di Diana Johnstone (da The Ron Paul Institute, 8 maggio 2014)

In questi giorni, in Germania, moltissimi cittadini obiettano agli incessanti attacchi verbali alla Russia da parte dei maggiori media, orientati a favore della NATO. Possono far notare che il cambio di regime a Kiev, appoggiato dagli Stati Uniti, mettendo al potere un governo di transizione di estrema destra impaziente di entrare nella NATO, ha posto una minaccia urgente per il mantenimento dell'unica base navale in acque calde della Russia, in Crimea. In queste circostanze, e dal momento che la popolazione di Crimea ha approvato a larga maggioranza, reinserire la Crimea nella federazione russa era una necessaria mossa difensiva.

In Germania, chiunque dica cose del genere può essere denigrato come “Putinversteher” (uno che capisce Putin).
Questo dice tutto. Non si suppone che capiamo. Si suppone che odiamo. I media sono qui per questo.

Mentre l'Occidente rifiuta tenacemente di capire Putin e la Russia, Vladimir Putin, d'altra parte, capisce le cose molto bene.

Capisce che lui e la sua nazione sono sistematicamente attirati con l'inganno in una trappola mortale da un nemico che eccelle nell'arte contemporanea della "comunicazione". In una situazione di guerra, la comunicazione della NATO sottintende che non importa chi è a fare cosa. L'unica cosa che importa è chi racconta la storia. I media occidentali stanno raccontando la storia in un modo che dipende dal non capire la Russia e non capire Putin. Nella versione occidentale Putin e la Russia diventano i cattivi immaginari, come fossero la più recente reincarnazione di Hitler e della Germania nazista.

L'orrendo massacro a Odessa il 2 maggio lo ha dimostrato. L'evidenza fotografica, il racconto di molti testimoni oculari, i corpi incendiati e le urla dei killer sono tutti lì a provare cosa è accaduto. Le tende erette per raccogliere firme a favore di un referendum per introdurre un sistema federale in Ucraina (che ora è uno stato politicamente diviso ma totalmente centralizzato) sono state incendiate da una milizia di teppisti fascisti, che hanno attaccato i federalisti locali in quanto "separatisti" (accusandoli di volere la separazione dall'Ucraina per unirsi alla Russia, mentre non è questo che vogliono). Gli attivisti locali, che si erano rifugiati nel grande edificio dei sindacati nella piazza, sono stati inseguiti, assaltati, uccisi e dati alle fiamme da "nazionalisti ucraini", che agivano per conto del governo illegittimo di Kiev appoggiato dall'Occidente.

Non importa quanto feroce è stato l'assalto, i media occidentali non hanno visto, sentito, raccontato nulla di malvagio. Hanno deplorato una "tragedia" che semplicemente è capitata.

Odessa è la prova che qualsiasi cosa succeda, la classe politica della NATO, i leader politici e i media uniti hanno deciso qual è la loro storia e a questa rimangono attaccati. I nazionalisti che hanno preso il potere a Kiev sono i buoni, la gente assalita a Odessa e nell'Ucraina orientale sono "filo-Russia" e quindi "i cattivi".

Capire Putin

Allora, nonostante tutto, proviamo a capire il presidente Putin, il che in realtà non è molto difficile. Dietro ogni azione conscia ci dovrebbe essere un motivo. Diamo un'occhiata ai motivi. Oggi, il Segretario agli Esteri inglese William Hague, il quale certamente mostra ogni segno di non capire - o non voler capire - mai nulla, ha ripetuto a pappagallo la posizione della NATO secondo cui la Russia sta "cercando di orchestrare scontri e provocazioni" nell'Ucraina orientale e meridionale.

Questo non ha alcun senso. Putin non ha assolutamente alcun motivo per volere che dilaghi una guerra civile nella confinante Ucraina, e ha invece ragioni molto forti per fare tutto quanto è possibile per evitarlo. Questo lo mette di fronte a un serio dilemma. Gli attacchi violenti in corso, da parte di fanatici nazionalisti dall'Ucraina occidentale verso i cittadini dell'est e del sud del paese, non possono che incitare le vittime di lingua russa a chiedere aiuto alla Russia. Ma al tempo stesso, Putin sa che quegli ucraini filo-russi non vogliono veramente essere invasi dalla Russia. Forse vogliono qualcosa di impossibile. Inoltre è perfettamente ovvio che qualsiasi uso di forza militare da parte della Russia, per proteggere la popolazione in Ucraina, scatenerebbe una ancora più sfrenata demonizzazione di Putin quale "nuovo Hitler" che invade paesi "senza nessuna ragione". E la NATO lo userebbe, come ha già usato la riunificazione della Crimea con la Russia, come "prova" che l'Europa deve serrare la sua alleanza, creare basi militari in tutta l'Europa dell'Est e (soprattutto) spendere più soldi per la "difesa" (cioè comprare attrezzature militari americane).

La presa di potere a Kiev da parte dell'Occidente è chiaramente una provocazione per attirare Putin in una trappola che certi strateghi occidentali (di cui Zbigniew Brzezinski è il principale teorico) sperano causi la caduta di Putin e faccia precipitare la Russia in una crisi che la porti allo smembramento.

Putin non può che desiderare di trovare una soluzione pacifica al caos ucraino.

Mentre Washington ritorna alla politica di "contenimento" della Guerra Fredda per "isolare" la Russia, Putin ha incontrato oggi a Mosca Didier Burkhalter, il presidente svizzero e attuale chairman dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Co-operazione in Europa (OSCE), nella speranza di dare inizio a qualche tipo di mediazione pacifica.

