di Thomas DiLorenzo (LewRockwell.com blog, 1 giugno 2016)
Il Venezuela, democratica utopia socialista, secondo il Los Angeles Times ha le seguenti caratteristiche (per cominciare):
- Negozi chiusi
- “File, file, file.... stare in coda per rifornimenti di base, dalla pasta alla carta igienica".
- “Uno dei grandi produttori mondiali di petrolio ora non è più in grado di pagare per merci fondamentali, come latte, farina e riso, in gran parte importati...."
- “I poveri e i lavoratori ... stanno soffrendo in modo particolare". (Enfasi aggiunta). Papa Francesco, hai preso nota?
- “Le autorità limitano l'acquisto di alimenti di base: appena 2 kg di pasta e riso per cliente, per esempio....”
- “Alle persone sono assegnati giorni specifici per poter acquistare in base al numero della carta di identità.”
- “Corruzione galoppante....”
- “I venezuelani regolarmente pianificano la loro giornata in base a la cola, la fila.”
- In molti negozi "non c'è quasi alcun cibo, a parte sardine e pomodori in scatola, più qualche pacco di patate ammuffite e cipolle".
- “I reparti di carne e pesce freschi nei supermercati hanno le serrande chiuse".
- “Immagini di Hugo Chavez ... adornano le pareti dei negozi di alimentari . . .”
- “Per comprare... pannolini una acquirente ha dovuto mostrare il certificato di nascita del figlio, causa l'applicazione di una norma governativa anti-accaparramento."
- “Non riesco a trovare pannolini, latte e zucchero" nei negozi, ha detto un'altra venezuelana.
- Non sorprendentemente: “La mancanza di prodotti di prima necessità ha eroso il sostegno al governo socialista... ” (Enfasi aggiunta).
Un po' troppo tardi, verrebbe da pensare. Ancora non una parola su tutto ciò dal papa, il cui sorriso era largo come il Grand Canyon quando si è fatto fotografare con Fidel Castro qualche tempo fa. Se ne farà menzione, probabilmente addosserà la colpa di tutto quanto a troppe "sacche di capitalismo" in Venezuela.
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Il commento di un lettore su EPJ:
[...] questi lunatici vedono l'economia come un gioco a 'somma zero', quindi secondo loro la ricchezza non è stata distrutta dalle politiche socialiste, bensì è stata catturata da qualche avida entità esterna. E, naturalmente, è sempre una forza esterna a causare la sofferenza, in modo che il governo possa giustificare il fatto di non riuscire ad aggiustare le cose.