Se gli pseudo scioperi del venerdì in stile Greta Thunberg, con tanto di benedizione ministeriale, sono una novità, non la stessa cosa si può dire delle iniziative volte a indottrinare gli alunni delle scuole primarie in materia di tasse.

Ne dà notizia, per esempio, il Sole 24 Ore, in un articoletto che inizia con un dialogo tra madre e figlio:

Mamma, ma chi paga per gli ospedali, le scuole, le strade e i pompieri? Lo Stato, con i soldi che gli diamo noi cittadini con le tasse. Se non ci fossero, non avremmo l’acqua né la luce, non ci sarebbero le strade né i giardini pubblici.”

Mediante un cartone animato, i commercialisti di Milano si prestano a fornire agli studenti delle classi quarta e quinta della scuola primaria una versione tanto politicamente corretta quanto irrealistica della relazione tra tassazione e servizi pubblici.

Secondo il Sole 24 Ore:

L’obiettivo è ambizioso: diffondere tra i bambini un approccio culturale nuovo al tema delle tasse, spesso vissute con negatività dagli adulti. E, in definitiva, «contribuire a formare cittadini di domani responsabili e attivi», dice Edoardo Ginevra, presidente di Aidc Milano, l’associazione dei commercialisti.”

Saranno 150 i professionisti “volontari e formati da una psicologa” coinvolti nell’iniziativa.

In sostanza, quegli stessi commercialisti che indicono scioperi per protestare contro i comportamenti dell’amministrazione fiscale vanno nelle scuole primarie a “formare cittadini di domani responsabili e attivi”, ossia inclini, mi pare di capire, a pagare tutto quanto richiesto dallo Stato, magari in modi anche complicati, mantenendo il sorriso ed essendo fieri di contribuire al bene comune.

Non come i genitori, che, chissà perché, vivono le tasse “con negatività”. Tutta gente imbarbarita, evidentemente. Oppure, e questo è il mio punto di vista, gente che, pur non discutendo la legittimità della tassazione come farebbe un libertario, riscontrano giorno dopo giorno che la relazione tra tasse pagate e servizi ricevuti non è poi così idilliaca.

Raccontare a bambini che ancora non possono formare autonomamente un giudizio che senza le tasse “non avremmo l’acqua né la luce, non ci sarebbero le strade né i giardini pubblici” è quanto di peggio lo Stato possa fare. E’ pura invenzione. Qualche decennio fa la stessa cosa la si sarebbe potuta sentire in merito alla televisione o alla telefonia, e oggi quegli stessi bambini riderebbero in faccia a chi andasse a raccontare loro una simile scemenza.

Che poi tutto questo sia fatto con la collaborazione volontaria di professionisti che sperimentano le assurdità del fisco ogni giorno, è allucinante.

Avrebbe molto più senso scioperare quando a scuola ci sono iniziative del genere invece di scimmiottare Greta Thunberg.

(Matteo Corsini)

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