di John V. Walsh (LewRockwell.com, 17/10/14)

In tema di affari internazionali e di guerra, c'è una semplice regola scrupolosamente seguita dagli opinionisti americani di ogni genere - con pochissime eccezioni illustri. Tra queste Paul Craig Roberts e Pepe Escobar.

Questa regola consente la critica severa agli Stati Uniti. Ma i principali avversari ufficiali degli Stati Uniti, cioè Iran, Russia e Cina, non devono mai, mai essere presentati come migliori degli Stati Uniti in qualche modo significativo. Gli Stati Uniti possono essere descritti come ugualmente cattivi (o migliori) di questi nemici, ma mai peggiori.

La Regola
Principali avversari: Mai migliori degli Stati Uniti.
Stati Uniti (e il resto dell'Occidente): Mai peggiori dei principali avversari.

Naturalmente, si tratta di una ricetta per la demonizzazione e la guerra. In sostanza, gli Stati Uniti devono essere presentati al peggio come il minore dei mali. Questa è la Regola del Giornalismo Rispettabile.

Chi o cosa la fa rispettare? Ho scritto ad altri scrittori che ammettono di evitare di parlare bene dei Grandi Avversari anche quando ci sarebbe ragione di farlo. Sanno che sarebbero attaccati e che la loro credibilità verrebbe messa in discussione. Sanno che gli editori, sempre preoccupati della loro credibilità (come dovrebbero essere) e dei loro finanziatori (come non dovrebbero essere), scarterebbero gli scritti di qualcuno che violasse La Regola.

Quindi è la censura a far rispettare La Regola, ma in gran parte è auto-censura del tipo rampante sui media di ampia diffusione, e così spesso deplorata sulla stampa alternativa. "Abbiamo conosciuto il nemico e il nemico siamo noi".

Si tratta naturalmente di una regola stupida, se ci si pensa. Il mondo è un luogo complesso e sarebbe sciocco ritenere grandi potenze come Russia, Cina e Iran del tutto prive di risultati in qualsiasi area che surclassano quelli degli Stati Uniti. Quando ci si trova di fronte a prove schiaccianti di un notevole risultato raggiunto da un Grande Avversario, la Regola ha un corollario che raccomanda il silenzio. Evitate l'argomento. Se non avete nulla di male da dire, allora non dite nulla. Ovviamente questo porta alla mancanza di prospettiva e alle mezze verità. E le mezze verità sono bugie intere, come un espatriato israeliano mi ricorda continuamente.

Prendiamo la Cina come esempio. Ci sono molte cose da ammirare della Cina, se siamo onesti. Ha dato il colpo più devastante al colonialismo quando si è liberata del dominio occidentale e giapponese, dopo aver sofferto devastazione coloniale della più crudele sorta. (Se non sapete delle Guerre dell'Oppio e di come la Cina fu trasformata in una nazione di tossicodipendenti, impoverita da spietati risarcimenti imposti dall'Occidente, potere dare un'occhiata a questo breve riepilogo.  E' gratis.)

Non solo: la Cina ha tirato fuori dalla povertà centinaia di milioni di persone, più di 600 milioni, secondo l'ONU. E' un risultato sbalorditivo, senza pari nella storia del mondo. La Cina ha una lunga storia di non aggressione oltreoceano e, sebbene sia la prima economia mondiale sulla base della Parità di Potere d'Acquisto secondo l'IMF, ancora non ha basi militari oltreoceano. Persino Henry Kissinger nel suo libro On China deve ammettere che la Cina non ha alcuna tradizione di conquiste oltreoceano. Quando la Cina era la maggiore potenza mondiale e la maggiore potenza marittima, portò un'ampia flotta fino all'Africa quasi un secolo prima di Colombo, senza conquistare e senza schiavizzare. E' una storia molto diversa rispetto all'Occidente imperiale conquistatore. (Ho appena contravvenuto alla Regola in questo capoverso!)

Se uno fa menzione di questi fatti mettendoli troppo in vista, viene bollato come un "amante della Cina" o, per tornare al buon vecchio anti-comunismo, un amante del CCP (Partito Comunista Cinese). Ho avuto l'onore di tale obbrobrio.

Qui non posso non citare l'animosità quasi irrazionale contro la Cina da parte di certi progressisti. E' stata anche troppo evidente nelle recenti proteste a Hong Kong finanziate dal National Endowment for Democracy [N.d.T.: di questa NGO si è parlato qui in diversi articoli su Ucraina e Siria, in particolare scritti da Ron Paul], con studenti liceali molto manipolabili alla "guida" del movimento e incontri dei leader con Joe Biden. Questi elementi sono stati definiti come "marginali" proprio come gli elementi filo-Nazisti che hanno guidato la rivolta a Maidan sono stati sminuiti come "marginali", quando la loro presenza è diventata innegabile. Per questi progressisti, le azioni malvage della Cina e quelle degli Stati Uniti sono le stesse, il che li mantiene confortevolmente entro i confini della Regola.

Perché questa animosità? Sembra che i progressisti di una certa età siano dell'idea che la Cina "abbia tradito la rivoluzione mondiale". (Sfortunatamente per questi progressisti in poltrona, il popolo cinese aveva obiettivi molto diversi per la rivoluzione che ha fatto.) Altri non vedono valore nella sconfitta del colonialismo e della povertà, considerando degna solo la battaglia per la democrazia occidentale, persino mentre lamentano la vacuità o la disonestà di tale democrazia. In ogni modo, l'animosità li aiuta ad attenersi alla Regola.

Come ho scritto altrove, c'è un semplice antidoto a tutto questo. Prendetevi qualche minuto tutti i giorni per dare un'occhiata ai titoli di China Daily, RT.com e persino Iran’s PressTV. Se i titoli vi colpiscono, continuate a leggere. Fate il confronto tra quello che leggete lì, inclusa la prospettiva e la narrativa, con quello che trovate su New York Times, National Public Radio, ecc. Fatevi un'opinione da soli.

E se scrivete sugli affari internazionali, che siano libri o lettere all'editore, allora per il bene della verità e della pace è ora di Rompere la Regola - in migliaia di pezzi.

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Nota [MM]
"Le mezze verità sono bugie intere" è un'affermazione che meriterebbe una lunga trattazione. Quasi sempre la distorsione della realtà sui media non avviene tramite la diffusione di notizie in sé "false", ma tramite la selezione di ciò che è detto e ciò che non è detto, e il risalto dato a certe notizie rispetto ad altre. Ci sono tanti metodi, giocando appunto sulla scelta, sul tempo, sulla modalità di presentazione e sulla frequenza delle notizie, per dare al pubblico superficiale l'impressione che qualcosa sia assodato o qualcos'altro  sia o non sia importante, mentre un'analisi attenta e oggettiva di quello che è stato detto porterebbe a conclusioni molto diverse.
Chiunque segua regolarmente canali di informazione alternativa, o anche testate come quelle segnalate nell'articolo, sa che dopo un po' i media convenzionali (grandi quotidiani e telegiornali, con qualche eccezione) appaiono grotteschi al punto da risultare insopportabili.

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