qualsiasi altra cosa. Inoltre, l'unico "requisito" del libertarismo è che tutti i membri di un gruppo si associno sulla base bel bellissimo principio di non-aggressione. Non c'è nulla che dica che gli individui devono vivere indipendenti gli uni dagli altri e che i legami debbano essere eliminati. I libertari credono che ognuno sia libero di associarsi il tanto o poco che desidera. Non c'è alcun requisito per il quale i libertari dovrebbero vivere indipendentemente da "persino Dio stesso".

Come scrisse Murray Rothbard (noto come il Signor Libertario in persona):

Il fatto è che il libertarismo non è e non pretende di essere una completa teoria morale o estetica; è solo una teoria politica; cioè, l'importante parte della teoria morale che tratta del ruolo appropriato della violenza nella vita sociale.

Questo è il principio e la fine della filosofia libertaria. Che il Papa manchi di cogliere questo punto di un margine molto ampio, più grande di quello che separa il paradiso e l'inferno, è una minimizzazione.

Inoltre, il libertarismo non rifiuta l'idea di bene comune, nel senso che i libertari desiderano il migliore ambiente politico che farebbe il maggior bene per la maggioranza della gente. Questo è, in modo significativo, un'idea fondamentale di coloro che sostengono il libertarismo.

Infine, l'idea che il libertarismo riguardi la marginalizzazione della "maggioranza più vulnerabile" è un insulto all'umanità. La convinzione libertaria è che gli individui non abbiamo bisogno della coercizione dello stato per essere caritatevoli. E che al cuore dell'umanità ci sia un desiderio di essere buoni e premurosi, e che il tentativo dello stato di sfruttare questa basilare caratteristica dell'umanità per istituire la coercizione sia malvagio.

Quando il Papa cita che la maggioranza sarebbe vulnerabile, suggerisce una celata prospettiva marxista, secondo la quale il capitalismo in qualche modo sfrutterebbe tutti.

Qui il Papa ha abbandonato il mondo della filosofia sociale per avventurarsi nel mondo della cattiva teoria economica. Le politiche economiche marxiste hanno portato a più morti, nell'ordine di centinaia di milioni, di ogni altra idea.

Lascia senza parole il fatto che il Papa si attenga a una tale filosofia al tempo stesso in cui cerca di compiere la volontà di Dio sforzandosi per portare pace e armonia nel mondo.

Non è forse vero che libertarismo e principio di non-aggressione sono piuttosto ben allineati con la pace e l'armonia?

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Il papa fascista

Thomas DiLorenzo (LewRockwell.com, 1 maggio 2017)

Fresco di una invettiva piena d'odio contro il populismo (cioè consenso dei governati), Papa Francesco ha recentemente pronunciato un'altra polemica meschina ed odiosa sul "grave rischio associato all'invasione di ... individualismo libertario in alti strati culturali e nell'insegnamento universitario". Ha detto questo di fronte alla Accademia Pontificia delle Scienze Sociali, come scrive Breitbart.com.

Si tratta dell'esatto contrario della realtà, riguardo all'insegnamento universitario: le università sono state quasi completamente colonizzate dalla sinistra in cui il Papa si riconosce, la cui vera "religione" è il marxismo culturale, ovvero la correttezza politica di sinistra. Deve essere l'unica persona sul pianeta a pensare che le università siano focolai di libertarismo.  Quando si tratta di riversare odio verso libero mercato, libertà economica, governo costituzionale limitato e altre idee non socialiste, la realtà sembra non abbia alcuna rilevanza per il Papa.

Il papa è un peronista argentino, il che equivale a dire che è un fascista. Juan Peron  è stato il leader fascista dell'Argentina la cui varietà di socialismo nazionalista includeva restrizioni al commercio internazionale, controllo dei prezzi e dei salari, confisca di proprietà privata, nazionalizzazione di industrie, e spese a profusione in perfetto stile keynesiano tramite la stampa di montagne di denaro. L'inevitabile rovina economica ha portato alla sua deposizione tramite un colpo di stato militare nel 1955, dopo di che l'Argentina ha continuato a stampare denaro per decenni per salvare governi disastrosi, creando iperinflazione che ha raggiunto il 12mila percento negli anni '80. 

