Pare che i governanti stiano continuando a litigare sulle coperture (se tali le si vogliono definire) per la legge di bilancio 2020.

Giuseppi Conte ha ammonito tutti quanti: “Posso concedere altro tempo, ma la sintesi va trovata.” A questo punto nelle serie televisive comiche solitamente scattano le risate registrate.

E farebbe ridere, se non ci fosse da piangere, quella che pare l’ennesima trovata da calciatori del barattolo, sport praticato da tutti coloro che si alternano al governo in un Paese intossicato di spesa pubblica e di tasse mai sufficienti a coprirla.

Il ministero dell’Economia ha annunciato una proroga al 16 marzo 2020 delle rate fiscali previste per il 18 novembre 2019. Il che dà certamente quattro mesi di respiro a coloro che devono pagare i balzelli. Non si creda, però, che la proroga sia stata decisa per fare del bene a questi pagatori di tasse.

Al contrario, così facendo si spostano 3 miliardi di gettito al 2020, peggiorando le entrate del 2019 e migliorando quelle dell’anno successivo. Il tutto peggiorando un po’ il deficit del 2019, e rendendo meno corta la coperta per il 2020.

Roba che conferma, se ancora ve ne fosse bisogno, quanto sia alla canna del gas la Repubblica italiana e di cosa non si farebbe pur di non ridurre davvero spesa e tasse.

Però si può stare tranquilli: governano quelli che hanno “credibilità”, quindi anche queste misure da trecartari potrebbero andare bene a chi le valuterà dalle parti di Bruxelles.

La realtà, però, non cambia.

(Matteo Corsini)

You have no rights to post comments