Nel giorno in cui Luigi Di Maio ha “varato” il reddito di cittadinanza, presentando la tessera numero uno come fosse un nuovo modello di supercar, le dichiarazioni a vanvera dei componenti del governo si sono sprecate (uno potrebbe obiettare: gli altri giorni no? E in effetti sarebbe una obiezione ragionevole).

Per esempio, ecco Matteo Salvini:

È utile mettere soldi in tasca a milioni di italiani; il governo deve dare, non prendere.”

I soldi nelle tasche di chicchessia dovrebbero entrare come corrispettivo di uno scambio volontario, tipicamente a fronte di una donazione, di una prestazione lavorativa o della vendita di un bene.

In questo caso saremmo di fronte a qualcosa di simile a una donazione, ancorché Di Maio e colleghi ripetano che i percettori dovranno firmare un patto con lo Stato, partecipare ad attività formative e fare lavori “socialmente utili”.

Una donazione, però, fatta dallo Stato con soldi altrui, senza chiedere il parere a chi paga il conto.

Il governo non dovrebbe certamente prendere, ma neppure dare. Per il semplice fatto che tutto quello che dà deve essere prima o poi preso coercitivamente dalle tasche di  altri.

Non meglio di Salvini se l’è cavata la “esperta” (a suo parere) Laura Castelli:

Il reddito di cittadinanza è una misura permanente e funzionerà, perché mette insieme banche dati che finora non si sono parlate abbastanza. Non è vero che in questo Paese non ci sono posti di lavoro, ce ne sono pochi perché abbiamo fatto anni di politiche recessive, ma entro un anno lo Stato sarà obbligato a offrire un posto di lavoro.”

Non pensate ai film sull’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni (disclaimer: per me film inguardabili, ottimi surrogati di un sonnifero). Vedremo se queste banche dati finalmente “si parleranno”.

Abbastanza allucinante, però, è il passaggio in cui Castelli annuncia che “entro un anno lo Stato sarà obbligato a offrire un posto di lavoro”. Finora gli unici posti di lavoro che si prospettano solo quelli dei cosiddetti “navigator”, che andranno a ingrossare il libro paga delle amministrazioni pubbliche. Sempre a carico dei pagatori di tasse.

Castelli pensa forse che dopo un anno al disoccupato sarà offerto un lavoro come navigator?

(Matteo Corsini)



 
 

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