"The Judge" Napolitano rflette sullo stato dei valori cari a Thomas Jefferson

Andrew P. Napolitano (LewRockwell.com, 5 luglio 2018)

jeffersonLa Dichiarazione di Indipendenza, firmata il 3 Luglio 1776 per essere rilasciata pubblicamente il giorno dopo, fu il capolavoro di Thomas Jefferson. Lui stesso scrisse molto riguardo alla dichiarazione nei cinquant’anni che seguirono.

In nessun modo quello che scrisse suggerisce l'idea che la dichiarazione e i valori che vi erano espressi fossero realmente radicali  -- nel senso che riflettessero cambiamenti a 180 gradi al cuore dell'atteggiamento verso la società in America. L'idea che agricoltori, mercanti e avvocati potessero staccarsi da un regno, combattere e vincere una guerra contro l'esercito del re, fu il risultato finale di un movimento multigenerazionale, espresso in modo articolato nella dichiarazione.

I due valori centrali della dichiarazione sono le origini della libertà umana e la legittimità del governo popolare.

Quando Jefferson scrisse che siamo dotati dal nostro Creatore di certi diritti inalienabili si stava riferendo alla legge naturale. La legge naturale  insegna che, con l’esercizio della ragione, giusto e sbagliato possono essere distinti e la verità può essere scoperta, indipendentemente da qualsivoglia comando del governo. La legge naturale insegna inoltre che i nostri diritti provengono dalla nostra umanità, non dal governo, e la nostra umanità è un dono del nostro Creatore.

Anche quelli che mettono in discussione o rifiutano l’esistenza del Creatore -- Jefferson stesso era forse uno di loro? -- possono abbracciare i diritti naturali, perché è possibile per loro concordare che l'esercizio della ragione umana conduce tutti a richiedere cose simili. Queste richieste -- libertà di parola, libertà di associazione, libertà di culto e di non avere un culto, difesa personale, privacy, giustizia, solo per nominarne alcune -- sono diritti che noi tutti esercitiamo senza pensare minimamente al fatto che siano naturali e provengano da dentro di noi.

La visione dell'individuo come depositario di diritti naturali non era accettata da nessun governo nel 1776. Anzi, tutti i governi la rigettavano e usavano violenza per sopprimerla. Nella mentalità dei governanti di metà 18esimo secolo, il re era tale per volontà divina e non poteva commettere ingiustizie, il parlamento non esisteva in rappresentanza del popolo bensì per aiutare il re a raccogliere soldi e avere il polso della situazione di proprietari terrieri e nobiltà.

Jefferson e i suoi colleghi non ebbero alcuna difficoltà a staccarsi da questo tipo di ancient regime. A differenza dei francesi, che distrussero la loro monarchia, I coloni americani si staccarono dalla loro -- e lo fecero abbracciando i diritti naturali. Purtroppo, non riconobbero i diritti naturali per gli schiavi africani o per le donne. Sappiamo tutti e tutti ci rammarichiamo profondamente per la triste storia di quegli errori.

L’idea per  la quale ogni essere umano possiede diritti naturali intrinseci in virtù della sua umanità non è solo un discorso accademico: ha delle conseguenze nella vita reale, che Jefferson riconobbe. Queste conseguenze entrano in gioco quando un governo cerca di ridimensionare i diritti giustificandosi con la protezione dei diritti individuali di un altro, del  bene comune o del bene del governo stesso.

Jefferson riconobbe che si può consentire alla riduzione dei propri diritti ma non si può consentire alla riduzione di quelli degli altri. Per Jefferson, il governo può togliere a una persona i suoi diritti senza il suo consenso solo se quella persona ha violato i diritti di qualcun altro.

La rinuncia ai propri diritti è implicata anche nella seconda idea radicale in evidenza nella Dichiarazione d’Indipendenza, il concetto che nessun governo è valido a meno che non abbia il consenso dei governati. Anche questo era inaudito nel 1776, perché i re inglesi non rivendicavano  il consenso dei governati come base della legittimità del loro governo.

Tuttavia il consenso dei governati è perfettamente coerente con la legge naturale. Per la legge naturale, quello che è tuo è tuo e quello che è mio è mio. Se io provassi a prendere la tua terra o la tua auto o il tuo cellulare, tu avresti il diritto di fermarmi, sia direttamente sia attraverso il governo al quale entrambi abbiamo acconsentito. Se uno di noi non avesse acconsentito all’esistenza di quel governo, potrebbe comunque difendere con la forza i diritti naturali come agente della persona della quale sono stai violati diritti -- proprio come succede per i clienti di una  banca quando qualcuno fa catturare un rapinatore di banche.

L’idea del consenso dei governati era un tema molto serio nei giorni e negli anni che seguirono il 4 Luglio 1776, perché circa un terzo degli adulti che vivevano negli Stati Uniti nell'ultimo quarto del 18esimo secolo rimasero leali al re d’Inghilterra dopo la Rivoluzione e non approvavano la nuova forma di governo popolare che aveva preso il posto del governo inglese. Il nuovo governo fu imposto loro senza il loro consenso.

L’ultima lettera che Jefferson scrisse fu per il suo nemico-diventato-amico John Adams, in anticipazione del 50-esimo anniversario della dichiarazione -- il giorno in cui entrambi sarebbero morti. In quella lettera, Jefferson sostenne che il più grande risultato raggiunto dalla dichiarazione fosse l'aver ispirato gli uomini a liberarsi dalle catene imposte su di loro dalla superstizione e dal mito, avendoli portati al riconoscimento dei loro diritti naturali e ad abbracciare un governo autonomo.

Oggi gli ideali di Jefferson, incentrati sui diritti naturali dell’individuo e sulla legittimazione del governo condizionata al consenso individuale dei governati, sono diventati miti essi stessi.

Ai tempi di Jefferson, gli elettori sapevano tutto quello che faceva il governo, mentre il governo non sapeva niente di loro. Oggi, il governo opera in larga misura in segretezza, conosce ogni nostra mossa e cattura ogni nostra conversazione.

Ai tempi di Jefferson, il governo aveva bisogno dell'autorizzazione dei cittadini per tassare e imporre regolamentazioni. Oggi, la gente ha bisogno del permesso del governo per fare quasi tutto.

Conoscete qualcuno che abbia acconsentito al governo? Conoscete qualcuno che riesca ad evitare il governo non acconsentendo ad esso? Si acconsente al governo votando? Si acconsente al governo se è guidato da quelli a cui si è votato contro? Avete acconsentito a un governo che ruba  libertà, proprietà e  prosperità per darle via?

Buon 4 Luglio!

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