Intervistata da Repubblica, la ex “presidenta” della Camera, Laura Boldrini, dice la sua in merito ai risultati disastrosi di LeU alle elezioni del 4 marzo e propone la sua idea di rilancio della sinistra.

In merito al risultato elettorale:

Per Leu non è stato soddisfacente, ma per le liste coalizzate con i Dem ancora meno. Tutti indistintamente siamo stati percepiti come establishment. Vogliamo prenderne atto seriamente e agire di conseguenza?

Prendere atto seriamente del risultato agire di conseguenza potrebbe contemplare il ritirarsi?

Pare di no (e come stupirsene)

Bisogna andare oltre Leu. Cosa vuol dire? Un'aggregazione più ampia, innovativa, con le migliori esperienze dei sindaci come la rete di Pizzarotti, del civismo, della cultura femminista, dell'ambientalismo e dell'associazionismo. Quando si prende il 3%, l'imperativo è cambiare, non riproporre stancamente lo stesso assetto.”

Ma sì, mettiamoci dentro tutto quello che genericamente fa essere “dde sinistra”, e pazienza se, in fin dei conti, di innovativo non c’è proprio niente, se non l’eventuale nuova etichetta.

Ancora Boldrini:

La lezione del 4 marzo riguarda tutta l'area progressista. Per risalire la china dobbiamo cambiare rotta rispetto alle politiche degli ultimi anni. Non possiamo galleggiare perché così ci estinguiamo.”

Ce ne faremmo una ragione.

(Matteo Corsini)

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