Predisposti alla pace

La fiducia di Ron Paul nella buona disposizione di base degli esseri umani e nel potere delle idee

Daniel Sanchez (su LewRockwell.com, 11 agosto 2015)

------ [A metà luglio è uscito l'ultimo libro di Ron Paul, dedicato al tema della guerra. Tra le numerose recensioni da parte di autori libertari, ho scelto e traduco quella di Dan Sanchez, a mio avviso molto incisiva. Si tratta di un libro in buona parte autobiografico, in questo è diverso dagli altri libri di Ron Paul. Le idee sono le stesse di sempre (in particolare raccolte nel libro A Foreign Policy of Freedom: Peace, Commerce, and Honest Friendship), però qui Ron Paul soprattutto racconta con aneddoti tratti dalla sua vita come personalmente ha maturato le sue convinzioni.  MM]  -------

Ron Paul è un uomo di fede. La sua fede riverbera da ognuna delle pagine del suo nuovo libro, Spade in aratri: una vita in tempo di guerra e un futuro di pace e prosperità.

Il titolo stesso, basato su un verso della Bibbia, indica la sua fede religiosa, dalla quale egli ricava un forte sostegno alla sua risoluta opposizione alla guerra.

Ma a  pervadere il libro è soprattutto la fiducia del dottor Paul nell'umanità: la sua ferma convinzione che l'uomo sia di natura incline alla pace e avverso alla guerra. Egli dedica un intero capitolo del suo libro a "La nostra natura pacifica". Inoltre, egli non dà alcun credito ai luoghi comuni sulla "inevitabilità della guerra", soprattutto grazie alla sua fiducia nella predisposizione fondamentalmente pacifica dell'uomo.

Non si tratta di fiducia cieca; anzi, si tratta di una fiducia scrupolosamente informata.

Si può vedere  la vera natura dell'umanità esplodere attraverso le costrizioni artificiali, scrive il dottor Paul, nei molti episodi lungo tutta la storia in cui soldati hanno sfidato la volontà dei loro comandanti, scegliendo di mostrare clemenza, gentilezza e persino convivialità verso gli uomini come loro dall'altra parte della linea di battaglia. Ad esempio, egli racconta in modo commovente la storia della "Tregua di Natale":

"La Prima Guerra Mondiale era cominciata solo da pochi mesi. L'odio che cresce automaticamente in entrambe le parti in guerra all'aumentare della violenza ancora non era al culmine, quella Vigilia di Natale molto speciale e differente. La crescita dell'odio avvenne in seguito, una volta che fu chiaro che i soldati di entrambe le sponde coinvolti nella tregua, convinti che la guerra sarebbe finita rapidamente, si sbagliavano. La spontanea e commossa tregua di quella Vigilia di Natale, generata da giovani soldati tedeschi, britannici, francesi e belgi rivela la vera natura della maggioranza degli esseri umani spinti a forza in guerre che non hanno senso". [Enfasi aggiunta, qui e nel seguito]

Il dottor Paul vede inoltre la naturale repulsione degli esseri umani verso il fratricidio nell'epidemia di "lesioni morali" tra i veterani americani. I loro devastanti problemi psicologici non possono essere interamente spiegati dagli orrori del combattimento. Lo spettro del Disordine da stress post-traumatico (PTSD) visita persino i piloti di droni nelle loro stanze di controllo sicure e climatizzate, e una volta congedati continua a perseguitarli per sempre. Nelle parole del dottor Paul:

"Oggi sappiamo che la natura ' sterilizzata' di questo tipo di massacro di innocenti non previene il problema del PTSD. (...)

Gli operatori di droni soffrono di PTSD e di tendenze suicide nonostante si trovino a migliaia di miglia dai loro obiettivi. Per molti il vero senso di colpa non è avvertito immediatamente e può portare al suicidio dopo anni."

Il dottor Paul racconta delle tragiche conseguenze:

“Oggi, con 22 suicidi al giorno tra i veterani militari americani, è impossibile rivendicare alcuna vittoria dai decenni di disavventura nelle guerre in cui i nostri leader ci hanno trascinato. (...) Non essere in grado di giustificare moralmente le nostre guerre contribuisce in modo significativo alla sofferenza dei nostri veterani."

Un importante indicatore della nostra natura pacifica è il fatto che i governi devono impiegare grandi sforzi per sopraffarla e poter lanciare le loro guerre. Secondo il dottor Paul è proprio la manipolazione delle masse da parte dei governi la principale ragione per cui l'uomo, nonostante le sue inclinazioni pacifiche e socievoli, è stato tormentato da così tante guerre nel corso della sua storia.

