Intervistata dal Sole 24Ore, la pentastellata Carla Ruocco mette i puntini sulle i schierandosi a favore della progressività fiscale.

Senza ombra di dubbio tra i difensori della progressività e dell’equità dell’Irpef. È la progressività del prelievo che genera un rapporto fisco-contribuente migliore, anche ampliando le spese da portare in detrazione e deduzione. Con un risparmio anche in termini di contrasto all’evasione. Orientando e monitorando gli oneri deducibili si possono anche realizzare gli obiettivi di politica economica.”

Non è affatto detto che la progressività generi un rapporto fisco-contribuente migliore, questo è semplicemente un dogma che molti prendono in quanto tale e taluni cercano di giustificare sostenendo che, essendo decrescente l’utilità marginale, tassando di più i redditi più elevati si rende equo il sacrificio.

Il problema, ovviamente, è che l’utilità non è quantificabile in modo oggettivo.

Quanto all’ipotesi di flat tax, ecco il Ruocco pensiero.

Se flat tax dovrà essere va ben coperta. Al contrario si finirebbe per produrre solo un taglio di tasse a costo zero per i contribuenti, riducendo da una parte e aumentando dall’altra. Senza nessun effetto concreto su un allargamento della base imponibile.

In poche righe mi pare emerga in modo chiaro che questa signora non padroneggi granché la materia. Il “costo zero per i contribuenti”, infatti, o è un lapsus o è il frutto dell’ignoranza. Se l’obiettivo è ridurre il carico fiscale, non si dovrebbe paventare il rischio di un costo zero, ma di non alleviare effettivamente il costo.

Cosa peraltro possibile se la copertura fosse in deficit o semplicemente con riduzione di deduzioni e detrazioni.

In ogni caso la credibilità di una riduzione delle tasse che sia davvero tale è oggi praticamente nulla, perché se anche questo governo la introducesse (e c’è da dubitarne), sarebbe effimera, data la crescita di spesa pubblica che deriva da reddito di cittadinanza e quota 100.

Come faccia tanta gente a credere ancora a queste favole per me resta un mistero. Il fatto però che il voto di costoro abbia ripercussioni anche su di me lo trovo inquietante.

(Matteo Corsini)

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