Quello che molti di questi commentatori mancano di notare è che il governo americano persegue molte delle stesse politiche errate dei cinesi. Per esempio, a causa dell'incremento di regole, sussidi e salvataggi, molte imprese americane allocano più risorse alla manipolazione del processo politico rispetto alla produzione di beni e servizi che vanno incontro ai desideri dei consumatori. Molte grandi imprese addirittura fanno azione di lobby sul Congresso e sulla burocrazia federale per avere più regole nel loro settore. Fanno questo perché le grandi imprese possono assorbire più facilmente i costi della conformità ai nuovi regolamenti, mentre i loro concorrenti più piccoli sono forzati a chiudere. 

La Cina è regolarmente criticata dai protezionisti americani perché sussidia le sue esportazioni. Però, il governo americano fa la stessa cosa tramite programmi quali la Export-Import Bank. La Cina è criticata anche per la manipolazione del valore della sua valuta per rendere le sue esportazioni più allettanti per i consumatori stranieri. Questo potrebbe anche essere vero, ma la Cina non è esattamente l'unico caso a questo riguardo. Lungo tutta la sua storia, la Federal Reserve ha manipolato l'economia sia domestica sia internazionale, spesso lavorando in collaborazione con le banche centrali estere.

Le misure inflazionistiche della Federal Reserve beneficiano le grandi banche, le imprese connesse alla politica e i politici che spendono denaro pubblico, tutto a spese del popolo americano. Chi è interessato a favorire il miglioramento della situazione economica del popolo americano dovrebbe focalizzarsi sulla politica monetaria americana, non su quella della Cina.

Ironicamente, molti degli stessi politici che denunciano la politica monetaria cinese traggono benefici dal fatto che i cinesi comprano il debito americano. Se la Cina smettesse di comprare ampie porzioni del debito americano, la Federal Reserve sarebbe costretta a monetizzare ancora più debito, rischiando perciò l'iperinflazione. Quindi la cosa migliore che il Congresso potrebbe fare per rendere più difficile per la Cina manipolare l'economia globale è tagliare le spese federali.

Un vantaggio che la Cina ha sugli Stati Uniti è che il governo cinese non sperpera denaro in una politica estera iper-interventista. Il governo degli Stati Uniti ha speso approssimativamente 752 miliardi di dollari per il settore militare nell'anno fiscale 2013. Per contrasto, la Cina ha speso approssimativamente 188 miliardi di dollari. Anche se la Cina sta  aumentando le sue spese militari, ha ancora molta strada da fare prima di raggiungere gli Stati Uniti.

E' difficile vedere come il popolo americano, a parte coloro che dirigono o lavorano per il complesso militare-industriale, possa trarre benefici da queste spese. Le spese militari, come ogni altra spesa statale, ostacolano la crescita del settore privato in quanto portano via risorse da investitori, imprenditori e consumatori, al tempo stesso contribuendo in modo significativo al debito nazionale. In contrasto, un ritorno ad una politica di pace e di libero mercato permetterebbe a queste risorse di essere usate dagli imprenditori per creare nuove attività e nuovi posti di lavoro.

La notizia che la Cina sorpasserà presto gli Stati Uniti come maggiore economia mondiale è un severo avviso di come il popolo americano sia danneggiato dal welfare e dalle spese militari, dal capitalismo corporativista e dal denaro fiat. L'unico modo di fermare il collasso è rifiutare finalmente una politica estera interventista, smettere con i salvataggi e i sussidi alle industrie collegate alla politica e ristabilire il libero mercato del denaro.