Paul Green (LewRockwell.com, 11 marzo 2017)

Molte Chiese cristiane si riconoscono in un insieme di dottrine che incorporano quello che chiamano una "filosofia del governo". Alcune chiese si spingono fino ad includere il governo degli uomini nella loro confessione di fede.  [...]

Quali che siano i dettagli variabili della "filosofia del governo" di ogni chiesa, quasi tutte concordano su una cosa: la creazione divina e l'ordinazione del governo stesso.

E tuttavia... nessuno può indicare quel momento di ordinazione.

In principio, Dio non creò un gruppo gerarchico. Adamo è stato creato come un individuo libero - in grado persino di scegliere in modo sbagliato contro Dio. Quando lo fece, causando la caduta dell'umanità dopo di lui, non c'è alcuna memoria che Dio allora stabilì una forma di governo allo scopo di compensare in qualche modo per il peccato.

Poi venne Abramo il “patriarca che, dopo aver passato una prova estrema di fede, strinse una speciale alleanza con Dio che servì come veicolo legale per stabilire prima l'Antica e poi la Nuova Alleanza. Quella alleanza di Abramo rimane in vigore ai giorni nostri: “Se siete di Cristo, siete dunque discendenza d'Abraamo, eredi secondo la promessa.” (Galati 3:29). Attraversando molte traversie, Abramo visse assolutamente libero dal controllo dello stato - al punto di sconfiggere tutti i re ostili attorno a lui.

450 anni dopo sotto l'Antica Alleanza, i discendenti di Abramo - a differenza delle nazioni pagane attorno a loro - vivevano anch'essi sotto un ordine civile e giudiziario patriarcale, senza un governo. Questa condizione durò ancora per circa altri 450 anni - fino a quando chiesero un re (Atti 13:20-21, 1 Samuele 8).

Poi al tempo giusto in accordo con i profeti, Gesù venne sulla terra e stabilì una Nuova Alleanza, non solo per Israele, ma per tutto il mondo.

Ecco allora una domanda: Gesù ha reintrodotto quelle antiche entità - i governi - che reclamano il diritto di comandare sopra ogni altra autorità naturale, in ambito civile, sociale ed economico, in tutti gli aspetti della vita? 

Manifestò forse approvazione per i governi terreni, in modo che Dio ora potesse operare attraverso di loro, per il bene generale?  Forse una forma di stato democratico più premuroso e gentile, che provvedesse ai deboli e agli indifesi? O proteggesse la nostra proprietà e ci tenesse al sicuro dal pericolo? O insegnasse ai nostri figli al posto nostro? E proteggesse i salari dei lavoratori e il commercio internazionale?

Certamente, se qualcuno aveva il diritto di farlo era proprio Gesù - il "Cristo" profetizzato o "l'unto del Signore". Siccome Gesù, quando venne, non era meramente un profeta o un maestro, ma Dio Figlio manifestato in forma umana, Gesù non disse "così dice il Signore", disse "In verità vi dico".

La sua vita terrena è stata l'esempio perfetto per i cristiani e per il mondo - l'incarnazione vivente del Verbo e della volontà di Dio Padre. Secondo il primo capitolo della Lettera agli Ebrei, le parole di Gesù sono perciò di gran lunga superiori a tutta la precedente Legge di Mosè e ne prendono il posto - al tempo stesso rimanendo coerenti con essa:

Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente,  in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli

Gesù ha adempiuto alla Legge e ai Profeti perfettamente, perciò rendendo obsoleta la Vecchia Alleanza.

Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire - Ebrei 8:13

... ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita. Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, ... quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? – 2 Corinzi 3:6-8

Il punto è questo: Chiunque affermi di credere in Gesù come suo Signore dovrebbe pertanto dare il massimo peso possibile e sottomettersi pienamente a quanto Gesù fece o disse riguardo al governo degli uomini.

La parola del re

I re e principi terreni sono naturalmente citati nel Vangelo come un fatto della vita - e Gesù certamente non ci ha fatto obbligo di rovesciarli fisicamente. Ma neanche c'è alcuna chiamata all'azione di governo nei suoi insegnamenti.

