Taki gioca a fare... Taki e dice la sua sul caso Kavanaugh

Taki Theodoracopulos (takimag, 29/9/18)

socrates know thyself22.0La vista in assoluto più spettacolare di Gstaad e della valle Saanen che la circonda, più di tutte le altre inclusa la vista dalla mia fattoria in alto sulla collina, appartiene ad un edificio imponente che in origine era un sanatorio ed ora è un ricovero per ciechi. È ironico trovarsi dove solo le aquile osano e al tempo stesso essere incapaci di vedere il panorama, ma così sono gli scherzi che il fato gioca all'umanità. Avevo appena finito un allenamento molto duro e stavo guardando in alto sulla montagna, alla casa dei ciechi che ha l'apparenza di un hotel di lusso all'esterno, e il mio cuore doleva per quella povera gente dentro, ciechi alle magnifiche valli e torrenti e montagne intorno a loro. Mi sembra non ci sia nulla di peggio che perdere la vista, anche se Helen Keller forse avrebbe avuto qualcosa da ridire [N.d.T.: scrittrice statunitense sordo-cieca dall'età di 19 anni, 1880-1968]. Ad alcuni di voi giovani sbarbatelli, anch'io potrei apparire cieco, isolato dal mondo dominato da Internet, come felicemente sono, avendo deciso che non imparerò mai a textare, twittare o usare Facebook, sebbene sappia come scrivere file e mandare e ricevere email. Urrà!

Riconosco che essere un luddita sia una forma di cecità rispetto al mondo moderno, però odio le tecnologie moderne e il piacere immediato che permettono di ottenere. Sembra che gli smartphone stimolino la produzione di dopamina, la stessa roba da cui deriva la dipendenza, e dal momento che io già soffro di dipendenza da roba come l'alcool e le belle donne, l'ultima cosa di cui ho bisogno è un'erezione per un dispositivo accanto al mio orecchio. Lo so, lo so, si diventa una non-persona, ma, nonostante l'anonimato possa essere un peccato mortale di questi tempi, è ancora un lusso per alcuni.

Recentemente ho letto da qualche parte di Socrate e Wittgenstein entrambi ossessionati dal "conoscere se stessi", e sono rimasto abbastanza sorpreso di aver qualcosa in comune con quei due tipi. Soc, Witt, e Taki, tutti e tre che cercano di essere onesti con se stessi. Socrate e Wittgenstein credevano entrambi che la filosofia fosse un esercizio di auto-onestà altrettanto di quanto fosse un'impresa intellettuale. Taki è d'accordo. So di essere dannatamente pigro, e lo ammetto. So che mi tremano le ginocchia quando vedo una bella giovane donna, e lo ammetto. So che un buon vino o un vecchio whisky scozzese sono irresistibili, e lo ammetto, così come so di non riuscire a rifiutare una scommessa se vengo sfidato, o una lotta se mi dicono che sono troppo vecchio e debole per azzuffarmi, e lo ammetto. Il che mi mette sullo stesso piano di Socrate e Wittgenstein, e se qualcuno lo mette in dubbio può andare all'inferno. "Nulla è tanto difficile quanto non ingannare se stessi", scrisse Wittgenstein nel 1938. "Niente è più facile di non ingannare se stessi", scrisse Taki nel 2018. Lascio ai lettori di Takimag il compito di decidere quale dei due è filosofo più grande. Il vecchio Socrate, ovviamente, rimane il numero 1.

Ora scendiamo a parlare di cose più serie, ad esempio come rimanere di buon umore quando i giorni si accorciano. Settembre, ottobre... un tempo era un periodo deprimente per me -- il tennis era concluso, la folla estiva sulla Riviera era tornata alle città, e sarebbero arrivati brontolii da casa su cosa pensavo di fare della mia vita. Dirigermi verso il Sudafrica o l'Argentina era la risposta, non far finire l'estate a tutti i costi, ed è così che ho cominciato a giocare a polo, incidentalmente. Ma almeno non ho mai provato dolore, stress, o terribile tristezza, come è invece il caso per 154000 persone in 145 paesi in tutto il mondo, seguite per almeno dieci anni in un sondaggio sulle loro vite emotive. Taki il filosofo consiglia  a questi depressi di noleggiare una grande barca e navigare verso l'Argentina, oppure andare a Cape Town e pagare per un fotosafari con il mio amico rhodesiano Hannes Wessels. È facile come bere un bicchier d'acqua, o come le fake news, se è per questo.

E parlando di queste ultime, sapevate dei tre topolini ciechi i cui nomi cominciano con M -- Maureen, Michelle e Maggie (tre burattini, in realtà, meglio ancora tre vecchie streghe) — che scrivono per il N.Y. Times e che presentano le loro opinioni come notizie d'attualità? Se quelle sono notizie idonee ad essere stampate, allora anch'io sono una M: Monica Lewinski. Tutte e tre naturalmente odiano Trump, e Maureen pensa che Trump abbia rovinato anche l'Australia perché si è mostrato amichevole con il nuovo primo ministro Scott Morrison. ("Abbandona i bambini nei centri di detenzione", è il belato lamentoso di Maureen.) Le altre due M stanno dando di matto, ma proprio di matto, perché The Donald è ancora alla Casa Bianca e sta cercando di piazzare uno stupratore alla Corte Suprema.

Come sa chiunque non abbia esagerato con le pillole che istupidiscono, la sinistra ora agisce come fosse sotto l'incantesimo di malvagi alieni dallo spazio. Hanno scovato un'accademica di sinistra la cui "memoria recuperata" d'un tratto può tenere un candidato di Trump fuori dalla Corte Suprema, e sta cercando di portare avanti questa spazzatura con la faccia seria. Chi fu a dire qualcosa su 1000 persone colpevoli rimaste impunite meglio di un innocente mandato in rovina? Quello che davvero mi turba è che questa stessa gente, come Dianne Feinstein dalla California, non alza un solo dito per aiutare le donne e i bambini che vengono massacrati con armi americane in Yemen (perché i sauditi hanno ottenuto il loro beneplacito alla vecchia maniera). Quindi siedono giudicando con l'aria di compiaciuta superiorità di un proctologo che esplora un paziente, mentre un uomo innocente va in disgrazia.

(traduzione Maria Missiroli)

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