"Sono d'accordo con Renzi perché tra il benessere della popolazione e la dottrina bisogna scegliere il benessere." -- J. P. Fitoussi

Non meraviglia che Jean Paul Fitoussi, probabilmente l’economista francese più ascoltato (sic) in Italia, sia d’accordo con Renzi (recente inventore del "lavoro di cittadinanza", che suona non troppo dissimile dai "lavori socialmente utili" di vent'anni fa) nella contrarietà a quella che, in modo piuttosto approssimativo e fuorviante, viene definita austerità.

In un contesto in cui la spesa pubblica non cala di austero c’è ben poco da parte di uno Stato, mentre a tirare la cinghia restano coloro che, contrariamente ai proclami renziani, non vedono affatto calare il carico fiscale.

Ciò detto, per come è posta la questione da Fitoussi, sembra che il mondo si divida tra chi vuole il benessere della popolazione e chi, sadicamente, privilegia una non meglio definita “dottrina”.

In realtà il modo di porre la questione da parte di Fitoussi, ancorché possa fare presa, è altamente fuorviante. La vera alternativa è tra un benessere sostenibile (preferibilmente rispettoso della proprietà delle persone) e un benessere a spese del futuro, quindi insostenibile. Se ci troviamo in un mondo ingolfato di debito pubblico è perché, per decenni, chi ha governato ha detto di perseguire il benessere della popolazione, ma lo ha fatto a debito.

Adesso i nodi hanno iniziato ad arrivare al pettine e i sistemi di welfare si stanno sempre più rivelando per quello che sono, ossia giganteschi schemi Ponzi, complice anche una demografia in decrescita.

Sarebbe ragionevole evitare di far credere alla popolazione che sia possibile continuare a suonare la stessa musica degli ultimi decenni, ancorché ciò sia politicamente difficile. E se a fare promesse di benessere insostenibile è chi governa la cosa è a mio parere non condivisibile, ma è comprensibile che ciò accada.

Meno comprensibile se a fare certe affermazioni è un economista. Definizione che, a volte, mi pare attribuita senza motivo. In questo caso, per esempio.

(Matteo Corsini)

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Nota [MM] -- Agghiacciante la frase commentata da Matteo oggi: nella sua apparente banalità, mette a nudo impietosamente il vuoto totale di questa gente, come di tutto ciò che circonda Renzi.

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