Invece, Gesù pose sempre la responsabilità direttamente su ognuno di noi personalmente.

Pervertire questa istruzione divina con l'abbandono dei nostri obblighi per riassegnarli in tutto o in parte allo stato, equivale ad opporsi alla Parola di nostro Signore.

Questo è vero per ll'insegnamento specifico di Gesù in tutte le aree della vita - incluso lo stato sociale, la protezione dei diritti di proprietà, il donare ai poveri e l'aiuto agli altri.

Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio - Marco 7:10-13

Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. – Luca 11:21

E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.  Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. - Marco 12:8-9

... dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi. – Marco 10:21

Un uomo ... incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. ... un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita...passò oltre. Invece un Samaritano... lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: 'Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.'  Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso»“ - Luca 10:30-37

La realtà è questa: In tutto quello che disse e fece, Gesù fu un nemico dello stato lungo tutto il percorso dalla sua nascita alla sua morte. Finché, infine, lo stato romano lo uccise per volere di funzionari religiosi locali protetti dallo stato.

Il più grande nemico dello stato

Osserviamo quanto è stato tramandato:

  • Sin dalla sua nascita, la famiglia terrena di Gesù fu in fuga da Erode, il re di Giudea - quindi disobbedendo attivamente alla legge della loro terra

  • Durante i tre anni di insegnamento pubblico, Gesù frequentemente si nascondeva dalla elite di potere, che cercava di ucciderlo. Altre volte cercarono di ucciderlo in pubblico, ma non osarono perché "temevano la gente"

  • Nel deserto, Gesù fu tentato da Satana con tutto il potere politico del mondo: "Il diavolo ... mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse:  «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. ...»". Però Gesù respinse con sdegno l'offerta di questo potere "divino": «Vattene via da me, Satana. Sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo"»

  • Il governo era amministrato localmente da capi religiosi, la cui autorità era sancita dallo stato e che disponevano di proprie forze armate, e nazionalmente dal re Erode sotto Cesare: ogni critica a un Fariseo o a un funzionario di Erode costituiva una critica a un funzionario del governo

  • Gesù e i discepoli disobbedirono apertamente alle regole arbitrarie dei Farisei e dei Sadducei - al tempo stesso rispettando e onorando la Legge di Mosè. (Matteo 12:1-6, Marco 2:23-28)

  • Gesù condannò i legislatori terreni e le loro norme: Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!”

  • Gesù parlò apertamente contro funzionari del re Erode e contro i farisei: Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!

  • Gesù descrisse pubblicamente i Farisei come “serpenti” destinati all'inferno e il re Erode come una “volpe” (Luca 13:31-32)

  • Gesù condannò apertamente il regime e la burocrazia statale: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi.” (Matteo 20:25-26)

  • Gesù condannò apertamente la tassazione – tuttavia senza mai chiamare ad una guerra aperta di resistenza: “ i figli [cioè figli di Dio] sono esenti. Ma perché non si scandalizzino [gli esattori delle tasse], va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te [cioè paga la tassa] ». (Matteo 17:26-27)

  • Gesù fu accusato di opporsi alla tassazione al processo di cui fu imputato:  E cominciarono ad accusarlo, dicendo: «Abbiamo trovato quest'uomo che sovvertiva la nostra nazione, istigava a non pagare i tributi a Cesare e diceva di essere lui il Cristo re»." (Luca 23:2) Chiaramente, quindi, il passaggio sul Rendere a Cesare non era un'approvazione pubblica delle tasse. Invece, Gesù  metteva alla prova la personale lealtà dell'ascoltatore - a Cesare o a Dio

  • Gesù ammonì i soldati di non opprimere (e perciò non uccidere) gente innocente. (Luca 3:14)

  • Gesù insegnò l'uso della forza da parte di proprietari terrieri privati (Marco 12:8-9). Inoltre Gesù esercitò quel diritto nel tempio, "prendendo la legge nelle sue mani" e colpendo i cambiavalute e i Farisei con una frusta (Giovanni 2:15-16, Marco 11:15, Matteo 21:12): “Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio ... e ... disse: «... non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».

