di Roger Toutant (da LewRockwell.com, 4 aprile 2014)

"Nella ricerca di un nemico comune contro il quale poterci coalizzare, è scaturita in noi l'idea che l'inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la carenza di acqua, la carestia e altre cose del genere calzino a pennello... Quindi il vero nemico è l'umanità stessa."  – Alexander King e Bertrand Schneider, The First Global Revolution: A Report by the Council of The Club of Rome, 1991

Sin da quando Thomas Malthus scrisse “An Essay on the Principle of Population” più di due secoli fa, non mancano mai intellettuali anti-umanità impegnati a suonare l'allarme perché l'umanità starebbe precipitando in una spirale verso un'inevitabile condizione di esaurimento globale delle risorse e di carestia di massa, a causa dell'uso eccessivo delle risorse e della tendenza umana a moltiplicarsi in proporzioni "geometriche".

Malthus scrisse:

“La capacità di crescita della popolazione è indefinitamente maggiore della capacità della Terra di produrre mezzi di sussistenza per l'uomo. La popolazione, se lasciata incontrollata, aumenta con progressione geometrica. I mezzi di sussistenza aumentano solo in progressione aritmetica."

Malthus aveva torto marcio, naturalmente. Nel capitolo 2 del suo saggio, egli fece la proiezione che nel 1900 (100 anni nel futuro) la popolazione inglese sarebbe stata di 100 milioni di persone, mentre i mezzi di sussistenza sarebbero stati "solo pari a quanto può sostenere 35 milioni di persone". Ovviamente, Malthus non capì che l'ingegno dell'uomo e la propensione ad inventare avrebbero evitato la carestia di massa da lui predetta con tanta sicurezza.

Persino se l'esperienza degli ultimi due secoli ha dimostrato che l'incremento dei mezzi di sussistenza e quello della popolazione non sono scollegati, i malthusiani dell'era moderna continuano a battere sullo stesso tamburo. Consideriamo la seguente citazione dal libro di Paul Ehrlich “The Population Bomb” (1968):

Se i pessimisti hanno ragione, si verificheranno presto carestie massicce, forse negli anni '70, certamente entro i primi anni '80. Finora la maggior parte dei fatti sembra sia dalla parte dei pessimisti."

Si noti come Malthus e Ehrlich erano certi delle loro predizioni. I maltusiani affermano sempre che le prove sono dalla loro parte. (L'opposto è vero praticamente sempre, tuttavia.) Negli ultimi duecento anni questi "patiti del picco" hanno continuamente proclamato che l'umanità sta per soffrire terribilmente a causa del "picco di qualcosa", ad esempio:

1)  Picco della popolazione sostenibile. Malthus pensava fosse impossibile per l'Inghilterra sostenere una popolazione di più di 35 milioni. La popolazione del Regno Unito ora è più di 60 milioni.

2)  Picco della temperatura: Scienziati prestigiosi annunciarono negli anni '70 che la Terra aveva raggiunto il picco di temperatura e che le temperature globali stavano per scendere precipitosamente, trascinando l'umanità in nuova era glaciale. Tuttavia, "all'epoca in cui l'idea del raffreddamento globale raggiunse la stampa pubblica a metà degli anni '70, le temperature avevano smesso di calare.” 

3) Picco del freddo:  Dopo la minaccia del picco di temperatura, la stampa pubblica non prestò grande attenzione all'inversione a 180° dei climatologi (finanziati da fondi pubblici) rispetto alle loro idee sugli andamenti della temperatura globale. Negli anni '80 cominciarono ad affermare che, a meno che la società occidentale non riducesse fortemente il suo consumo di energia pro-capite, la temperatura dell'atmosfera sarebbe salita incontrollabilmente, causando carestie e migrazioni di massa delle popolazioni. Uno studio si spinse così in là da collegare la minaccia del riscaldamento globale alla riduzione delle dimensioni dei genitali degli orsi polari. Però ora sappiamo, grazie al lavoro di giornalisti come Donna Laframboise, che è stata la politica a guidare la scienza sul clima e non viceversa (rif.: The Delinquent Teenager Who Was Mistaken for the World’s Top Climate Expert). Sappiamo anche che la Terra sta ora uscendo da una Piccola Era Glaciale e che, ad un'analisi più attenta, i famosi grafici di Al Gore in realtà indicano che l'aumento di anidride carbonica ha seguito l'aumento della temperatura, piuttosto che il contrario. Il riscaldamento globale (o cambiamento climatico o alterazione climatica) è a tutt'oggi la farsa maltusiana di maggior successo.

