Che le cose non possano far altro che andare male in Italia lo dimostrano alcune notizie secondarie, che sfuggono all’attenzione dei più, ma che, a mio parere, fanno capire quanto siamo messi male non meno dei dati di finanza pubblica.

Scorrendo le pagine del Sole 24Ore di qualche giorno fa mi sono imbattuto in un articolo dal titolo “La moglie non può sostituire il portiere”, che inizia così:

Cosa succede se il coniuge del portiere si rende disponibile per svolgere gratuitamente alcune attività nel condominio? Si configura un rapporto di lavoro in nero, assolutamente da evitare.”

Cosa pare sia successo, nel caso specifico?

Pur trattandosi di piccoli lavoretti (è il caso del convivente della portiera che si offre di cambiare la lampadina fulminata di un pianerottolo) si può parlare di lavoro nero, (con l’amministratore e il condominio sanzionato pesantemente) perseguibile penalmente, perché non c’è accordo formale tra le parti (condominio e prestatore d’opera) e non è previsto alcun tipo di compenso economico. Nemmeno se la moglie del portiere fosse titolare di un’impresa di pulizia, che la rendesse esperta del settore, sarebbe lecito un suo apporto gratuito nel condominio.”

In pratica, cambiare la lampadina in un pianerottolo sembra essere un reato. Evidentemente qualcuno, tra i condomini, deve essersi preso la briga di denunciare il fatto, probabilmente per via di dissapori con la portiera in questione ed evidentemente non avendo altro di meglio da fare.

Quando poi si nota che la giustizia italiana è lenta, ci si deve rendere conto che gli uffici giudiziari sono inondati da queste contese demenziali.

Cosa dovrà fare quindi l’amministratore che si accorga che il portiere delega alla moglie la pulizia delle scale? Il consiglio è di prendere subito le distanze, con una lettera di diffida rivolta al portiere, in cui gli viene comunicato il divieto di farsi sostituire da qualsiasi altra persona nelle sue mansioni. Qualora il portiere continuasse a farsi sostituire, allora sarà il caso di intraprendere un iter di sanzioni disciplinari nei suoi confronti.”

Pare quasi che farsi sostituire/aiutare dal coniuge per la pulizia delle scale equivalga a farsi sostituire per un’operazione a cuore aperto, anche se la parte che più contrasta le leggi vigenti è quella relativa al fatto che si tratti di un’attività in nero, ancorché svolta a titolo gratuito (lo stipendio del portiere resta invariato e soggetto a tassazione).

Poi non ci si stupisca se le cose vanno male.

(Matteo Corsini)