Dato che stare un po’ in silenzio e riflettere non è un suo punto di forza, dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova Matteo Salvini ha esternato a raffica, non senza contraddizione e , come spesso succede, dicendo sciocchezze.

Per esempio ha twittato:

Nel 2018 non è possibile morire così. Se ci sono vincoli europei che ci impediscono di spendere soldi per mettere in sicurezza le scuole dove vanno i nostri figli o le autostrade su cui viaggiano i nostri lavoratori, metteremo davanti a tutto e a tutti la sicurezza degli italiani.”

In effetti nel 2018 è ormai raro morire così anche nei Paesi in via di sviluppo, ma evidentemente è possibile in quelli in via di sottosviluppo.

I vincoli europei, però, non c’entrano nulla. Prova ne sia che gli stessi vincoli esistono in altri 27 Paesi (fino a Brexit conclusa), eppure questa tragedia è avvenuta a Genova. Qualunque cosa si pensi della spesa pubblica, è evidente che la si può utilizzare per infrastrutture oppure per creare clientele, con bonus, pensionamenti precoci e altre cose del genere. Questo è stato fatto per decenni in Italia.

Ma poi Salvini (al pari dei colleghi di governo) ha anche affermato:

E' evidente che la concessione va ridiscussa. Chiederemo ad Autostrade di rimettere in piedi quel ponte e indennizzare tutte le famiglie a proprie spese.”

Quindi del ponte si doveva occupare il concessionario? Se sì, allora a maggior ragione i vincoli europei non c’entrano nulla.

Salvo poi arrivare alla promessa (per me minaccia):

Lo Stato torni a fare lo Stato, per le compagnie aeree, le acciaierie e anche per le concessioni autostradali.”

Ma sì, un bel salto indietro di 30 anni, quando lo Stato faceva tutte quelle cose e tutto funzionava alla perfezione. O forse no?

(Matteo Corsini)