  • Gli insegnamenti di Gesù sostengono l'assoluto diritto di un datore di lavoro di assumere e licenziare, di pagare di più o pagare di meno, tramite contratti privati: "Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: 'Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio?'" (Matteo 20:13-16)

  • Giovanni Battista preparò la strada a Gesù, un compito che includeva ammonire Erode pubblicamente: fu incarcerato per aver applicato le leggi di Dio al capo di stato, come chiunque altro: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello.” (Marco 6:18)

Tuttavia le chiese tipicamente passano di sfuggita su tutte queste scritture e altre come loro, mentre permettono ai miti dello stato di prosperare.

Tra le comuni interpretazioni erronee del Vangelo favorevoli allo stato sono inclusi i seguenti esempi di "distorsione dottrinale".

Distorsione dottrinale: Violenza dello Stato

Molti cristiani si sono arruolati nei ranghi militari e, ancora peggio, sono disponibili ad uccidere sulla base di ordini dall'alto - che siano giusti o sbagliati. Tuttavia citano l'ammonimento di Gesù ai soldati a giustificazione.

Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». - Luca 3:14

Quindi è vero che Gesù non chiese ai soldati - o agli esattori delle tasse - di disertare immediatamente. Questi erano gli esattori e gli agenti di polizia dello stato romano. Almeno nel caso dei soldati, essi non potevano semplicemente andarsene o abbandonare il loro posto senza incorrere in punizioni severe, persino la morte.

Tuttavia, Gesù istruì entrambi di non far del male agli innocenti e di non prendere nulla più di quanto richiesto da Roma. In questo modo, non diventavano personalmente responsabili con l'aggiunta di loro stesse minacce o furti.

In nessun modo Gesù diede il suo benestare alla tirannia militare romana, né assolse questi nuovi credenti individuali per azioni malvage che era in loro potere prevenire.

Neppure Gesù istituì immunità morale sulla base di aver eseguito ordini: eroi della fede come Daniele - che fu gettato in una fossa dei leoni dall'imperatore - sono eroi perché hanno attivamente rifiutato di obbedire allo stato.

Distorsione dottrinale: Obbedire ai governanti

I farisei erano in gran parte corrotti e in combutta con Cesare e Erode. In quanto sacerdoti, non era intenzione di Dio che fossero agenti dello stato o comunque protetti dallo stato, tuttavia avevano effettivamente una base legittima nel loro originale ruolo sacerdotale.

Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno. Infatti, legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito. - Matteo 23:2-4

Limitatamente all'estensione di quella funzione sacerdotale, Gesù istruì la gente ad obbedire loro - al tempo stesso a non comportarsi come loro. Insieme ad altri leader civili, ad essi si fa riferimento come "governanti".

Però la loro sfera di autorità legittima era strettamente limitata a questioni religiose e alle relative sezioni della Legge preesistente, proveniente da Dio. A qualche grado, essi avrebbero potuto mal interpretare, mal giudicare o imporre carichi non dovuti nell'ambito di questo ruolo, ma non avevano potere arbitrario conferito da Dio. Questo fu dimostrato non solo da Gesù, ma anche dai discepoli quando sfogliarono delle pannocchie di mais da mangiare il Sabato - contrariamente alle regole dei farisei (Matteo 12:1, Marco 2:23, Luca 6:1).

La parola greca spesso tradotta con "governanti" è usata anche in Romani 13 e altri passaggi. E' una traduzione che in inglese [N.d.T.: la parola inglese è ruler] può suggerire una forza più aggressiva di quanto fosse necessariamente inteso. La parola originale greca è “archon”, in realtà un termine generale per ogni tipo di leader con influenza o giurisdizione, pubblica o privata. Il suo significato può inoltre comprendere sia il senso positivo sia quello negativo.

