Uno dei mantra del ministro dell’Economia uscente, Pier Carlo Padoan, è stato quello sull’inizio della riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil. Anche poco prima che l’Istat pubblicasse il dato relativo a fine 2017, che registrava un livello pari al 131.5%, in calo, seppur lieve, rispetto all’anno precedente, Padoan aveva mostrato fiducia:

"Il debito pubblico sta cominciando a scendere, vedremo i dati Istat ma io credo di sì."

Si era in piena campagna elettorale, ed evidentemente era forte la volontà di far vedere un numero in calo, sia internamente (in realtà è servito a ben poco elettoralmente parlando), sia alla Commissione europea.

Il calo mostrato a fine 2017 altro non è stato che window dressing, come ha puntualmente rilevato l’Osservatorio sui conti pubblici diretto da Carlo Cottarelli.

Ecco alcuni passaggi del documento redatto dal’Osservatorio.

A gennaio 2018 le disponibilità liquide del Tesoro sono quasi raddoppiate rispetto al mese precedente, con un conseguente aumento del debito pubblico che raggiunge i 2.280 miliardi di euro (132,8 per cento del Pil). Il forte calo della liquidità iniziato a novembre 2017 e proseguito a dicembre, che ha fatto registrare una diminuzione del debito pubblico a fine 2017 (131,5 per cento del Pil), appare come una riduzione temporanea orientata a un window dressing di fine anno per migliorare la posizione dello Stato prima del giudizio della Commissione europea di inizio marzo e della redazione del Documento di Economia e Finanza”.

Impietosa la chiosa:

Difatti, se la liquidità del Tesoro a dicembre fosse rimasta al livello del 2016, il rapporto tra debito pubblico e Pil a fine 2017 sarebbe risultato pari al 132,2 per cento, in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Sebbene in crescita, il valore della liquidità a gennaio 2018 è ancora del 36 per cento inferiore rispetto al gennaio precedente e del 15 per cento più basso della media degli ultimi 6 anni”.

E Padoan sarebbe il campione della ritrovata credibilità dell’Italia.

Che pena.

(Matteo Corsini)

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