Conversazione con Doug Casey (LewRockwell.com, 2 dicembre 2017 -- originale su Casey Research)

Nota di Justin:
Il comunismo è meglio del capitalismo. Quanto meno, è quello che pensa un numero crescente di giovani negli Stati Uniti.

Come vorrei fosse uno scherzo. Però uno studio recente della Fondazione per il Memorial delle Vittime del Comunismo, associazione non-profit con sede a Washington, ha riscontrato che la metà dei millennial interpellati preferirebbe vivere in una società socialista o comunista piuttosto che in una società capitalista.

E il 22% degli intervistati ha espresso una visione favorevole di Karl Marx… mentre il 13% vede Joseph Stalin e Kim Jong-un come “eroi.”

Per capire cosa c'è dietro a questo trend inquietante, ho chiamato Doug Casey…

Justin: Dunque Doug, circa la metà dei millennial americani preferirebbe vivere in un paese socialista o comunista... Cosa è successo ai giovani?

Doug: I giovani si stanno facendo corrompere, e la situazione è più seria di quanto sia mai stata.

Dico questo con un po' di ironia, però.

Il motivo è che una delle due accuse rivolte contro Socrate quando fu giustiziato nell'Antica Grecia era quella di corrompere i giovani. La gente di età più matura pensa sempre che i giovani siano sciocchi, ignoranti, pigri, incoscienti e in generale stiano portando il mondo alla rovina. Naturalmente, molte di queste accuse sono, e sono sempre state, vere.

Però quando i giovani crescono, generalmente diventano più saggi, più informati, più lavoratori e più prudenti. Non c'è nulla di nuovo qui. Il mondo è sopravvissuto a più o meno 250 nuove generazioni dall'inizio della civilizzazione con i Sumeri 5000 anni fa. Probabilmente sopravviverà anche a questa.

Questo è il lato positivo. Come sai, io guardo sempre al lato positivo. Però, d'altra parte, il sistema universitario americano è stato totalmente conquistato da marxisti culturali, socialisti, statalisti, collettivisti, promotori della politica di identità, e gente di quella risma. Questa gente odia la civiltà occidentale e i suoi valori e sta attivamente cercando di distruggerli.

Justin: Come è potuto accadere? I giovani non vanno forse all'università per imparare a pensare criticamente?

Doug: Quando il diciottenne medio va all'università, sa molto poco su come funziona il mondo in generale. Ha idee vaghe che ricava soprattutto da TV, film, e da gente che per mangiare insegna nelle scuole superiori. Non sanno praticamente nulla di economia, governo e storia. Ancora peggio, quello che pensano di sapere è perlopiù sbagliato.

Tutto ciò li rende facili prede per l'indottrinamento da parte di professori con idee totalmente di parte.

Non è tanto che siano insegnati loro fatti non corretti. C'è abbondanza di "fattoidi" (fatti artificiali), naturalmente -- come quello secondo cui la Guerra tra gli Stati (che non dovrebbe essere chiamata Guerra Civile) sarebbe stata combattuta principalmente per liberare gli schiavi. O che l'economia keynesiana sia corretta. E moltissimi altri. Però questo è solo parte del problema.

Non sono tanto i fattoidi che vengono insegnati loro. È il modo in cui le scuole interpretano i fatti reali. Il significato che infondono agli eventi. Il modo in cui distorcono il "perché" degli eventi e stravolgono i concetti di bene e male.

Il problema reale è che, contrariamente a quanto da te suggerito un momento fa, non viene insegnato loro il pensiero critico. Direi proprio l'opposto - viene insegnata loro la cieca accettazione di quello che attualmente è considerato politicamente corretto.

Invece di mettere in dubbio l'autorità in modo educato e razionale -- che è quello che fece Socrate -- l'idea corrente è prevenire anche solo la discussione di ogni veduta divergente. I professori sono di base tutti socialisti, mentre i giovani tendono a credere quello che viene insegnato loro. Queste vedute sono rinforzate da altre fonti di informazione a loro disponibili -- Hollywood, i media e il governo.

Queste cattive idee di solito sorgono dagli "intellettuali". Gli intellettuali tipicamente disprezzano commercio e produzione, anche se invidiano il denaro posseduto dai capitalisti. Gli intellettuali sentono di essere non solo più intelligenti, ma anche molto più morali. Questo dà loro il diritto, ai loro occhi, di dare ordini a tutti gli altri. Questa è una delle ragioni per cui solitamente sono socialisti e sono a favore di una "squadra di regia" formata da gente come loro stessi, con il compito di comandare tutti gli altri. Gli intellettuali gravitano naturalmente attorno al sistema universitario, dove sono pagati per frequentarsi tra loro, farsi esaltare dagli studenti, originare idee balzane.

