RussiaToday intervista Lew Rockwell (20 gennaio 2015) - Traduzione di Maria Missiroli

Il meeting di Davos non sta cercando soluzioni per le crisi mondiali, sta tramando più controlli, più "banksterismo" e benefit per le elite di potere, dice il giornalista economico [sic] Lew Rockwell. Tasseranno e spenneranno la loro stessa popolazione ancora di più, ha detto Rockwell ai microfoni di RT.

RT: Il tema principale del forum di Davos in passato è stato la ricerca di soluzioni per i problemi economici del mondo. E oggi? Si tratta ancora di questo?

Lew Rockwell: No, in realtà il tema è il controllo. E' sempre stato il controllo da parte dell'impero americano, da parte degli oligarchi ad esso associati. Possono parlare di volontà di risolvere i problemi, o migliorare la vita della gente, ma quello che veramente fanno è tramare sempre più guerre, più interventi, più controlli economici, più "banksterismo", più benefit per le elite di potere ai danni delle popolazioni. Non sappiamo cosa succede là. Mi piacerebbe mettere delle piccole telecamere su ognuno di loro così potremmo vedere quello che stanno facendo, di cosa stanno parlando. Quello che succede a Davos non è un bene per la causa della libertà, per la causa della prosperità, non è un bene per la causa dei diritti umani.

RT: Parliamo di numeri. Per esempio, quest'anno le società devono pagare 20.000 dollari per manager per un biglietto. Una semplice cena in un ristorante medio costava 40 dollari l'anno scorso. Una notte in un hotel di media livello è aumentata da circa 600 a 700 dollari. I partecipanti al Forum hanno bisogno di tutte queste sistemazioni speciali per prendere decisioni efficaci?

LR: E' un meeting per i molto ricchi e per i politici che prendono ordini da loro. Tutti loro vivono molto bene; non stanno negli hotel di livello medio e non mangiano nei ristoranti qualsiasi. Se la passano molto bene; vivono la vita comoda a spese di tutti gli altri. Non penso che dovremmo preoccuparci dei costi per loro. Sono molto felici di spendere soldi. Non sono soldi loro dopo tutto; li stanno prendendo al resto di noi.

RT: La discussione di quest'anno su "Il nuovo contesto globale" doveva avere il significato di fotografare la realtà post crisi finanziaria di anti-globalizzazione sui maggiori mercati ed economie. E ora che il prezzo del petrolio è già crollato, e con tutte le economie afflitte in qualche modo dalle sanzioni, non pensa che sia troppo tardi per un meeting del genere?

LR: Se il meeting fosse quello che pretende di essere - no, non è mai troppo tardi per avere proficue discussioni e imparare qualcosa e forse giungere a qualche soluzione. La gente che partecipa a meeting come questo è la fonte del problema. Non esaminano il quadro completo; non stanno cercando di risolvere nulla. Ci sono enormi problemi economici in arrivo con quello che sta succedendo all'euro, con quello che gli svizzeri hanno appena fatto. C'è ogni sorta di problemi con il dollaro, il rublo, l'euro - tutte queste valute stanno avendo problemi. Le banche hanno problemi, la gente si sta impoverendo negli Stati Uniti...  E a Davos non si curano di questo, vogliono solo continuare le loro ruberie.

RT: Come vede il modo in cui i paesi affrontano il declino globale? 

LR: Spero di sbagliarmi ma praticamente tutte le singole volte che c'è una recessione - causata dalle banche centrali, a proposito, le recessioni non ci arrivano addosso come pioggia dal cielo, questi guai economici sono causati dalle banche centrali e dai governi - tipicamente quello che fanno è fare tutto sbagliato. Tutto quello che i governi fanno in questo tipo di situazioni prolunga e approfondisce i problemi economici. Oppure possono far partire di nuovo una bolla come hanno fatto gli Stati Uniti. Ma anche questo produce risultati terribili. Parleranno di cercare di risolvere i problemi economici, ma hanno creato i problemi economici e sono responsabili per il loro inasprimento.

RT: Cosa pensa del crollo del prezzo del petrolio, fin dove può arrivare? Cosa prevede per il futuro? 

LR: Immagino che il prezzo del petrolio possa scendere ancora... personalmente non so molto delle cause economiche di questo crollo, quanto siano cause politiche per cercare di colpire la Russia, colpire l'Iran, poi c'è anche chi vuole eliminare tutti i produttori di shale gas negli Stati Uniti, l'Arabia Saudita, e così via. Cioè quanto è politico, quanto è un effetto economico... però penso sia un effetto della recessione mondiale. C'è una recessione mondiale in corso, e sta peggiorando. Vedremo altri prezzi di commodity probabilmente scendere e le banche centrali stanno disperatamente cercando di inflazionare, il che renderà le cose ancora peggiori.

Sono in arrivo problemi molto seri e chi li sta creando, chi se ne esce con presunte soluzioni sono i criminali responsabili per la situazione qual è. La gente dovrebbe cercare di studiare un po' di economia, imparare un po' di storia vera, studiare l'economia austriaca; capirebbe cosa sta succedendo, capirebbe perché questi signori stanno facendo così tanti danni e cosa possiamo farci. Non possiamo fare affidamento sulle elite di potere a Davos o altri meeting simili affinché aggiustino le cose per noi. Ancora una volta, sono loro il problema.

RT: Perché, secondo Lei, molti governi non riescono a trovare la soluzione alle attuali situazioni di crisi? 

LR: Perché tutto ciò di cui il governo si preoccupa è come sta andando per il governo. Quindi tasseranno e spenneranno i loro stessi popoli in misura ancora maggiore, per continuare a vivere nello stile a cui si sono abituati, per avere le loro altissime pensioni, per avere le loro limousine e tutto il resto del loro capriccioso stile di vita. E' tutto quello di cui si preoccupano, schiacceranno la gente con le tasse, con lo stato di polizia, con più regolamentazioni a beneficio delle grandi banche, i grandi contratti militari, daranno il via ad altre guerre perché sono tutti keynesiani e procedono dal punto di vista del malefico John Keynes per cui la guerra è di beneficio all'economia. La guerra non porta benefici all'economia perché è un orrendo costo per l'economia anche lasciando da parte la quantità di morti e di proprietà distrutte - i risultati delle guerre. Intraprendere più guerre equivale a danneggiare l'economia e uccidere un sacco di gente. Però naturalmente ne hanno benefici le industrie militari, i politici; la gente non ne ha benefici. E' così dai tempi antichi. Purtroppo, oggi i governi sono di dimensioni di gran lunga maggiori e molto più influenti di quanto siano stati in tutta la storia dell'umanità. Non è un bene.

RT: Che effetto avrà il calo del prezzo del petrolio sull'economia degli Stati Uniti? 

LR: Ha svariati effetti. E' una cosa buona per i consumatori. I consumatori possono pagare meno un pieno di benzina per le loro automobili. E' una cosa buona. Non è buona per i produttori di petrolio, specialmente i produttori che si sono finanziati con titoli spazzatura e con altri mezzi di finanziamento molto rischiosi. Alcuni di loro falliranno... Le compagnie di petrolio vedranno calare i loro profitti. Ma non dobbiamo preoccuparci di questo. Dobbiamo invece preoccuparci di quello che il governo fa per rendere le cose ancora più difficili per l'industria del petrolio. Se non fosse per il governo l'industria del petrolio potrebbe cavarsela da sola.

Dal mio punto di vista il prezzo del petrolio potrebbe scendere ancora di molto. Penso comunque che salirà di nuovo ai prezzi di prima entro un anno.

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