Gesù lo chiarì in modo specifico in Matteo 20:25:

".... I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.  Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo"

Gesù quindi insegnò che ci sono due tipi di "governanti" - e che ci sono due modi di essere "grandi".

  • Un modo è eseguendo un servizio di valore per altri.
  • L'altro modo è dominando violentemente sugli altri e pretendendo la loro sottomissione.

Il governo potrebbe non essere l'unica forma del secondo tipo - però ne è la manifestazione pienamente sviluppata e istituzionalizzata. Coloro che amano dominare sugli altri ma non sono ancora parte del sistema dello stato, sono inevitabilmente amici del potere statale e inesorabilmente gravitano verso di esso.

Distorsione dottrinale: Rendete a Cesare

Tra i vari tentativi di validare lo stato in senso morale, la distorsione di Lettera ai Romani 13 è di gran lunga il più pervasivo. Questo tema è trattato approfonditamente in “Romani 13: Libertà armata” e “Diritti, Libertà e Romani 13“.

Tuttavia, il singolo brano più abusato di tutti i quattro Vangeli è certamente il famoso passaggio “rendete a Cesare”. Ecco il racconto di Luca, dal capitolo 20:

Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva detta per loro. Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore.

Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non hai riguardi personali, ma insegni secondo verità la via di Dio. È lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?».

Conoscendo la loro malizia, disse: «Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?».

Risposero: «Di Cesare».

Ed egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio».

Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

Quindi Gesù lasciò l'interpretazione all'ascoltatore, e, com'è da aspettarsi, non meraviglia che l'interpretazione della chiesa moderna equivalga ad un assegno in bianco per Cesare.

Ma in quale modo i farisei e gli erodiani avrebbero potuto cercare di intrappolare Gesù?

Uno solo: il passaggio specificatamente dice che volevano "consegnarlo all'autorità e al potere del governatore". Ma come avrebbero potuto minacciarlo di arresto, se Gesù realmente se ne fosse uscito a favore della tassazione nel modo in cui le chiese fanno oggi? Quella minaccia avrebbe potuto essere solo in presenza di una posizione morale contro la tassazione.

Se, come spesso viene insegnato, Gesù supportò pienamente la tassazione, allora perché non parlò chiaramente alla gente - come fece sui loro antenati ribelli, e sull'adulterio, divorzio e comportamento sessuale, ad esempio?

Non lo fece perché, come sempre, Gesù era contro la schiavitù ai regni di questo mondo e stava introducendo un nuovo Regno. Però, a differenza di Giovanni Battista, che parlò apertamente contro Erode e fu arrestato per questo, Gesù aveva un compito molto più importante da svolgere  - un compito che sarebbe stato intralciato da un arresto sul tema della tassazione.

Chiaramente, Gesù non obbligò i suoi discepoli a resistere fisicamente a Cesare o alla tassazione fino all'arresto o alla morte. Tuttavia, interpretare questo come approvazione di tassazione illimitata è una farsa. In realtà, la posizione di Gesù fu resa chiara in modo cristallino in privato ai suoi discepoli:

Pagare i "re della terra" - su richiesta e a fini prudenziali - non è equivalente all'approvazione morale di tale atto: (Matteo 17:24-27)

... si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?».

Rispose: «Sì».

Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?».

Pietro rispose: «Dagli estranei».

E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te»

Quindi, secondo questa lezione di Gesù, i suoi seguaci non dovrebbero essere così veloci a dire semplicemente "sì" alla tassazione - specialmente se si può evitare. Se non si può, allora secondo questo esempio possiamo chiedere in fede e aspettarci che Dio ci aiuti a pagare con qualche sorta di bonus o aumento finanziario a compensazione, sopra e al di là degli accantonamenti giorno per giorno.

Si noti anche che al tempo in cui Gesù parlò di "rendere a Cesare", tutti coloro che erano presenti sapevano bene che la moneta da un denario dell'epoca portava l'iscrizione di un "divino" Cesare con le parole "figlio del dio". Focalizzandosi su quella moneta, Gesù offriva a chi lo ascoltava una libera scelta di lealtà - a Dio o a una divinità pagana, il capo di stato.