I governi sono altrettanto predisposti verso la guerra di quanto gli individui al di fuori del governo sono predisposti contro di essa. Nelle parole del dottor Paul:

"Per la loro stessa natura i governi si oppongono alle risoluzioni pacifiche."

La ragione è che la guerra accresce il potere e il prestigio del governo, e i guerrafondai ufficiali ne sono pienamente consapevoli:

“Gli autoritari si preoccupano principalmente del loro potere. Sanno bene quello che Randolph Bourne rivelò nel suo saggio Lo Stato: 'La guerra è la salute dello Stato'."

Per sopraffare la naturale riluttanza dei loro cittadini ad andare in guerra, i governi devono ricorrere alla menzogna, alla fomentazione di paura e alla propaganda sciovinista per farli sentire direttamente minacciati da un nemico straniero. Solo dopo che è stato compiuto tutto questo questo la gente accetta l'idea che i tempi siano così disperati da richiedere la guerra, la più disperata delle contromisure. Scrive il dottor Paul:

"Devono esistere specifiche condizioni affinché la gente si persuada ad appoggiare una guerra che va contro i suoi istinti naturali (...)

I propagandisti della guerra devono instillare paura per far sì che la gente richieda che il governo garantisca la sicurezza. (...)

Per convincere la gente che la guerra è necessaria per la sicurezza, gli autoritari presentano un nemico comune,  la cui sconfitta richiede che la gente sacrifichi il rispetto per i propri diritti naturali alla vita e alla libertà. (...)

Nonostante la gente sia di natura contraria alle guerre di attacco, il sostegno alla guerra alla fine giunge come conseguenza del persistente bombardamento quotidiano di bugie sui pericoli che abbiamo di fronte e di chiamate alla lealtà patriottica verso la leadership guerrafondaia."

Il dottor Paul conclude:

“La gente comune di tutte le nazioni ha sempre preferito la pace, l'armonia e la prosperità rispetto alla guerra. La propaganda di guerra, tuttavia, può sopraffare l'inclinazione naturale a perseguire la pace."

I governi dicono innumerevoli menzogne per ingannare il pubblico sulla necessità della guerra. Il dottor Paul e il suo Ron Paul Institute for Peace and Prosperity confutano tali bugie in tempo reale tutti i giorni, in articoli e sul Ron Paul Liberty Report.

Ma nel suo libro il dottor Paul mina alla base tutte queste bugie minori in una volta sola e in anticipo, smantellando l'unica grande bugia dalla quale queste dipendono: la falsità per la quale la guerra ci renderebbe più sicuri, in alcun caso. Egli mostra come, persino se fossero vere tutte le storie orrorifiche del governo riguardo agli spauracchi stranieri, anche in questo caso la guerra  non farebbe nulla per affrontare efficacemente quelle minacce o per rinforzare la nostra sicurezza. Al contrario, la guerra non fa altro che metterci in pericolo.

Il dottor Paul descrive come "la guerra è morte e sofferenza", discute "il pericolo delle alleanze invischianti" contrapposto ai benefici raccolti dalla "neutralità svizzera" e ancora una volta spiega il principio del "blowback", come ha fatto per milioni sin dal famoso scontro verbale con Rudolph Giuliani nel 2007. Egli avverte che, a causa della recente politica estera americana, per molti nel mondo:

“Non è più una lamentela sul “cattivo americano”. Invece, lo "spietato americano" accusa gli altri di atti di terrorismo, mentre è costantemente impegnato a compierne."

In un atto di accusa verso la politica estera presunta "più intelligente" e "più focalizzata" del presidente Obama, il dottor Paul sostiene che la guerra tramite droni non fa nulla per alleviare il blowback, anzi non fa che esacerbarlo. Inoltre, Obama non sarà in grado di aggirare il blowback con il suo costante ricorso ad interventi di politica estera nascosti al pubblico.

“Pretendere di tenere pulite le nostre mani fornendo assistenza 'segreta' a varie fazioni in guerra e limitando il nostro coinvolgimento militare usando i droni non sarà utile alla causa della pace, anche se queste azioni sono meno visibili e non sono condannate dal popolo americano. Le vittime di queste politiche sanno esattamente da dove vengono il denaro e le armi."

Il dottor Paul cita studi di esperti riconosciuti che mostrano sia l'occupazione straniera, e non il fervore religioso, a motivare in primo luogo il terrorismo suicida. Egli sostiene inoltre che le sanzioni economiche sono controproducenti, in parte perché:

“... i leader politici di una nazione ostile spesso possono raccogliere supporto domestico incolpando le sanzioni per i problemi della gente."

