di Ron Paul (da Ron Paul Institute, 5 ottobre 2014)

ronpaulDopo 13 anni di guerra in Afghanistan – la più lunga nella storia degli Stati Uniti – il governo americano non ha ottenuto alcuna vittoria. L'Afghanistan è nel caos e collasserebbe completamente senza la costante infusione di denaro americano. La guerra è stata un fallimento, ma Washington non lo ammetterà.

Più di 2000 soldati americani sono rimasti uccisi nei 13 anni di guerra in Afghanistan. Più di 20.000 civili afghani sono stati uccisi. Secondo uno studio dell'anno scorso, realizzato da un ricercatore dell'università di Harvard, le guerre in Iraq e Afghanistan costeranno in totale tra i 4000 e i 6000 miliardi di dollari. Non c'è modo di guardare all'invasione americana dell'Afghanistan e vedervi un successo.

Quindi, alla luce di questo fallimento, cosa fa l'amministrazione Obama? Ammette l'errore? Ritira le truppe americane ancora in Afghanistan, cercando di evitare di rendere le cose ancora peggiori? No! Come con tutti i programmi del governo americano, se il risultato desiderato non è raggiunto, non si fa altro che immettere ulteriori risorse e continuare con le stesse strategie. Gli scorsi 13 anni sono stati un totale fallimento, quindi la scorsa settimana il governo americano ha firmato per altri dieci anni di guerra!

Le truppe americane erano tenute legalmente a lasciare l'Afghanistan alla fine di quest'anno, secondo lo stato di un accordo di forze tra gli Stati Uniti e l'Afghanistan. Gli Stati Uniti non sono riusciti a negoziare un nuovo stato di accordo militare con il presidente uscente Hamid Karzai. Il leader afghano era divenuto critico nei confronti della presenza militare americana - che in effetti si è accresciuta sotto il presidente Obama. Perciò, gli Stati Uniti avevano bisogno di un nuovo burattino al governo afghano.

Come ha recentemente messo in evidenza il corrispondente internazionale Eric Margolis, le elezioni in Afghanistan di quest'anno sono state una farsa. I candidati erano stati accuratamente selezionati dal governo americano. Inoltre, ha scritto Margolis, "il partito più grande e più popolare in Afghanistan, i Talebani ... è stato escluso dalle elezioni attuali e passate in quanto bollato di "terrorismo".

Ma così è stato ottenuto il nuovo stato di accordo di forze. Le truppe americane resteranno fino al 2024.

La guerra degli Stati Uniti in Iraq è stata anch'essa un fallimento. I neocon vogliono addossare la colpa per l'attuale disintegrazione dell'Iraq al presidente Obama, per aver ritirato le truppe. Questo è revisionismo storico al suo peggio. La colpa vera è di quelli che hanno inviato le truppe in primo luogo.

In realtà, il presidente Obama neanche voleva ritirare le truppe americane dell'Iraq. Aveva cercato di rinegoziare un nuovo stato di accordo militare con il governo di Maliki in Iraq, ma Maliki aveva esitato ad estendere l'immunità alle truppe americane rimaste. Gli Stati Uniti hanno reagito rivoltandosi contro Maliki, pretendendo alla fine che si dimettesse anche se era stato eletto.

Mantenere truppe americane in Iraq non avrebbe impedito gli attuali disordini per la semplice ragione che è stata la presenza di truppe americane a causare i disordini in primo luogo. E' stata l'invasione americana che ha portato all'emergere di al-Qaeda e di altri gruppi islamici estremisti in Iraq. Questo non avrebbe dovuto essere una sorpresa per gli strateghi di guerra: Saddam Hussein aveva usato metodi brutali per tenere a bada questi gruppi per decenni. Lo stesso vale per l'Afghanistan.

Il governo afghano dei Talebani nel 2001 non ha attaccato gli Stati Uniti. Lo ha fatto al-Qaeda. Però l'attacco americano del 2003 all'Iraq sotto false pretese ha rimosso un leader che aveva combattuto spietatamente contro al-Qaeda e altri radicali gruppi islamici. Il risultato è stato che l'al-Qaeda che presumibilmente stavamo combattendo in Afghanistan ha prosperato nell'Iraq post-invasione, insieme ad altri gruppi ancora più brutali. Imparerà mai il nostro governo che invasione e occupazione non sono la soluzione, ma piuttosto il problema? Nessun nuovo stato di accordo militare può cambiare questo fatto di base.

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