18 luglio 2014

Bé, non proprio... Ayn Rand nei brani che seguono parla del suo personaggio Hank Rearden. Non che siano proprio uguali, Berlusconi e Rearden, ma ci sono svariate, sorprendenti similarità. Senza elencarle tutte, mi limito a ricordare che Hank Rearden è un imprenditore di grande successo che si è fatto da sé, da molti è invidiato, disprezzato e accusato di egoismo, avidità, materialismo, sfruttamento, ecc. ecc.;  ad un certo punto subisce un processo basato su accuse assurde, per fini strumentali a nemici che sostanzialmente vogliono quello che è suo; egli rifiuta di sottomettersi ai giudici che lo accusano e alla fine la spunta lui. Nel giorno dell'assoluzione di Berlusconi in Corte d'Appello per l'assurda vicenda "Ruby", mi è venuta voglia di tradurre qualche citazione da "La rivolta di Atlante" (Atlas Shrugged  - 1957).


Atlas Shrugged, Parte II,  capitolo 3

Francisco d'Anconia a Hank Rearden
Tutta la vita ti sei sentito denunciare, non per le tue colpe, ma per le tue più grandi virtù. Sei stato odiato, non per i tuoi errori, ma per quello che sei riuscito a costruire. Sei stato disprezzato per tutte quelle qualità di carattere che sono il tuo più grande orgoglio. Sei stato chiamato egoista per il coraggio di agire in base al tuo personale giudizio e di sentirti l'unico responsabile della tua vita. Sei stato chiamato arrogante per la tua indipendenza di pensiero. Sei stato chiamato crudele per la tua irremovibile integrità. Sei stato chiamato antisociale per la visione che ti ha portato ad avventurarti su strade sconosciute. Sei stato chiamato spietato per la forza e l'autodisciplina con cui hai perseguito i tuoi propositi. Sei stato chiamato avido per la magnificenza della tua capacità di creare ricchezza. Tu, che hai speso un inconcepibile flusso di energia, sei stato chiamato un parassita. Tu, che hai creato abbondanza dove c'era solo terra desolata, sei stato chiamato un ladro. Tu, che li hai tenuti tutti in vita, sei stato chiamato uno sfruttatore. Tu, l'uomo più puro e più morale tra tutti loro, sei stato schernito quale "volgare materialista". Ti sei mai fermato a chiedere loro: secondo quale diritto? - secondo quale codice? - secondo quale standard?

Francisco d'Anconia a Hank Rearden
Il tuo codice morale - quello secondo il quale sei vissuto, ma  non hai mai espresso, riconosciuto né difeso - è il codice che salvaguarda l'esistenza dell'uomo. Se sei stato punito per questo, qual è la natura di quelli che ti hanno punito? Il  tuo è il codice della vita. Quale, allora, è il loro?

Francisco d'Anconia a Hank Rearden (la frase da cui il titolo del libro e il tema del romanzo)
F: Se vedessi Atlante, il gigante che porta il mondo sulle spalle, se lo vedessi stare in piedi, il sangue che scorre giù dal petto, le ginocchia che cedono, le braccia tremanti, e ancora tentare di tenere su il mondo con le sue ultime forze, e maggiore il suo sforzo più pesante il mondo premesse sulle sue spalle - cosa gli diresti di fare?
H: Io ... non lo so. Cosa .. potrebbe fare? Cosa gli diresti tu?
F: Di scrollarsi il peso dalle spalle. [To shrug]

Atlas Shrugged, Parte II, capitolo 4

Hank Rearden al processo in cui è imputato
Se avete scelto di trattare gli uomini per mezzo di costrizione, fatelo. Ma scoprirete che avete bisogno della cooperazione volontaria delle vostre vittime, in molti più modi di quanto possiate vedere ora. E le vostre vittime dovrebbero scoprire che è la loro stessa volontà - che voi non potete forzare - a rendervi possibili. Io scelgo di essere coerente e vi obbedirò nella maniera che pretendete. Qualsiasi cosa vogliate che faccia, la farò sotto la minaccia delle armi. Se mi condannate alla prigione, dovrete mandare uomini armati per portarmi là - io non mi muoverò di mia volontà. Se mi multate, dovrete confiscare la mia proprietà per riscuotere la multa - non pagherò di mia volontà. Se credete di avere il diritto di forzarmi, usate le vostre armi apertamente. Non vi aiuterò a camuffare la natura delle vostre azioni.
 
Hank Rearden al processo in cui è imputato
Io rifiuto di accettare come colpa la mia esistenza stessa e il fatto che devo lavorare per sostenerla. Rifiuto di accettare come colpa il fatto di essere capace di farlo e di farlo bene. Rifiuto di accettare come colpa il fatto di essere  capace di farlo meglio della maggioranza degli uomini - il fatto che il mio lavoro sia di maggior valore del lavoro dei miei vicini e  più persone siano disposte a  pagarmi. Rifiuto di scusarmi per la mia abilità - rifiuto di scusarmi per il mio successo - rifiuto di scusarmi per i miei soldi. Se questo è male, fatene il più che potete. Se questo è ciò che il pubblico trova dannoso per i propri interessi, il pubblico mi distrugga. Questo è il mio codice - e non ne accetterò nessun altro.
 
Il brano in cui Hank Rearden riflette sulla piccolezza del nemico
Egli vedeva l'enormità della piccolezza del nemico che stava distruggendo il mondo. Si sentiva come se, dopo un viaggio di anni attraverso un paesaggio di devastazione, passando accanto alle rovine di grandi fabbriche, ai relitti di potenti motori, ai cadaveri di uomini invincibili, si fosse imbattuto nel saccheggiatore, aspettandosi di trovare un gigante - e avesse trovato un topolino ansioso di correre a nascondersi al primo suono di passo umano. Se è questo ciò che ci ha sconfitto, pensò, la colpa è nostra.

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