Alcuni guerrafondai sostengono persino che la guerra non solo ci rende più sicuri, ma anche più ricchi. Questa è l'altra grande bugia smantellata da Ron Paul, dedicando due interi capitoli a spiegare come la guerra distrugga, e non crei, ricchezza. Egli mostra come i governi usino le banche centrali e il denaro fittizio per finanziare surrettiziamente le loro guerre.

Ron Paul mette in guardia contro l'immorale e fuori controllo politica estera americana, che "un giorno diverrà un fattore primario di una crisi finanziaria associata alla bancarotta nazionale". Però egli vede un risvolto positivo nelle nuvole scure:

“Questa crisi potrebbe fornire un'occasione storica per assistere al fallimento del sistema corrente, costruito su cattive idee, e per portare avanti la sua sostituzione con un sistema coerente con la causa della libertà."

Un tale recupero può avvenire soltanto se sono già state poste le fondamenta culturali.

“Tutti gli sforzi per la diffusione delle idee che sembra non abbiano effetti sulle politiche per anni e anni possono porre le fondamenta per cambiamenti veloci in tempi di caos e angoscia. Sono necessarie pazienza, convinzione e vigilanza."

Ron Paul non considera elezioni e incarichi pubblici quali strumenti per questi cambiamenti, neanche alla lontana. Scrive:

“Chi desidera pace e prosperità deve riconoscere che il governo e i politici non producono mai pace né prosperità."

Gli eroi riconosciuti come tali da Ron Paul sul breve termine non sono politici, ma educatori e persone che denunciano le malefatte dei governi. Egli cita  specificatamente Chelsea Manning e Edward Snowden.

Per quanto riguarda il lungo termine, Ron Paul prende una posizione splendidamente radicale a favore della disobbedienza civile, auspicando che si giunga ad un:

"… rifiuto di partecipare ai crimini del governo in ambito militare e fiscale, con la piena comprensione dei rischi connessi alla disobbedienza civile, in quanto il governo non si ritirerà tranquillamente; " 

------------

“Se le limitazioni al potere del governo tramite i vincoli costituzionali non funzionano, e se cercare di influenzare le elezioni per tenere le persone malvage fuori dalle posizioni governative non funziona, che opzioni restano? Alcuni sosterranno che non ne resta nessuna. Ma in realtà la gente può 'scioperare' rifiutando di finanziare o combattere guerre che non hanno legittimità."

------------

Una massiccia e pacifica disobbedienza civile contro la violenza avviata dal governo non può essere fermata una volta che questa 'idea il cui momento è arrivato' si diffonde in tutto il mondo come un gigantesco incendio nella macchia selvatica."

"Se gli autoritari continuano ad abusare del loro potere incuranti dei limiti costituzionali e morali, non resta che ricorrere allo sciopero, rifiutando il proprio consenso alle guerre e alle ruberie. Negate ai dittatori i vostri soldi e i vostri corpi. Se un numero sufficiente di persone fa questo, si arriverà al punto in cui il potere dei dittatori si dissiperà." [NOTA: come Ron Paul chiarisce nel suo capitolo sui "dittatori", egli intende con questo termine tutti i pubblici ufficiali, legislatori e burocrati ostili alla libertà.]

Ron Paul conclude il libro con stimolante ottimismo:

"Più si tratta di un movimento mondiale e meglio è. Può essere che sia radicale, può essere che non sia mai stato provato. Tuttavia, non c'è ragione di credere che l'umanità e la civilizzazione non possano avanzare nella comprensione politica. Ha funzionato nella scienza; qui, ha cambiato il mondo. C'è ogni ragione di ritenere che una filosofia che spoglia il governo di tutto il suo potere arbitrario fornirà al mondo la migliore possibilità di ottenere pace e prosperità, con UN'IDEA IL CUI MOMENTO E' ARRIVATO."

Swords into Plowshares di Ron Paul è un messaggio di pace e speranza che è di principio, e tuttavia pratico, realistico e tuttavia radicale. Per una generazione afflitta da un impero che ha dichiarato il mondo intero un campo di battaglia, è proprio quello che il medico prescriverebbe.

E' anche un libro molto personale, scritto dal cuore, da parte di un uomo che parla semplice e chiaro, ma è anche estremamente colto e profondamente morale. Non solo per le sue convinzioni religiose ma anche per la sua fiducia tenace sia nella moralità di base degli esseri umani sia nel potere delle idee, egli condivide l'ottimismo di Isaia, il quale profetizzò che un giorno i popoli del mondo:

“…Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell'arte della guerra."

 

--------------------------------

You have no rights to post comments