Un importante armatore greco, la cui conoscenza in tema di politica è pari alla sua ricchezza e acume per gli affari, mi ha spiegato cosa c'è dietro a tutta la baraonda sul Qatar. Il mio amico ha avuto la lungimiranza di investire in LNGs, navi per il trasporto di gas naturale liquido, tra le più costose da costruire ma molto redditizie. Come mai ci vuole un importante armatore per sapere cosa davvero sta succedendo, invece delle fesserie che fuoriescono dai pennivendoli americani le cui menti sembra abbiano smesso di funzionare, almeno dal trionfo di Trump lo scorso novembre?

Ecco come è andata: eravamo seduti sulla mia terrazza a Gstaad sotto le stelle, ammiravamo le montagne mutare dal grigio al blu scuro, bevevamo un buon vino rosso, e ho avuto lo scoop. Il primo a chiamare the Donald dopo le elezioni è stato l'uomo a capo dell'Arabia Saudita. (Questo articolo non citerà titoli leccaculo perché quei cammellieri li hanno creati loro attribuendoli a se stessi 85 anni fa.) Trump è stato secco con l'uomo a capo dell'Arabia Saudita. "Vi aiuterò con l'Iran solo se mi aiutare a vendere petrolio e gas naturale americani alla Cina, e c'è solo un modo per farlo." "Che sarebbe?", ha chiesto il capo cammelliere. "Fermate il Qatar dal vendere il loro gas naturale ai cinesi, e già che ci siete, tutti e due smettete di finanziare il terrorismo, altrimenti..."

Niente male per quell'idiota pasticcione di un presidente. Questo è quanto è successo esattamente: i sauditi, che finora avevano sopportato i miserevoli Qatari che prendevano in giro tutti, hanno dato loro l'ultimatum, e ora ne sapete quanto ne sanno le potenze coinvolte. I Qatari ovviamente cederanno -- non sono noti esattamente come combattenti, tranne quando si tratta di prendersela con donne indifese o lavoratori stranieri -- e i sauditi, che tremano alla vista di un iraniano, dichiareranno una vittoria stile Maratona. Però è Trump, che la sinistra considera un idiota, che davvero ha fatto degli idioti di tutti loro e venderà gas naturale liquefatto americano ai cinesi, così questi smetteranno di bruciare il pianeta con le loro eruttanti, puzzolenti fabbriche.

Sono vittorie politiche di cui sanno solo alcuni insider, soprattutto perché le notizie sono diventate non solo fasulle, ma anche così trite e ritrite che è un miracolo che qualcuno ancora voglia fare il giornalista. Sembra che Trump abbia vinto grosso in Arabia perché lui è sempre stato anti-Iran, una posizione a cui sono totalmente contrario, però ha preso due piccioni con una sola fava merdosa. Ha venduto aerei e razzi per due miliardi di dollari ai sauditi e ha ottenuto che forzassero il Qatar a smettere di vendere gas naturale alla Cina. I sauditi non possono fare niente con le armi letali avanzate. Tuttora non riescono a colpire un fienile di lato con tecnologia di precisione che può centrare un obiettivo entro pochi centimetri. Nello Yemen, sono morti a decine di migliaia perché i sauditi, troppo impauriti per andare vicino all'azione, colpiscono scuole e ospedali per creare panico, poi li chiamano obiettivi militari. I sauditi mentono persino più del New York Times, e questo è veramente dire molto. Quindi non prendete sul serio questo Mohammed bin Salman. Non parla una parola di inglese, è sfacciato e pieno di sé, e in due anni non è riuscito a vincere una singola battaglia contro contadini con i sandali in Yemen, ma ha ucciso un sacco di innocenti. Se un tipo come questo è un salvatore, io sono Alessandro Magno.

E già che ci sono, se avete problemi di insonnia, non, ripeto non, comprate alcuna pillola per dormire. Prendete The New York Times (international) invece. Non ho mai, in tutta la mia lunga vita, visto un giornale peggiore. Cinque intere pagine su un soldato americano di sesso maschile che è diventato un traditore, gli hanno dato trent'anni, poi è diventato una donna e ha avuto la grazia. Se questo è giornalismo interessante, io sono Mark Twain e Papa Hemingway arrotolati in uno. Il giornalaccio ne aveva anche contro gli inglesi, con una storia in prima pagina, "La politica razziale ha alimentato l'incendio del grattacielo?". Sì, come no, è stato "un chiaro elemento di classe" a bruciare viva tutta quella gente.

Quello che non capisco è chi comprerebbe un tale schifo di giornale in un paese come la Gran Bretagna, in cui abbondano i quotidiani brillanti che non inventano notizie confacenti alla loro politica. Facciamo in modo che non venda una singola copia, forse così tornerà da dove è venuto. Per il resto, le cose vanno davvero a gonfie vele. Questa sarà una settimana piena di feste a Londra, e un gran ballo in campagna è convocato per il week-end. La settimana prossima ci sarà il party dello Spectator, dove spero di fidanzarmi con Olga, stella stakanovista di Russia Today. Se dice di sì, un uccellino mi ha detto che Vladimir Putin in persona farà da testimone. Lo so, sto mettendo il carro davanti ai buoi, come dicono alla fattoria da cui non provengo, ma che diavolo, un uomo può sognare, non è così?

Infine, il professor Stephen Hawking dice che dobbiamo cominciare ad evacuare la Terra entro qualche decennio. Il professore deve prendere il tipo di roba che prendevo io e mi ha fatto finire al fresco 35 anni fa. Perché dice questo a noi? Lo dovrebbe dire ai nostri cugini africani, che si stanno moltiplicando più rapidamente di quanto il New York Times diffonda bugie. Se solo potessimo far sì che i trafficanti di uomini che torturano questa gente provino Marte piuttosto che l'Europa.

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