Solo le idee "libertarie" sulle virtù di proprietà privata, mercati e libertà economica - le idee che il papa regolarmente denuncia con odio ardente - avrebbero potuto prevenire la distruzione dell'economia argentina. Sembra che egli pensi che l'unico problema con Peron è che non si spinse abbastanza avanti nel suo tipo di socialismo (il fascismo -- socialismo "nazionale" nella varietà tedesca del ventesimo secolo -- è solo un'altra varietà di socialismo, come spiegato in dettaglio da Friedrich Hayek in The Road to Serfdom).

Nel suo più recente attacco alla società libera, il papa ha denunciato il libertarismo come "ideale egoista" e "paradigma fallace che minimizza l'importanza del bene comune". Il libertarismo insegnerebbe che "solo l'individuo dà valore alle cose", ha detto il fascista argentino. Poi ha proseguito ripetendo il mantra di tutti i collettivisti per il quale "l'individuo libertario nega il valore del bene comune". Per non tralasciare nulla, ha incluso l'idea standard di sinistra per la quale la libertà presumibilmente causa la "marginalizzazione della maggioranza più vulnerabile". A differenza del destino della "maggioranza vulnerabile" nell'utopia socialista sudamericana del Venezuela, ad esempio.

Ovviamente, "il bene comune" è una locuzione completamente priva di significato, dal momento che implica l'esistenza di qualche sorta di accordo unanime su cosa sia. In realtà, è semplicemente l'opinione di statalisti totalitari come Papa Francesco, che usano questo linguaggio nel tentativo di costringere gli altri ad assecondare la loro ideologia statalista. E' un tentativo di censura, in altre parole. Se non siete d'accordo con loro, siete nemici della società perché vi opponete al "bene comune", come definito da loro, per ragioni presumibilmente egoiste.

La nozione che il "bene comune" debba sovrastare tutto il resto era l'idea caratterizzante del fascismo del ventesimo secolo. Il “Programma in 25 Punti del Partito Nazista", pubblicato nel 1925, proclamava che l'intero programma nazista era basato sul principio, stampato in lettere maiuscole, di "BENE COMUNE PRIMA DEL BENE INDIVIDUALE". "L'ariano non è migliore nelle qualità mentali", Hitler scrisse in Mein Kampf, "ma nella sua forma più nobile egli volontariamente subordina il suo steso ego alla comunità, e, se il momento lo richiede, è pronto anche a sacrificarlo" (Adolf Hitler, Mein Kampf, Houghton Mifflin edizione 1943, pag. 126). Fascisti contemporanei come Papa Francesco continuano a ripetere questo malvagio mantra.

I fascisti del ventesimo secolo capivano di dover screditare le idee del libertarismo, note allora come "liberalismo classico", per poter ottenere che una larga parte del pubblico abbracciasse la loro varietà di socialismo. Nel saggio La dottrina del fascismo, Benito Mussolini scrisse che "La concezione fascista della vita mette in risalto l'importanza dello Stato e accetta l'individuo solo nella misura in cui i suoi interessi coincidono con quelli dello Stato. E' opposta al liberalismo classico [che] negava lo Stato in nome dell'individuo" (enfasi aggiunta). E' identico a quello che Papa Francesco ha detto nel suo più recente attacco alla società libera.

Mussolini inoltre pontificava che fosse "innaturale" per il governo proteggere i diritti individuali, come asserito dal liberalismo classico o libertarismo. "La massima per la quale la società esiste solo per il benessere e la libertà degli individui che la compongono non sembra conforme ai piani della natura", egli scrisse. "Se il liberalismo classico significa individualismo, allora il Fascismo significa stato", scrisse il dittatore italiano.

In The Road to Serfdom, Hayek discute l'odio atavico dei collettivisti verso l'"individualismo" ricordando ai lettori che, storicamente, tutto ciò che i liberali classici hanno mai inteso con "individualismo" è semplicemente rispetto per l'individuo, per la vita umana individuale in generale, punto. Si sarebbe portati a pensare che sia qualcosa che un papa abbracci, invece di denunciarlo in un discorso in cui suona più come un Vladimir Lenin o un Fidel Castro, piuttosto che come Vicario di Cristo.

I fascisti tedeschi inoltre capivano perfettamente che il libertarismo, o liberalismo classico, era il loro nemico mortale. Una delle ispirazioni intellettuali del fascismo tedesco era Paul Lensch, autore di Tre anni di rivoluzione mondiale.  In quest'opera, Lensch spiegò che il "problema" con un numero troppo alto di tedeschi dell'epoca era che essi "inconsciamente ragionano secondo gli standard inglesi".  Con questo egli intendeva che troppi tedeschi avevano abbracciato la filosofia del liberalismo classico. Lensch scherniva tali idee quali “le loro nozioni politiche di 'libertà' e 'diritti civili' , di costituzionalismo e parlamentarismo, derivate da quella concezione individualista del mondo di cui il liberalismo inglese è una classica incarnazione ... " (enfasi aggiunta).

