Taki attacca il New York Times senza mezzi termini, e ne ha ben donde
Si parla di Stati Uniti, ma non è difficile notare inquietanti analogie con quello che accade qui

Taki (takimag, 1 dicembre 2018)

Alla fine l'avranno come vogliono loro: nell'anno 2044, solo un breve 26 anni da oggi, gli americani bianchi saranno una minoranza -- urrà, ippì, viva il New York Times e tutta la feccia di sinistra che vi scrive. Così dice il Census Bureau, i cui grafici mostrano un andamento demografico per il quale gli americani bianchi diventeranno una minoranza. Sebbene alcuni pensino che gli Stati Uniti siano una nazione preoccupata dalla razza, questo è normale in un paese sorto come bianco, cristiano e europeo, e che ora si ritrova vicino ad essere marrone e ispanico, con un po' di voodoo buttato nel miscuglio. Il sinistroide, fake-news Times sta celebrando, ovviamente, affermando che "questo è un timer del giudizio che sta contando alla rovescia fino alla fine del predominio culturale e razziale". Il Times vede gli americani che non concordano con il suo messaggio di estrema sinistra come nazionalisti bianchi, il che fa parte del gioco. Si riferisce invece a chi si sta rallegrando per la fine della maggioranza di bianchi come progressisti.

Chi scrive è cristiano, bianco e eterosessuale. Sono ovviamente visto come antisemita, razzista, e omofobo dagli intolleranti che scrivono per il Times. Badate bene, non sono nulla di quanto sopra, però provate a dirlo ai sinistroidi che dominano i media negli Stati Uniti. In realtà, non mi infastidisce minimamente, però ecco un piccolo esempio dell'intolleranza della sinistra quando si tratta di razza: Janelle James è una cabarettista comica di colore che ha uno show su Netflix. In uno dei suoi pezzi lei dice che le piacciono i tipi bianchi, prima di fermarsi per chiarire: "Non come esseri umani". Ora, pensate solo a cosa succederebbe se io scrivessi qualcosa di simile come battuta e sostituissi la parola neri a bianchi.

Circa 25 anni fa, scrissi un articolo su The Spectator sbeffeggiando la Puerto Rican Day Parade, che all'epoca finiva più spesso che non in rissa, qualche stupro, e molti danni alla proprietà privata. I giornali ispanici mi chiamarono nazista; la Anti-Defamation League emise una dichiarazione per la quale gente come me era ovviamente anche antisemita, dal momento che "razzisti come lui di solito lo sono"; e il sindaco di New York, Rudy Giuliani, annunciò che mi avrebbe deportato. Finché, si intende, scoprì che ero un cittadino americano, e a differenza sua ero stato chiamato alla leva obbligatoria nel 1959, quando ero già cittadino.

Capito cosa intendo con doppio o triplo standard? Una volta che saremo in minoranza nell'anno del Signore 2044, forse sarà permesso anche a noi fare battute sulla maggioranza dominante di ispanici, neri e orientali. Ecco qualche fatto su cui non dobbiamo fare battute per il momento: i bianchi negli Stati Uniti sono sotto-rappresentati in tutte le aree del crimine. I neri sono sovra-rappresentati, eccetto nel terrorismo, in cui eccellono i musulmani. Il tredici percento della popolazione è nera, eppure i neri sono responsabili per il 54% delle rapine, il 53% degli omicidi, il 30% degli stupri e il 40% dei crimini violenti. Queste statistiche sono ignorate da The New Yorker, The New York Times, CNN e le tre maggiori reti, perché le statistiche non mentono. Altre statistiche mostrano che più immigranti arrivano, più i salari scendono. Sappiamo anche che i nostri confini di formaggio svizzero con il Messico fanno entrare droga e morte, tuttavia, quando Trump si è focalizzato sulla chiusura del confine di droga e morte, è stato (e ancora è) trattato ingiuriosamente da quelli che ho appena citato, tutti naturalmente residenti in comunità bianche recintate e condomini di gran classe ben sorvegliati.

Gli immigrati illegali negli Stati Uniti sono da un massimo di 20 Milioni ad un minimo di 12 milioni. Il problema è che con solo l'8% della popolazione mondiale, l'America Latina raccoglie un terzo di tutti gli omicidi globali, con Brasile, Messico, Venezuela e Colombia che hanno circa il 25% degli omicidi nel mondo. Non leggerete mai queste statistiche nel New York Times, va da sé, ma potete leggerle sul Wall Street Journal, dove le ho trovate.

La linfa vitale dell'economia messicana sono le esportazioni, e l'81% delle esportazioni messicane finisce negli Stati Uniti. Questo è il bastone mostrato da Trump nel mantenere chiuso il confine col Messico  a meno che i messicani non fermino gli illegali che assaltano le barricate. Tuttavia la ACLU e le pubblicazioni citate sopra sono indaffarate a denunciare The Donald, chiamandolo razzista perché tiene fuori le orde assalitrici. I lettori di Takimag sono invitati a riflettere sul loro futuro. L'unica buona notizia che ho per voi è che entro il 2044 saremo in minoranza e ci sarà permesso fare battute. Evviva!!

(traduzione Maria Missiroli)

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