È sempre stato così, però ora sta diventando un problema molto più grande rispetto al passato.

Justin: Come mai?

Doug: Una percentuale molto, molto maggiore di ragazzi va all'università ora di quanto sia stato in passato.

In un passato recente, forse il cinque o al massimo dieci percento dei ragazzi andava all'università. Di questi tempi, ci vanno quasi tutti. Quindi una percentuale molto più alta di giovani vengono infettati con i meme che la sinistra vi ha messo.

Quindi è vero, alcuni ragazzi lo supereranno, rendendosi conto che la maggior parte di quello che hanno pagato una quantità esorbitante di denaro per imparare è senza senso. Però moltissimi istintivamente crederanno e difenderanno quello che è stato insegnato loro nel bozzolo. Temo che questa gente ora costituisca una larga fetta della popolazione americana.

Sì, penso che i numeri citati in quell'articolo, su quanti giovani pensano che il socialismo sia una cosa buona, siano probabilmente accurati. E se non lo pensano, quasi tutti ne hanno la sensazione. Pochi conoscono la differenza tra pensare e avere la sensazione...

Justin: Le università oggi non solo insegnano idee faziose sulla politica e sull'economia. Stanno anche diffondendo nozioni insensate sulla razza.

Per esempio, uno studente anonimo ha recentemente affisso all'università Tulane a New Orleans un cartello con scritto "It’s okay to be white”.

Niente di male, giusto? Bé, apparentemente l'amministrazione alla Tulane non è stata contenta. Ecco una comunicazione ufficiale dell'ufficio per le relazioni pubbliche:

Non abbiamo idea di chi abbia affisso quei cartelli, ma quella persona ovviamente non sta parlando per la Tulane University.

Mi ha fatto ridere leggerlo. Però è un segno inquietante dei tempi. Non sei d'accordo?

Doug: Già, sconfina nell'incredibile. Nel folle, effettivamente.

Moltissimi bianchi sono stati indottrinati, sia indirettamente sia direttamente, velatamente o apertamente, nel corso degli anni. Hanno ceduto alla propaganda per la quale essere bianchi è male. Credono che la civiltà occidentale sia una cosa cattiva... che i bianchi abbiano distrutto il mondo.

Persino se non vogliono crederlo, perché l'idea è così stupida e così completamente contro alla realtà, finiscono per crederlo semplicemente perché lo sentono dire in continuazione. In senso ampio è una bruttissima situazione.

Justin: I media di mainstream anch'essi mettono in giro queste cattive idee. Non sei d'accordo?

Doug: Assolutamente. I ritornelli originati dagli intellettuali nelle università hanno completamente infiltrato i mass media  e l'industria dell'intrattenimento -- luoghi verso cui gravitano i "leader di pensiero".

E nessuna difesa del tutto arriva dai cosiddetti capitalisti e leader industriali. Tutto ciò a cui sono interessati è fare soldi. E non si curano di come lo fanno, in modo assoluto se sono collegati al Deep State. Sono felici di lavorare con e per il governo. Essi ipocritamente fanno donazioni alle università e alle ONG, finanziando la fonte del veleno.

Quindi, non c'è quasi nessuno a difendere le idee che ci hanno portato la civiltà occidentale, che, con l'eccezione di qualche anomalia come il Taoismo, lo yoga e la cucina orientale, è responsabile per praticamente tutto quanto c'è di buono nel mondo. Senza di essa il mondo assomiglierebbe all'Africa, o Cambogia, o Mongolia -- neanche quelle di ora, ma di 200 anni fa. Le idee occidentali sono cose come individualismo, libertà di pensiero, libertà di espressione, scienza, razionalità e capitalismo. Questi concetti non hanno più difensori da nessuna parte. Sono sotto attacco dappertutto.

Justin: Tutto ciò non può portare bene all'economia nel lungo termine.

Doug: No. È una delle ragioni per cui in generale sono pessimista per gli investimenti.

Voglio dire, come possono i mercati essere in buona salute se quanto rimane della classe dirigente nel paese in effetti è gente che odia se stessa? Quando la classe media è al collasso? Quando l'intraprendenza politica è valutata di più del creare ricchezza tramite produzione?

In realtà, l'economia e i mercati sono il minore dei nostri problemi. I fondamenti di base della civilizzazione sono sotto attacco. L'accettazione di idee distruttive sta diventando un problema altrettanto serio di quanto abbiamo visto in Russia con i sovietici, in Germania con i nazisti, o in Cina sotto Mao. Anzi più serio, in quanto la civilizzazione è sotto attacco negli Stati Uniti, che ne sono stati il baluardo nell'ultimo secolo.

Perciò, scusatemi per il pessimismo, ma penso sia giustificato.

Justin: Grazie come sempre, Doug.

Doug: Grazie a voi.

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