Ogni volta che prende parte a un convegno (e generalmente di convegni più o meno esplicitamente a carico dei pagatori di tasse ce ne sono a bizzeffe, soprattutto nella capitale), il presidente del’Inps, Pasquale Tridico, ne approfitta per esporre alcune sue idee.

La più ripetuta è quella sulla riduzione dell’orario di lavoro, senza ovviamente che si riduca proporzionalmente il costo. Ma, in un momento in cui dal movimento che lo ha voluto sulla poltrona che occupa si lancia l’idea molto da sinistra radicale statunitense di un Green New Deal, Tridico ha evidentemente ritenuto di dover dare un suo contributo.

Che consisterebbe nella riduzione selettiva del cuneo fiscale, riservandolo cioè alle produzioni che inquinano meno. Secondo Tridico, la sua idea “interpreta l'orientamento delle scienze economiche e di quelle ambientali” e tenderebbe a “orientare l'economia verso produzioni sempre meno inquinanti, verso produzioni che non facciamo male alla salute, verso beni di consumo che siano salutari.”

Considerando che tutti coloro che parlano di riduzione del cuneo fiscale si dicono favorevoli a farlo aumentando il netto in busta paga, delle due l’una: o la penalizzazione finisce per colpire il lavoratore dipendente, oppure per mettere in piedi questa sciocchezza proposta è necessario fare in modo che al beneficio per il lavoratore corrisponda una penalizzazione per l’impresa.

Tutto questo, pur senza entrare nel merito della sciocchezza proposta stessa, finirebbe con ogni probabilità per aggiungere una complicazione amministrativa al danno della tassazione. 

Trovo poi abbastanza penoso che Tridico, che parte chiaramente da una posizione politica predeterminata, cerchi di dare al tutto una parvenza di scientificità.

Non resta che aspettare la prossima idea: se mantiene il trend sarà ancora peggiore.

(Matteo Corsini)

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