Bionic Mosquito (su LewRockwell.com, 6 febbraio 2016)

In realtà, la parte sul "cominciare" è un po' un'esagerazione, dal momento che sentiamo lamenti su questo fronte ormai da qualche tempo. Permettete che vi offra un esempio recente e piuttosto plateale:

La stampa a confronto dei bugiardi: fare buon giornalismo in questi tempi difficili

E' il titolo dello Spiegel. Forse non fa la stessa impressione in tedesco, ma di sicuro suona sopra le righe in inglese. C'è quello che dice la stampa (istituzionalizzata), e c'è quello che dicono gli altri. Quello che dice la stampa è vero; quello che si dice altrove è falso.

Lo Spiegel riconosce che la credibilità è perduta; ripristinare quella credibilità è, in qualche modo, vostra responsabilità:

In Germania, all'indomani del massiccio influsso di rifugiati, stiamo vivendo tempi di crescente tensione e prossimi all'isteria sociale. Una delle prime vittime di questi sviluppi è stata la credibilità dei media. Ripristinare la fiducia del pubblico richiederà notevoli sforzi da parte dei giornalisti - ma anche da parte dei loro lettori. (enfasi aggiunta)

Quando urinano sulle vostre scarpe e vi dicono che è pioggia, di chi è la responsabilità di cambiare la percezione? Nel frattempo, potrebbe essere meglio smettere di associarsi con chi sta urinando.

Sembra siano solo i non informati a causare il problema:

Per prima cosa, moltissima gente si informa scrupolosamente sul mondo complicato in cui viviamo. Questa gente tende a non essere molto indignata, il che costituisce il motivo per cui le loro voci spesso si perdono tra la cacofonia diffusa.

Capite: se accettate quello che vi dicono, non sarete indignati. E' lapalissiano. Mettete in dubbio quello che vi dicono dedicando tre minuti ( o meno) ad esaminare una storia e diverrete curiosi. Dedicate un'ora o due ad approfondirla e solo allora vi indignerete.

Lo Spiegel prosegue facendo notare qualche esempio di indignazione accettabile. Nel grande schema delle cose, trasgressioni dei media relativamente senza significato - nulla che metta in discussione i maggiori temi ed eventi del giorno. In ogni caso, l'autore offre un po' di indicazioni.

Ma cos'è che voi - i lettori - dovete fare? Intanto, accettare che il dialogo di mainstream non è mainstream - che è, in realtà, robusto e onnicomprensivo.

I "media di mainstream" spesso denigrati non esistono. Il quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung e quello tendente a destra Die Welt hanno adottato linee editoriali differenti da quelle di Die Zeit o Süddeutsche Zeitung, di inclinazione a sinistra. Ci sono media la cui percezione della realtà è al limite della fantasia.

In altre parole, accettate la falsa narrativa sinistra-destra, accettate i limiti permessi alla conversazione e mai più definirete questi organi di stampa come "mainstream".

Internet ha cambiato la conversazione in modo fondamentale, per molti. La narrativa non è così facile da controllare. Certamente non tutte le narrative alternative sono accurate; tuttavia, molte narrative alternative lanciano qualche dubbio in più nella mente dei lettori.

Conclusione

Immagino che dovremmo ignorare: un importante giornalista tedesco che dice di essere stato pagato dalla CIA; l'Operazione Mockingbird, che non è mai avvenuta, e se pure è esistita nessuno farebbe mai una cosa simile oggi; opinionisti a favore della guerra che sono sul libro paga di aziende appaltatrici per la difesa e di altri che traggono vantaggi dai conflitti internazionali; il fatto che alla squadra investigativa sull'11 settembre furono date in pasto bugie.

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Nota [MM]
Su questo stesso tema è da non perdere un articolo di ieri di Maurizio Blondet: I tedeschi in rivolta contro i loro media? (sarebbe ora)

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