Presentando le linee guida dei suoi ministeri al Senato, Luigi Di Maio ha rispolverato la più supercazzola delle supercazzole messe in circolazione in questi mesi, ossia la copertura dei costi del reddito di cittadinanza mediante deficit consentito dalla Commissione europea, via aumento dell’output gap.

Secondo Di Maio, “almeno un milione di persone cercherà lavoro”, quindi “si attiveranno risorse per 19 miliardi”, che di fatto finanzieranno la misura del reddito di cittadinanza.

Il copyright è di Pasquale Tridico, uno dei professori che il M5S aveva inserito nella ipotetica lista di ministri predisposta prima delle ultime elezioni politiche.

In pratica, l’aumento delle persone iscritte alle liste di collocamento, condizione necessaria per avere diritto al reddito di cittadinanza, determinerebbe un incremento dell’output gap, ossia della differenza tra crescita potenziale ed effettiva del Pil. Da ciò deriverebbe un “diritto” ad avere più flessibilità, ossia a fare più deficit, secondo i guru pentastellati.

A parte il fatto che non è affatto detto che le cose andrebbero come supposto da questi “espertoni”, sarebbe bene ricordare che il deficit va sempre finanziato con tasse future (dato che la spesa, al contrario, continua ad aumentare).

Una volta c'era chi prometteva di creare un milione di posti di lavoro; adesso promettono di far aumentare di un milione chi un lavoro lo cerca, e pazienza se non lo trova.

 Ecco il “cambiamento”.

(Matteo Corsini)

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