Putin arretra a causa di un'operazione sotto "falsa bandiera"?

In questa occasione, Putin ha annunciato di aver ritirato le forze russe dal confine con l'Ucraina. Ha indicato che questo è stato fatto per placare le preoccupazioni riguardo al loro posizionamento, intendendo i proclami occidentali secondo cui la Russia si starebbe preparando per l'invasione. Ha anche consigliato di rinviare il referendum per maggiore autonomia nelle aree di lingua russa fino a quando possono essere create "condizioni per il dialogo".

Tuttavia, notizie di stampa hanno indicato che questo arretramento militare ha causato nuove preoccupazioni tra alcuni ucraini, ai quali è sembrato che la Russia li stesse abbandonando nell'ora del bisogno, e tra alcuni russi, che hanno temuto che il presidente stesse cedendo alle pressioni dell'Occidente.

Non è impossibile che l'ordine del ritiro sia collegato ad un rapporto della RIA Novosti del 6 maggio, secondo il quale il servizio segreto ucraino stava pianificando un'imminente operazione "false flag" per accusare la Russia di violazione del confine con l'Ucraina.

L'agenzia Novosti ha detto di aver saputo, da fonti nelle cerchie della sicurezza a Kiev, che il servizio segreto ucraino SBU ha segretamente spedito circa 200 uniformi dell'esercito russo e circa 70 falsi distintivi da ufficiale russo a Donetsk, la roccaforte delle proteste nell'Ucraina dell'Est, al fine di inscenare un falso attacco alle guardie di frontiera ucraine.

La Novosti ha aggiunto che le notizie non sono confermate, ma che possono ciononostante essere prese seriamente dalla Russia. "Il piano sarebbe quello di simulare un attacco alle truppe di frontiera ucraine e filmarlo per i media", è scritto nel rapporto. In connessione al piano, una dozzina circa dei combattenti dell'ultra nazionalista Right Sector dovrebbero attraversare il confine e rapire un soldato russo per presentarlo come "prova" dell'Incursione militare russa. L'operazione sarebbe prevista per l'8 o il 9 maggio.

Ritirando le truppe russe via dal confine, Putin potrebbe aver sperato di rendere meno plausibile l'operazione sotto falsa bandiera e forse scongiurarla.

L'intera operazione ucraina, almeno in parte diretta da Victoria Nuland del Dipartimento di Stato americano, è stata caratterizzata da operazioni sotto falsa bandiera; il caso più noto sono i cecchini che improvvisamente hanno sparso morte e terrore nella piazza Maidan a Kiev, distruggendo nei fatti l'accordo di transizione siglato internazionalmente. Gli insorti "pro-Occidente" hanno accusato il presidente Yanukovych di aver mandato i killer e hanno forzato il parlamento superstite a dare il potere di governo al protetto della signora Nuland, Arseniy “Yats” Yatsenyuk. Tuttavia sono emerse molte prove che i misteriosi cecchini erano mercenari pro-Occidente: prove fotografiche, seguite dall'intercettazione telefonica di affermazioni a quegli effetti del Ministro degli Esteri estone, e quindi dal documentario Monitor dell'emittente televisiva tedesca ARD, in cui si conclude che i cecchini provenivano dai gruppi di estrema destra anti-russi coinvolti nei tumulti in piazza Maidan. In effetti, tutte le prove conosciute puntano ad un'operazione fascista sotto falsa bandiera, mentre i media e i politici occidentali continuano ad incolpare la Russia di tutto quanto.

Quindi, qualsiasi cosa faccia, Putin deve tener conto che sarà deliberatamente "capito male" e travisato dai leader e dai media occidentali. Senza consultare la popolazione americana, senza consultare tedeschi, francesi e altri europei, un accordo segreto è stato ovviamente raggiunto, tra persone che potremmo descrivere come i nostri "oligarchi" occidentali, per far rivivere la Guerra Fredda allo scopo di fornire all'Occidente un "nemico" sufficientemente serio da salvare il complesso industriale-militare e coalizzare la comunità atlantica contro il resto del mondo.

Questo è quanto i leader rtussi sono obbligati a capire. Quello di cui più hanno bisogno per salvare il mondo da continui e inutili conflitti è la comprensione di tutti quegli americani e europei che non sono mai stati consultati né informati di questo azzardato cambio di strategia, e che, se capissero, direbbero sicuramente no.

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[Questo articolo contiene alcuni punti fondamentali di tutta la crisi ucraina: a) intanto un riassunto di tutti i principali fatti insieme agli ultimi sviluppi; b) l'incoerenza e l'assenza di ritegno della propaganda dei media occidentali; c) i russi hanno (comprensibilmente) fatto il possibile per evitare la guerra, nonostante si parli ormai da mesi di "invasione russa"; d) tutto ciò serve esclusivamente agli interessi del complesso militare americano, di cui noi europei siamo nulla più che servi; e) i russi e il resto del mondo sanno benissimo tutto questo e fanno di tutto per dircelo, mentre l'opinione pubblica occidentale vivacchia nel sonno della ragione.
Finisco di scrivere e torno in mezzo agli altri. Non vale la pena neanche provare a raccontarlo. Mi guarderebbero come si guarda un marziano e replicherebbero immediatamente "ma come fai a essere sicura?!" MM]