Secondo Roberto Rustichelli, presidente dell’Antitrust, l’Italia “è uno dei paesi più penalizzati dalla concorrenza fiscale”, attribuibile a una “malsana competizione fiscale frutto di egoismi nazionali”.

Rustichelli riporta il caso specifico del trasferimento della sede fiscale di Fca a Londra e del trasferimento in Olanda della sua controllante.

In Italia sono in tanti a lamentare i “danni” derivanti dalla concorrenza fiscale, ossia dal fatto che altri Paesi europei hanno sistemi fiscali meno predatori di quello italiano. Peccato che, invece di trarne lo spunto per auspicare una convergenza del fisco italiano verso quelli meno predatori, invochino invece un campo di gioco livellato verso l’alto.

Il tutto perché, evidentemente, partono dalla premessa che la spesa pubblica italiana, che è superiore a quella dei Paesi in questione non solo a causa dei maggiori interessi sull’enorme debito pubblico, non meriti di essere robustamente ridotta.

Un po’ come se un podista obeso si lamentasse del fatto di essere costantemente battuto da altri atleti privi della zavorra dei chili di troppo (o avendone comunque di meno). Non sembrerebbe il miglior modo di affrontare il problema.

(Matteo Corsini)

 

You have no rights to post comments