Taki ringrazia Catherine Denueve e fa una previsione sulla UE
Taki Theodoracopulos (takimag, 20 gennaio 2018)
Ho passato buona parte di due giorni di sole in casa a scrivere di autenticità per una rivista greca, uno strano argomento considerato quanto poco autentica sia la politica in quell'avamposto sud-orientale punteggiato di isole agli ordini di Bruxelles. Badate bene, quello che avviene in Occidente al confronto fa apparire quasi ideale la politica greca. La caccia alle streghe è in corso, ed è fasulla come quella che bruciò quelle povere donne a Salem tanto tempo fa. Grazie al cielo per l'attrice francese che ha iniettato qualche verità di cui c'era disperato bisogno nelle stronzate di Hollywood.
È stato quindici anni fa o giù di lì che presi parte a un dibattito il cui tema era se in politica estera la Gran Bretagna avrebbe fatto meglio a schierarsi con Parigi invece che con Washington. L'oltraggioso George W. Bush era alla Casa Bianca e la politica estera di Washington era guidata da neocon agli ordini diretti di Tel Aviv. Il moderatore del dibattito era Peter Jay, altrettanto borioso di quanto era invadente, il quale si prendeva altrettanto sul serio di quanto sua moglie di allora prese sul serio Carl Bernstein, di fama legata al Watergate, con cui se ne andò mentre Jay era il nostro ambasciatore nel D.C.. Quando fu il mio turno dissi che Londra avrebbe dovuto seguire Parigi per la semplice ragione che Parigi aveva Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Irène Jacob, mentre l'America aveva Hillary Clinton, Shirley MacLaine e Jane Fonda. Penso che questo decise la vittoria per la mia parte. Ad un cocktail party che seguì all'ambasciata francese, l'ambasciatore mi ringraziò per aver tirato in ballo le donne francesi, come ben avrebbe dovuto fare. Per lui non sarebbe stato tanto facile tirare in ballo i combattenti francesi nella Seconda Guerra Mondiale, non è così?
Catherine Deneuve è di nuovo venuta a salvarci. Stanno andando dietro a tutti, persino al fotografo di talento Bruce Weber, che mi ha fatto delle fotografie molto tempo fa quando ero quasi carino, per Interview di Andy Warhol. Quando gli ho chiesto di far vuotare la stanza perché mettermi in posa di fronte alla gente mi rendeva nervoso, lo ha fatto e non è successo nulla di non professionale. Forse non ero il suo tipo. In realtà, sia Bruce Weber sia Mario Testino sanno su chi buttarsi, e si buttano su quelli inclinati in quel modo, ma provate a dirlo ai Torquemada che ora guidano l'Inquisizione.
È l'ipocrisia a farmi infuriare. Se quelli che gridano più forte sui diritti delle donne calpestati da uomini spaventosi guardassero dove dovrebbero guardare, tutti si focalizzerebbero sull'odioso comportamento criminale di XXXTentacion, un rapper in cima alla classifica con il suo primo album, 17. XXXTentacion ha colpito la sua ragazza incinta allo stomaco, il che penso sia leggermente peggio di chiedere un massaggio e una doccia. È perché XXX è nero che ha il diritto di quasi uccidere una donna? Che dire di Tay-K, un altro "artista" nero di hip-hop che è di fronte a un paio di accuse di omicidio? Tay-K è forse meglio di Harvey perché è accusato di solo due omicidi mentre Harvey ha molestato decine di donne? E c'è sempre un altro "artista", 6ix9ine, che sta lavorando dopo essersi dichiarato colpevole nel 2015 di aver usato un minore in una prestazione sessuale.
Ora leggo che la divina Rebecca Hall ha annunciato che non lavorerà mai più con Woody Allen. Rebecca non è la solita attrice dalla testa vuota, tuttavia si è rivoltata contro Woody sulla parola della figlia Dylan. Cielo, cielo, l'inferno non ha una furia come Mia Farrow scaricata da Woody per una sua figlia che è ora Madame Allen. Quello che non capisco è perché ai rapper, che sono in maggioranza neri, i media diano un lasciapassare, mentre i produttori e registi bianchi, che sono in maggioranza ebrei, sono gettati ai leoni e il loro lavoro segue la sorte delle accuse contro di loro. In realtà, anche solo chiamando artisti i rapper, a questi viene concesso il beneficio del dubbio, e non solo i criminali firmano contratti sostanziosi: alcuni di loro, come Tay-K, che ora è in galera in attesa del processo, hanno firmato contratti di registrazione mentre erano al fresco. Vai a capire, come nessun rapper dice più.