ThatcherNel momento del trionfo di Boris, Taki si lascia andare ai ricordi dell'"ultimo eroe"

Taki Theodoracopulos (takimag, 14 dicembre 2019)

Quando leggerete questo pezzo sarà tutto finito, ma lo sarà per davvero?  Sin dall'inizio ho avuto un cattivo sentore su quelli che si opponevano al risultato del referendum del 2016. Quando non ottengono quello che vogliono, allora giocano sporco -- pensate a quello che hanno fatto a Lady T, 29 anni fa o giù di lì. Ma non doveva succedere, come sanno tutti tranne gli irriducibili di sinistra che non si arrendono mai. Boris è il nuovo re, e i giornalisti che presumono di saperne di più dell'uomo comune stanno frignando nelle loro birre calde. Peccato, se i pennivendoli passassero meno tempo a dare ascolto a élite non elette forse ci prenderebbero una volta ogni tanto, ma non trattenete il fiato. Le fake news sono come va il mondo ora, ma nel frattempo Boris è saldamente al 10 di Downing Street per i prossimi cinque anni. E questo è un bene anche per The Donald.

E parlando di uno dei più grandi primi ministri di sempre, la magnifica opera di Charles Moore mi ha lasciato a bocca aperta per l'erudizione e per la capacità di scrivere 3000 pagine in un tempo relativamente breve. La biografia di Margaret Thatcher scritta da Charles dovrebbe essere lettura obbligata nelle scuole, ma questo, a sua volta, richiederebbe che gli studenti fossero in grado di leggere e concentrarsi, qualcosa che non ci si può aspettare dai piccoli tesori al giorno d'oggi, con quel Twitter e altre distrazioni del genere che li tengono occupati e ottusi come tavole di legno. Di certo ha portato alla mente un sacco di memorie, memorie della settimana di tre giorni quando arrivai la prima volta a vivere in Gran Bretagna, e dell'inverno del malcontento.

Dopo che lei ebbe messo a posto il paese e fu ripagata da gente come Heseltine, venne in Svizzera e diventammo rapidamente amici. Una volta mi chiese dov'erano finiti tutti gli eroi. Avrei dovuto dire che lei doveva saperlo, essendo lei l'ultima di loro. Non lo dissi per timidezza e per non voler sembrare servile. Ma l'ho rimpianto da allora in poi perché la signora se lo meritava. Lei è stata senza alcun dubbio l'ultimo eroe britannico -- uso il maschile di proposito --  lei ha salvato il dannato paese, dopo tutto. In una lunga recensione del libro di Charles in un settimanale americano, un inglese del tipo acido protesta che lei non mostrava alcuna vita interiore, "no stirrings of interiority in all of Moore’s thousands of pages”. Io dico perché mai avrebbe dovuto mostrarla? È la differenza tra stile e sostanza, e lei era tutta sostanza. Era una persona troppo seria per preoccuparsi di una vita interiore. Il suo obiettivo era di cambiare la Gran Bretagna da malato d'Europa a quello che è adesso, e lo fece. A chi frega un beneamato c..o dell'interiorità?

Gli eroi dovrebbero essere giudicati dai loro atti eroici, non da se erano buoni giudici di un'opera o apprezzavano un importante dipinto. Omero instillò in Achille il dono supremo del guerriero, e non si è preoccupato di dirci se Achille piangeva guardando le tragedie greche. Egli si infuriò contro Agamennone per avergli sottratto la sua schiava e smise di combattere, poi cambiò idea quando morì il suo amico Patroclo. Che schifezze moderne produciamo ai giorni nostri. Non è abbastanza che Maggie abbia battuto i sindacati, i militanti tra i minatori, l'inflazione galoppante, e gli argentini; abbia reso possibile per la gente essere proprietari delle loro case; e abbia trasformato la Gran Bretagna in una potenza. Siccome le manca qualche lato segreto, per qualche stronzo inglese lei è un fallimento.

Non sto recensendo il libro di Charles qui, sto solo lasciandomi andare ai ricordi di una signora che ho avuto la fortuna di conoscere e di avere mia ospite nella cara vecchia Helvetia. E parlando di mancanza di vita interiore, quando la invitai a Gstaad lei mi disse che, dal momento che un altro amico mandava un aereo per lei e Dennis, lei si sarebbe fermata e sarebbe stata quattro notti, e dato che l'aereo faceva base a Ginevra sarebbe poi potuta ripartire per l'Austria senza costi aggiuntivi per il proprietario o per me. Il mio amico Julian Seymour può confermare tutto quanto perché fu lui ad organizzare. Quello che posso dire di lei è che non abbassò mai se stessa ad essere compiacente o popolare con il pubblico che l'ascoltava. Era tutta azioni pratiche quando faceva conferenze, e la trovai estremamente simpatica quando pranzai da solo con lei. Lei non faceva convenevoli, qualcosa che renderebbe gran parte della gente che conosco sorda e ottusa. Buttata giù da quei viscidi che ci porterebbero sulla "Road to Serfdom", sarà ricordata come uno dei più grandi primi ministri, se non il più grande. Ho ammirato così tanto il suo fegato, litigando con i leader del Commonwealth per le sanzioni al Sudafrica, e con i leader mondiali difendendo Pinochet, entrambe posizioni da me entusiasticamente appoggiate che col tempo si sono dimostrate giuste. Ma quegli uomini insignificanti che non si curarono del successo precedente riuscirono a buttarla giù, proprio come i vermi della peste che uccisero Pericle nel passato.

Ma che importa, ci saranno sempre uomini e donne piccoli e insignificanti che rosicheranno ai grandi, e grazie a Dio per la mascolinità tossica, quando sette uomini e un polacco molto coraggioso hanno buttato giù il codardo Usman Khan. Immaginate se quegli uomini avessero ascoltato quei ridicoli lamenti femministi e avessero represso il loro guerriero interiore. E, ultimo ma non da meno, prima di finire, mi è piaciuto molto quello che il mio amico Willy Shawcross ha scritto su The Crown per The Spectator. Falsità prese per verità dai telespettatori è il motivo per cui la serie è così pericolosa, e tranne che per i costumi l'unica parte vera che è stata ben trattata è stato il fremito di flirt tra Porchy Carnarvon e la Regina per un singolo breve istante. Per il resto, più la BBC cerca di infangare la famiglia reale britannica con il cosiddetto exposé di Panorama, più ovvio è che la parola di un trafficone americano affamato di soldi conta di più di quella di un principe idiota.

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