Nelle settimane agostane prima della recente (e non si sa quanto convinta) inversione di marcia con tanto di dichiarazioni rassicuranti in merito alla volontà di non fare deficit senza limiti, la linea del governo di fronte all’aumento dei rendimenti richiesti dagli investitori sui titoli di Stato italiani, e di conseguenza l’aumento dello spread rispetto ai titoli tedeschi (ma anche spagnoli e perfino portoghesi) è stata quella di pensare a un complotto con finalità di ricatto o di caduta dell’esecutivo.

Per esempio, ecco una dichiarazione del leghista, Gianmarco Centinaio, Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e turismo:

 

A livello internazionale c’è una particolare attenzione da parte degli investitori finanziari e, in generale, da parte di chi non vede di buon occhio il governo del cambiamento Lega-5 Stelle. Lo spread sembra un avvertimento da parte di burocrati europei e speculatori che, in modo più o meno velato, stanno minacciando il Governo italiano con un golpe finanziario: state attenti che vi facciamo cadere quando vogliamo. Per queste persone la volontà degli italiani non conta nulla.”

 

Che ai burocrati europei non piaccia questo governo è più che probabile, non fosse altro per il fatto che a nessuno piace essere criticato, soprattutto quando si trova in posizioni del genere. D’altra parte detti burocrati, al pari di buona parte di chi governava in Italia durante la scorsa legislatura, fanno fatica a fare autocritica quando si interrogano sul perché non godano di grande popolarità.

 

Ciò detto, i sempre cattivi “speculatori” cercano semplicemente di realizzare profitti (come è normale che sia), e quando sentono un giorno sì e l’altro pure che il governo di un Paese con un debito pubblico che supera il 130% del Pil annunciare provvedimenti che potrebbero aggiungere parecchio altro debito, si interrogano sulla capacità prospettica di quel Paese di far fronte agli oneri del debito stesso. Oltre che alla volontà di farlo, sempre stando ai propositi di taluni esponenti che forniscono consigli ai due titolari effettivi del governo.

 

Quindi è paradossalmente vero che “la volontà degli italiani non conta nulla”. Ed è normale che sia così. In questo non vi è alcun attentato alla democrazia o alla sovranità (termine che piace ai governanti in carica) dell’Italia.

Perché qualunque debitore non può pretendere che chi gli presta denaro continui a farlo a prescindere da quanto ne chiede e da come lo utilizza, dato che ciò incide sulla capacità di restituire il denaro ottenuto in prestito.

Capisco che la tattica consista nel mettere le mani avanti, e probabilmente ciò risulterà convincente per una buona fetta di elettorato dei due partiti al governo. Ma l’unico complotto e l’unico golpe, come ho già avuto modo di sostenere, sono quelli a danno dei pagatori di tasse che pagheranno il conto del sovrano operato del governo del cambiamento, quando oggetto del cambiamento sarà stato il governo stesso.

(Matteo Corsini)

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