L'idea di opporsi - con la forza se necessario - ad un governo tirannico è stata trasformata in una celebrazione del governo tirannico stesso!

L'evidenza è dappertutto intorno a noi. 

I firmatari della Dichiarazione di Indipendenza come avrebbero visto, ad esempio, il "drone memo" dell'amministrazione Obama, finalmente reso pubblico la scorsa settimana, il quale pretende di giustificare l'uccisione di cittadini americani, da parte del presidente, senza accuse, giudice, giuria né supervisione? Non è questa una tirannia simile a quella a cui si opposero i Fondatori? E non è stato un tale potere concentrato in un ramo del governo ciò che ha ispirato la ribellione contro il re inglese in primo luogo?

Il "drone memo" ha la pretesa di stabilire che il presidente da solo è arbitro di chi è o non è un terrorista soggetto ad esecuzione da parte del governo degli Stati Uniti. Non c'è alcun giusto processo, solo la decisione del presidente. Fino ad ora gli unici cittadini americani uccisi dal presidente sono stati Anwar al-Awlaki e il figlio adolescente, ma il precedente è stato stabilito, secondo il meno, per il quale il presidente ha l'autorità di uccidere americani che egli crede siano terroristi. 

Persino il New York Times, che generalmente appoggia qualsiasi amministrazione sia al potere, è imbarazzato dalla giustificazione legale con cui la Casa Bianca reclama l'autorità di uccidere americani. Un editoriale sul Times della scorsa settimana ha concluso che:

...il memo risulta essere un pasticcio malfatto di teorie legali - alcune basate su nebulose interpretazioni della legge britannica e di quella israeliana - chiaramente confezionato appositamente per il risultato desiderato.

Concordo con la conclusione del New York Times che "questo memo non avrebbe mai dovuto essere tenuto segreto così a lungo e altri documenti devono essere resi pubblici. Il pubblico è ancora all'oscuro su troppe questioni vitali."

Per coincidenza, oltre al "drone memo" reso pubblico, la scorsa settimana è stato anche pubblicato uno studio del Stimson Center sull'uso dei droni da parte degli Stati Uniti. Questo studio, tra i cui coordinatori c'è il Generale John Abizaid, ex-comandante dell'U.S. Central Command (CENTCOM), ha concluso che, contrariamente ai proclami per i quali i droni aiutano a prevenire l'ampliamento dei conflitti mirando a specifici individui, l'uso di droni "può creare una china scivolosa verso guerre prolungate o più ampie". 

In realtà, continua lo studio, l'uso di droni in paesi stranieri è in tutta probabilità controproducente. "Le vittime civili, anche se relativamente poche, posso far infuriare intere comunità, incrementare i sentimenti anti-americani e diventare un potente strumento di reclutamento per le organizzazioni terroristiche", lo studio ha riscontrato.

Sette anni fa scrissi un editoriale in occasione dell'Independence Day:

Solo la salvaguardia e le limitazioni custodite in una repubblica costituzionale possono evitare ad una nazione di sbandare verso l'impero... Spero che ogni persona che legge o ascolta questo si prenda il tempo di leggere nuovamente la Dichiarazione di Indipendenza. Solo riacquistando lo spirito di indipendenza possiamo assicurarci che il nostro governo non assomigli mai a quello da cui gli Stati Americani dichiararono la loro separazione.

Per la festa dell'Independence Day dovremmo ricordare lo spirito di ribellione contro la tirannia che ispirò i nostri Padri Fondatori a dare il via al nostro esperimento di libertà. Dovremmo celebrare e continuare questa battaglia noi stessi se vogliamo mantenere la nostra repubblica.

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[Nota: Naturalmente si tratta di un editoriale scritto soprattutto per gli americani, ma ho voluto tradurlo perché contiene un principio fondamentale: la libertà non è mai scontata, l'indifferenza fa sì che la si perda rapidamente. Assistiamo quotidianamente non a "malfunzionamenti" di un sistema liberale (come si vorrebbe farci credere), ma ai segni che la libertà è sempre più compromessa. Gli Stati Uniti sono già un impero ( di cui noi in Europa siamo le province)  e stanno rapidamente scivolando verso la fine che fanno tutti gli imperi. MM]