Però i Farisei non potevano uscire allo scoperto in aperto supporto di Cesare contro Dio, perché "temevano la gente", che avrebbe creato tumulti o persino li avrebbe uccisi. Così la palla fu abilmente fatta rimbalzare di nuovo nel campo dei Farisei. Potevano o stare in silenzio, o dire la verità e affrontare l'ira della moltitudine di cui avevano paura.

Alla fine, nel chiedere la crocifissione di Gesù e sicuri alla presenza di guardie armate romane, allora dissero la verità:

“Non abbiamo altro re al di fuori di Cesare!”

Solo in quel contesto sicuro, con i loro amici e alleati attorno a loro e avendo reso chiara la loro lealtà, allora accusarono Gesù apertamente di resistenza alla tassazione.

e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re». - Luca 23:2

Il Nuovo Regno

In tutto quello che disse e fece, Gesù affrontava lo stato a tutti i livelli, poiché Egli proclamava un nuovo regno - il Regno di Dio.

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi ... predicando il vangelo del regno - Matteo 9:35

E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine. - Matteo 24:14

E tuttavia Gesù scelse di non rovesciare fisicamente quei regni e governi perché esistevano per volontà di esseri umani sulla terra. Quel libero arbitrio è l'esercizio di dominio umano, che fu stabilito da Dio sin dall'inizio della creazione e quindi è confermato assolutamente, lungo tutto il processo di redenzione.

Il Regno di Dio, Gesù disse, "è dentro di voi". Vale a dire, doveva cominciare da dentro a credenti volenterosi e trovare la strada fino a tutte le aree di vita e influenza. Era chiaro a Satana e ai principi dei suoi regni malvagi, ovviamente, che l'inevitabile fine di questa strada poteva essere solo la dissoluzione di quei regni visibili fondati sulla violenza.

Quando il tempo degli uomini alla fine finirà su questa terra, la definitiva fine di quella strada sarà davvero il ritorno in potenza e gloria dell'unico vero Re. A quel tempo, il destino dei regni di questa terra sarà sigillato una volta per tutte:

Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d'un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre – Daniele 2:44

... poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. - 1 Corinzi 15

Nel frattempo, è la nostra "grande commissione" invitare quanti più lo accetteranno ad abbandonare il regno dell'oscurità per il Regno della Luce. Dobbiamo farci Ambasciatori del Re.

Una parola finale

C'è molta opposizione al Regno di Dio, e ci sono molte insidie ad un processo di espansione simile allo spargimento di semi. Richiede pazienza e fece salda mantenere il buon umore attraverso le avversità - avanti fino alla vittoria:

Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e ... tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. - 1 Giovanni 5:1-4

Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo! - Giovanni 16:33

Le tribolazioni che i funzionari del governo locale portarono ai primi Apostoli hanno potuto essere sopportate con serenità solo con il conforto sovrannaturale del "Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione". Fortunatamente, possiamo tutti invocare il conforto di Dio, il suo soccorso e la sua protezione nella vita - rimanere fedeli non è una questione di avere un'alta soglia di sopportazione al dolore....

Persino lo scenario del caso peggiore, la morte, per il cristiano è una splendida promozione anticipata al Regno della perfetta libertà. Alla fine dei conti, non possiamo mai essere sconfitti.

Però c'è molto di più per il momento presente: Se saremo fedeli nell'onorare e diffondere la buona novella del Regno della libertà, non corrotto dai regni di questo mondo, allora possiamo anche vivere vittorie quotidiane contro ogni tipo di avversità.

Per coloro che sceglieranno di mantenere supremi nella mente e nel cuore i pensieri e le Parole del nostro Re, il più grande nemico dello stato, non ci sarà mai bisogno di fallire. Al contrario, possiamo portare le cose buone di quel Regno celeste qui sulla terra, per noi stessi e per gli altri:

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.  In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. ... Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. - Giovanni 15:7-12

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