Queste idee di "liberalismo [classico] anacronistico" sono state "distrutte", gongolava il teorico nazista. Quello che "si deve fare ora è sbarazzarsi di queste idee politiche ereditate ... Il socialismo deve presentare un'opposizione conscia e determinata all'individualismo". Papa Francesco senza dubbio sarebbe d'accordo.

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Un ulteriore commento di Thomas DiLorenzo, dal blog di Lew Rockwell, 2/5/17

Il peggior incubo del Papa

Quello che il papa (insieme agli altri socialisti/comunisti) teme è l'individualismo come definito dall'uomo che è stato forse la primaria autorità del mondo sul tema, F.A. Hayek.  In The Road to Serfdom Hayek spiegò, nel 1943:

“Stiamo rapidamente abbandonando non meramente i punti di vista di Cobden e Bright, di Adam Smith e Hume [cioè la teoria economica favorevole al libero mercato], o persino di Locke e Milton, bensì una delle caratteristiche salienti della civiltà occidentale come si è sviluppata dalle fondamenta poste dalla cristianità, dai greci e dai romani. Non meramente il liberalismo del diciannovesimo e del diciottesimo secolo, bensì viene progressivamente abbandonato l'individualismo di base che abbiamo ereditato da Erasmo e Montaigne, da Cicerone e Tacito, Pericle e Tucidide. ... le caratteristiche essenziali di quell'individualismo, il quale, da elementi forniti dalla cristianità e dalla filosofia dell'antichità classica, è stato inizialmente sviluppato durante il Rinascimento e da allora è cresciuto e si è diffuso a diventare quello che conosciamo come civiltà occidentale -- sono il rispetto per l'uomo individuale qua uomo, cioè il riconoscimento delle proprie opinioni e dei propri gusti come supremi nella propria sfera, indipendentemente da quanto strettamente possano essere circoscritti, e la convinzione che sia una buona cosa che gli uomini sviluppino i propri individuali talenti e inclinazioni. 'Libertà' è oggi una parola così consumata dall'uso e abuso che gli uomini dovrebbero esitare dall'impiegarla per esprimere gli ideali che rappresentava durante quel periodo. 'Tolleranza' è, forse, l'unica parola che ancora conserva il pieno significato del principio [individualismo] che per tutto quel periodo è stato in ascesa, e che solo in tempi recenti è stato di nuovo in declino, per scomparire completamente con l'ascesa dello stato totalitario." (enfasi aggiunta)

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The devil's Pope

Bionic Mosquito (LewRockwell.com, 4 maggio 2017)

E' da qualche tempo che non commento su qualcosa che riguarda l'attuale papa. Questo silenzio finisce oggi!

Quegli schifosi libertari

Recentemente il papa ha proferito una critica, basata su numerose argomentazioni fallaci, al libertarismo. Molti hanno giustamente offerto una replica. Le poche che ho letto erano rispettose, alla ricerca di un dialogo razionale e ponderato con il papa su questo argomento.

Bene, questa replica non sarà di quel tipo. Non mi prenderò la briga di replicare punto per punto; altri l'hanno fatto fin troppo bene. Il mio approccio sarà differente - come potreste aver dedotto, dato il titolo di questo post.

Libertarismo = Principio di Non Aggressione

Il papa condanna il libertarismo; il libertarismo ha alla radice il principio di non aggressione.

Allora, cos'è il principio di non aggressione? Da Ayn Rand, leggiamo: "Fintanto che gli uomini desiderano vivere insieme, nessun uomo può iniziare -- mi avete sentito? Nessuno può cominciare -- l'uso della forza fisica contro altri."

Da Murray Rothbard: “Il credo libertario poggia su un solo assioma centrale: che nessun uomo o gruppo di uomini abbia il diritto di aggredire la persona o la proprietà di qualcun altro. Potrebbe essere chiamato "l'assioma di non aggressione". "Aggressione" è definita come dare inizio all'uso o minaccia di violenza fisica contro la persona o la proprietà di chiunque altro. Aggressione è perciò sinonimo di invasione".