4)  Picco delle foreste: Nel 1996 il Sierra Club predisse che “le foreste boreali in Canada spariranno”. Tuttavia, quasi dieci anni dopo il governo del Canada ha affermato: “…possiamo concludere che l'area totale di foresta boreale in Canada  non si sta riducendo né espandendo in modo signifIcativo” (pagina 40 del documento collegato).

5)  Picco del petrolio:  Sin da quando M. King Hubbert avanzò l'idea di picco del petrolio nel 1956, ci sono sempre stati scienziati che predicono la fine dell'economia del petrolio. Tuttavia, Hubbert non aveva preso in considerazione l'ingegno industriale dell'uomo. oltre al fatto che la quantità certa di rIserve petrolifere avrebbe continuato ad espandersi in futuro invece di restringersi. Come ha fatto notare Robert P. Murphy nel suo corso “Adventures in Energy Economics” presso la Mises Academy, le riserve petrolifere certe sono aumentate da 51 milioni di barili nel 1944 a 1.266 miliardi di barili nel 2003. Murphy inoltre ha evidenziato l fatto che "Al ritmo di consumo dell'anno 2000, il mondo dispone di riserve di petrolio grezzo e di suoi sostituti per molte migliaia di anni. Queste cifre oltretutto non considerano altri combustibili fossili quali carbone e gas naturale." Picco del petrolio? Non proprio.

6)  Picco dell'acqua: I Maltusiani dei nostri giorni danno l'allarme sull'esaurimento a livello mondiale dell'acqua potabile e dell'acqua per l'agricoltura. Come per il picco del petrolio, i patiti del picco hanno perlopiù ignorato la creatività che può essere applicata al problema. L'80% della superficie del globo è coperta da acqua salata. Alcuni paesi gIà usano il processo di osmosi in scala industriale per produrre acqua potabile dall'acqua salata, per ampie popolazioni. Non è ragionevole aspettarsi che, sotto la spinta del profitto in un contesto di competizione, l'imprenditoria porterà giù il costo del processo di desalinizzazione, rendendo quindi disponibile acqua potabile in sempre più luoghi e a prezzi migliori?

7)  Picco delle specie: Un altro spauracchio maltusiano di grido ai giorni nostri è il "collasso della biodiversità", cioè l'estinzione di specie viventi sul pianeta. Questa minaccia è particolarmente fumosa, dal momento che si basa esclusivamente sui risultati di modelli di calcolo.  (Gli scienziati non contano realmente il numero di bestie sul pianeta - un compito decisamente arduo a dir poco). Dopo il fallimento "epico" dei modelli del clima, è un po' difficile prendere troppo seriamente i modelli sulla diffusione delle specie.

Se diamo retta agli scienziati pagati con fondi pubblici e ripetutamente scoperti a distorcere la loro scienza per sostenere le ambizioni politiche dei loro finanziatori maltusiani, allora dobbiamo riconoscere che l'umanità è condannata per così tanti motivi che l'unica via di uscita è la riduzione della popolazione, del consumo energetico e del nostro standard di vita. Però, la storia degli ultimi duecento anni ha dimostrato che Malthus e i suoi seguaci avevano torto marcio. L'ingegno dell'uomo, combinato con un libero mercato che consiste di competizione, sistema dei prezzi e incentivo del profitto, può assicurare che i patiti del picco rimangano dal lato sbagliato della storia.

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[Nota: Rothbard parla di Malthus nel secondo volume della sua bellissima opera An Austrian Perspective on the History of Economic Thought; come suo solito, anche su Malthus le osservazioni di Rothbard sono inattese e molto rivelatorie. Racconta Rothbard che Malthus si smentì direttamente da solo, in una seconda edizione del suo saggio. E' una tecnica collaudata per mettere a tacere le critiche, fornendo l'appiglio per poter replicare "ma sì, l'ho detto anch'io, anch'io ne sono consapevole, non mi dici nulla di nuovo". E così Malthus rimane famoso e citato per le idee che lui stesso in realtà aveva dovuto ritrattare. MM]