Lorenzo Fioramonti, appena passato da viceministro a titolare dell’Istruzione, lancia la sua prima proposta per trovare risorse da dedicare a spesa per la scuola pubblica:

Non voglio togliere soldi a nessuno. Vorrei delle tasse di scopo: per esempio sulle bibite gasate e sulle merendine o tasse sui voli aerei che inquinano. L'idea è: faccio un'attività che inquina (volare), ho un sistema di alimentazione sbagliato? Metto una piccola tassa e con questa finanzio attività utili, la scuola e stili di vita sani.”

Anche a un osservatore non particolarmente attento non dovrebbe sfuggire l’ossimoro: Fioramonti afferma di non voler togliere soldi a nessuno, salvo poi aggiungere subito che vorrebbe mettere tasse di scopo. E’ evidente che se per finanziare una spesa si introduce (o si aumenta) una tassa, a qualcuno i soldi si prendono, ancorché nessuno sia obbligato a consumare il bene oggetto di tassazione.

Ciò detto, ovviamente Fioramonti non sfugge alla nota osservazione di Pantaleoni in merito all’idea di mettere nuove tasse per finanziare le spese. Osservazione che mi sento di condividere totalmente.

Né può essere un’attenuante il fatto che si tratterebbe di tassare consumi di junk food o di attività inquinanti. Idea che sarà molto apprezzata da ambientalisti e sinistrorsi vari, ma che, a mio parere, aggiunge anche quel tocco di paternalismo che rende la proposta ancora più indigesta.

E questo è solo l’inizio dell’era giallorossa…

(Matteo Corsini)

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