Taki racconta dei suoi sospetti su un certo grattacielo di New York

("Elefante bianco" in inglese indica qualcosa di mastodontico i cui spropositati costi di manutenzione fanno sì che sia rovinoso per il proprietario)

Taki Theodoracopulos (takimag, 12 maggio 2018)

666fifthavenue2Una chiacchierata sulla high life, questa non è. Ho sentito puzza di bruciato molto tempo fa. Poi l'odore è diventato sempre più debole. Ora però è tornato, più forte che mai. Ha a che fare, naturalmente, con i sauditi, il Qatar, e il genero anche lui innalzato, Jared Kushner. Circa un anno fa, i sauditi hanno dato un ultimatum al Qatar, minacciando un embargo da parte dei paesi alleati dei sauditi nel Golfo. Ogni sorta di accusa è stata fatta, intimando di ottemperare entro 24 ore. I 300.000 cittadini del Qatar sono congelati en masse. Il paio di milioni di lavoratori stranieri hanno continuato con le loro cose -- in effetti compiaciuti della crisi perché momentaneamente interrompeva i maltrattamenti e gli abusi da parte dei locali, impegnati a nascondersi sotto al letto. Le ventiquattro ore sono passate e non è successo assolutamente nulla. Il blocco è ancora in vigore e i qatari hanno trovato fonti alternative di cibi e beni di consumo. La loro rete televisiva è ancora attiva e l'unica cosa che ha ridotto il loro stile di vita è dover far arrivare in aereo le prostitute, senza usare il servizio saudita di limousine. Tant'è per le minacce e la risolutezza dei sauditi. Puttanate sarebbe un termine molto più appropriato.

Come per qualsiasi cosa in quel mondo da mille e una notte, c'era qualche dettaglio abbozzato, però in realtà nessuno ci ha capito nulla. Il Bahrain, uno degli aggressori, è per l'80% sciita, ma è governato da un clown che tratta l'80% dei suoi cittadini come fossero di quarta classe. Perché rischiare di dover affrontare l'Iran o la rivoluzione da parte dei cittadini? I sauditi stessi sono impantanati da tre anni a combattere gli Houthis nello Yemen e sono riusciti solo con l'aiuto americano a far morir di fame migliaia di bambini, diffondere il vaiolo, bombardare tutti i matrimoni e funerali, e illustrare al mondo che, nel caso improbabile di guerra tra Montecarlo e il "regno" saudita, Monte sarebbe pesantemente favorito ai bookmaker.

Uncle Sam, non c'è bisogno di dirlo, è impegnato a vendere ai due "shithole" più armi di quante ne possiedano tutta la NATO e la Federazione russa messe insieme. Solo lo scorso giugno, il caro zietto ha venduto al Qatar 12 miliardi di dollari di F-15, e odio pensare agli aerei e missili americani e inglesi che devastano il paese più povero del mondo e lo rendono ancora più povero. Entra in scena il genero. Come sanno tutti quelli che hanno mai sentito parlare di Donald Trump, la famiglia di Kushner ha urgente bisogno di molti soldi. La società dei Kushner possiede decine di migliaia di appartamenti nel New Jersey e in Maryland però ha un debito di 1.4 miliardi di dollari, che matura all'inizio dell'anno prossimo, per l'edificio al 666 di Fifth Avenue, un elefante bianco (letteralmente) che Jared ha comprato dieci anni fa per il prezzo allora inaudito di 2 miliardi di dollari. (L'elefante bianco è mezzo vuoto, l'ultimo rifacimento esterno 40 anni fa). I Kushner stavano sudando nervosamente quando è successo qualcosa nel novembre 2016 che ha fatto molto arrabbiare della gente e ha reso molto felice altra gente. Il suocero del genero è diventato Presidente degli Stati Uniti d'America. Ogni sorta di gente di nome Kushner è andata di corsa in Cina per promuovere gli affari e cercare di piazzare 666 Fifth Avenue. La sorella di Jared si è spinta al punto da indire una conferenza stampa in Cina esortando i cinesi a venire e fare affari con noi adesso che siamo alla Casa Bianca. Però, sebbene i cinesi possano apparire buffi ad alcuni di noi, e noi possiamo apparire buffi ad alcuni di loro, nessuno ha mai accusato un cinese di essere stupido.  Erano felici di andare alla Casa Bianca, ma per nulla felici anche solo di ispezionare l'elefante bianco. Non c'è stato un takeover cinese al 666 Fifth Avenue.

Entra in scena The Donald. Formando una non-sacra alleanza con MBS, l'uomo forte in Arabia Saudita (qualcuno di voi ha notato i muscoli libanesi che pendono ai suoi lati), e l'idolo dei palestinesi Benjamin Netanyahu, il quarantacinquesimo ha cambiato gli equilibri di potere in Medio Oriente con un colpetto del suo dito medio. Entra di nuovo in scena Jared, e due settimane dopo il summit Donald-MBS a Riyad, il blocco è piombato sul Qatar. Gente sospettosa ha aggrottato le sopracciglia collettive perché un mese prima il ministro delle finanze del Qatar era andato a NewYork a cercare opportunità di investimento. Il padre di Kushner, Charles, quello che è stato al fresco, e la sorella Nicole, quella della Cina, hanno chiesto fondi per soccorrere il 666. Un enorme progetto di ristrutturazione è stato presentato al guidatore di cammelli dal Qatar, costo di circa 1 miliardo di dollari. Il qatari ha visionato il posto e ha risposto un sonante no. Gente terribilmente sospettosa si chiede sin da allora se il blocco sarebbe stato imposto se il Qatar avesse soccorso i Kushner.  E se Jared Kushner e Mohammad Bin Salman dai forti muscoli libanesi non abbiano passato tre giorni e tre notti insieme mangiando datteri e progettando di governare il mondo.

Personalmente penso che il blocco sarà presto tolto. La troika Arabia Saudita-Israele-USA è intenta ad affondare l'Iran e non ha bisogno del minuscolo shithole del Qatar che distragga dall'impresa di imitare Alessandro Magno e distruggere i persiani. Kushner ha guai finanziari, ma c'è troppa gente con gli occhi puntato all'elefante bianco 666 per poter giocare un tiro mancino. Il Qatar ha ingaggiato ogni singolo lobbista a Washington -- tutti quelli non già pagati dai sauditi e dagli israeliani, cioè. È un mondo d'inferno quando grandi civilizzazioni come quella saudita e quella del Qatar si scontrano per un edificio sulla Quinta Strada. Almeno noi greci siamo andati in guerra per una donna, non per una brutta pila di cemento.

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