Si può dire con sicurezza che questa affermazione sia massimamente cristiana; appartiene al "Mount Rushmore" delle parole secondo cui un cristiano dovrebbe vivere [N.d.T.: per "Mount Rushmore" si intende qualcosa di "massimo, sommo", in riferimento al monte americano con quattro presidenti scolpiti; usato anche poco sotto].

Il credo del Papa

Da un estratto dal libro di George Neumayr, The Political Pope: How Pope Francis Is Delighting the Liberal Left and Abandoning Conservatives.

Il papa ha letto molti libri che gli ha dato il suo capo al Hickethier-Bachmann Laboratory a Buenos Aires, dove lavorava.

Il “capo” a cui Papa Francesco si riferiva è Esther Ballestrino de Careaga. Egli l'ha descritta come una "donna paraguayana" e "fervente comunista". La considera uno dei suoi mentori più importanti. "Devo molto a quella grande donna", ha detto, dicendo che "mi ha insegnato molto sulla politica".

Imparare riguardo al comunismo, ha detto, "tramite una persona coraggiosa e onesta è stato di grande aiuto. Ho capito alcune cose, un aspetto del sociale che poi ho trovato nella dottrina sociale della Chiesa".

L'aspetto sociale del comunismo = la dottrina sociale della Chiesa. Rifletteteci per qualche istante.

Il papa ha affermato: "L'ideologia marxista è sbagliata". Tuttavia egli frequentemente esorta l'azione di leader politici verso fini redistributivi. Se non è marxismo, è un cugino stretto. Chiamiamolo comunismo democratico. Sì, alcuni troveranno ripetitiva questa definizione.

Si può dire con tranquillità - specialmente considerando il breve tempo che è stato sulla terra - che il comunismo è stata la filosofia politica più distruttiva che il mondo abbia mai conosciuto; il Mount Rushmore del diavolo sta ancora aspettando altri tre candidati.

Giorno del giudizio

Mettiamo alla prova queste due teorie politiche - libertarismo e comunismo (democratico) - sulla base della Bibbia. Prendiamo i rilevanti comandamenti tra i ben noti dieci… bene, prima di arrivare ai dieci, consideriamo come Dio presenta se stesso:

Io sono il Signore Dio tuo, che ti ha fatto uscire dall'Egitto, fuori dalla terra della schiavitù.

Comunismo = schiavitù = contrario all'opera di Dio; il NAP = praticamente l'opposto della schiavitù.

Non uccidere.

Comunismo = almeno 100 milioni di morti nell'unico secolo in cui è stato provato; il NAP = praticamente l'opposto dell'omicidio.

Non rubare.

Comunismo = una filosofia politica basata interamente sul furto - da ciascuno secondo le sue abilità, a ciascuno secondo il suo bisogno; il NAP = praticamente l'opposto del furto.

Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo e la sua schiava, né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

Comunismo = invidiare qualsiasi cosa di chiunque abbia qualcosa in più di quello che hai; il NAP = praticamente l'opposto.

Ma quello era l'Antico Testamento

Già. Ma Dio è immutabile, e un peccato rimane un peccato. Allora può il bene derivare dall'infrangere i comandamenti di Dio? Cosa dice Paolo al riguardo?

Romani 3: 5 Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo? Che Dio è ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Parlo alla maniera degli uomini.) 6 No di certo! Perché, altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?
7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua gloria, perché sono ancora giudicato come peccatore? 8 Perché non dovremmo fare il male affinché venga il bene, come alcuni - la cui condanna è ben giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo?

Mai Gesù insegnò di dare inizio all'uso della forza o in alcun modo di usare il governo romano per fare il bene - di fare il male per "far risaltare la giustizia di Dio...". Fare il bene è il compito della Chiesa, il corpo di Cristo. E' una chiamata; non si ottiene con il fucile puntato.

Il Papa dovrebbe fare il suo lavoro e guidare i cattolici verso questa chiamata. Dovrebbe fare come Cristo ha fatto, senza introdurre l'uso della forza aggressiva.

Conclusione

Non il papa di Cristo = il papa del diavolo.

Originale su Bionic Mosquito.

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Update (13/5/17)

Anche Walter Block ha commentato sullo stesso discorso del papa (Il Papa critica il libertarismo, oggi su LewRockwell.com), ribadendo gli stessi principi, con in più alcuni  interessanti riferimenti sui rapporti tra religione cattolica e idee libertarie.

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