Intervistato dal Manifesto, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha affermato, a proposito del salvinismo al governo:

La logica dell'uomo forte trova alimento dalla semplificazione a tutti i costi di questioni complesse e ci riporta al rischio di pulsioni autoritarie. Siamo al paradosso che troppe volte anziché mettere in discussione le logiche di un mercato senza regole che hanno prodotto precarizzazione, mercificazione del lavoro e tagli allo stato sociale si individui il nemico nel diverso o nel migrante che fugge dalla miseria o dallo sfruttamento. Per questo è importante e decisivo ricostruire un'unità sociale e di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori da una nuova cultura fondata sul diritto e la libertà nel lavoro con un'azione collettiva che ridia fiducia alle persone che si sono impoverite.”

A prima vista potrebbe sembrare un mix di frasi fatte politically correct con qualche spruzzata di supercazzole. Ma vediamo di analizzarla un po’ più nel dettaglio.

E’ vero che i cosiddetti populisti tendono a semplificare questioni complesse. Ma a me pare altrettanto vero che dietro questa frase (fatta) rischi di esserci anche la complicazione di questioni che non sarebbero realmente tali. Per di più chi è abituato a sentire la prosa landiniana potrebbe rilevare una qualche contraddittorietà nel tacciare altri di semplificare le cose quando le soluzioni da lui proposte sono sempre altrettanto semplici, per quanto sinistre: salari più alti a prescindere, articolo 18 per tutti e bastonata patrimoniale a piacere.

Dopo la frase iniziale viene l’immancabile attacco al “mercato senza regole”, elemento immancabile nella retorica landiniana e sinistrorsa in generale, ma che deve confrontarsi con la realtà di un mercato decisamente pieno di regole. Landini potrà non gradire tali regole, ma ripetere che si tratta di un mercato senza regole è semplicemente un’affermazione che fa a pugni con la realtà.

Quanto alla questione dei migranti, Landini probabilmente è convinto che chi vive nelle zone in cui vi è elevata presenza di stranieri irregolari manifesti disagio solo perché ipnotizzata da Salvini. Questa a me pare una semplificazione un po’ gretta.

E veniamo alla frase conclusiva, che riporto nuovamente:

Per questo è importante e decisivo ricostruire un'unità sociale e di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori da una nuova cultura fondata sul diritto e la libertà nel lavoro con un'azione collettiva che ridia fiducia alle persone che si sono impoverite.”

Di quale azione collettiva si tratti, non è dato sapere, né come questa potrebbe ridare fiducia alle persone che si sono impoverite.

Forse c’è più di una spruzzata di supercazzole…

(Mateo Corsini)

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