di Laurence M. Vance

Discorso alla Austrian Scholars Conference del 2011 presso il Mises Institute

(da LewRockwell.com)

Non ho mai conosciuto Murray Rothbard. Ricordo ancora il giorno in cui ricevetti per posta una cartolina con l'annuncio della sua morte. Penso che lui, ebreo agnostico, ed io, devoto cristiano, saremmo andati perfettamente d'accordo poiché avevamo un nemico comune - lo stato. Ho ancora quella cartolina e provo la stessa ammirazione per Rothbard che provavo sedici anni fa.

Penso che il libertarismo abbia raggiunto il punto in cui possiamo affermare tranquillamente che, più di ogni altro momento negli ultimi cinquant'anni, tra i libertari c'è un grande numero di persone religiose. Ventitrè anni orsono -  un'epoca in cui molti di noi ancora si identificavano come progressisti o conservatori, e alcuni di voi non avevano ancora l'età per capire la differenza - Rothbard espresse l'idea che "il movimento libertario, e il Partito Libertario, non andranno da nessuna parte in America - né in tutto il mondo - fintanto che continua la percezione generale che si tratti di un movimento dedicato all'ateismo." "Nock, Morley, Chodorov, Flynn e altri non erano atei", continuava Rothbard, "ma per varie ragioni accidentali della storia, il movimento libertario dopo gli anni '50 è consistito quasi esclusivamente di uomini atei." "Non c'è nulla di intrinsecamente sbagliato in questo", spiegava Rothbard, "tranne il fatto che molti libertari agiscono abitualmente, sbagliando, come se essere religiosi in generale e cristiani in particolare equivalga ad essere irrimediabilmente statalisti." Solo pochi mesi prima, Rothbard aveva affermato di "essere stanco degli insulti frettolosi alla religione da lungo tempo endemici nel movimento libertario." "La religione", diceva, "è generalmente bollata al meglio come stupida e al peggio come intrinsecamente malvagia."

Nonostante ci siano stati grandi miglioramenti, molti libertari di oggi non sono più accondiscendenti verso la religione di quanto fossero i libertari dei tempi di Rothbard. Anche se molte persone religiose forse meritano lo sdegno dei libertari a causa del loro statalismo giustificato con la fede, la religione in se stessa certamente non lo merita. E’ stato il non religioso Rothbard a riconoscere che “le migliori e le più creative menti nella storia dell’umanità sono state profondamente religiose, la maggior parte di loro cristiane.”

La domanda che voglio affrontare oggi è semplicemente questa: La filosofia libertaria è compatibile con la religione? Molti libertari sostengono che no, le due cose non sono compatibili. Alcuni di loro addirittura considerano la religione come un nemico della libertà peggiore dello stato, un’idea che Walter Block ha demolito. Molte persone religiose anch’esse dicono no, le due cose non sono compatibili. Nella mente di alcuni di loro, libertario non è che un sinonimo di libertino, un’idea erronea anch’essa demolita da Walter Block (esistono forse false nozioni sulla filosofia libertaria che Walter Block non abbia demolito?). Persino alcuni conservatori dicono no, le due cose non sono compatibili. Thomas Fleming, il direttore della rivista Chronicles, considera l’espressione “cristiani libertari” come  “un ossimoro al pari di cristiani socialisti”.

Ora, nonostante io abbia opinioni molto forti sulla religione – e abbastanza diplomi in teologia da far sì che io offenda il maggior numero di persone – quello che personalmente credo riguardo alla religione è totalmente irrilevante. Anche quello che voi personalmente credete riguardo alla religione è completamente irrilevante. Sia che pensiate che una specifica religione esprima la verità assoluta per la quale sareste disposti a morire o che tutte le religioni siano una raccolta di miti e racconti mescolati con la storia, questo non turba l’importanza della questione. Alla fine gli individui si schierano dalla parte della loro religione passando sopra alle idee di economisti austriaci defunti. Perciò è imperativo dare risposta alla domanda.

Per i libertari trascurare questa questione è a proprio rischio e pericolo. Se il libertarismo non è compatibile con la religione, allora noi che crediamo che i principi libertari siano veri e giusti dovremmo cimentarci nel futile compito di convincere la gente ad abbandonare la propria religione per diventare libertari. Avremmo di fronte l’impresa impossibile di distruggere la fede di qualcuno nel suo Dio e/o nelle sue scritture prima di poterlo convincere della verità della filosofia libertaria. Ora, si può essere contemporaneamente atei integralisti e libertari, ma come Rothbard ammoniva: “Noi libertari non vinceremo mai nei cuori e nelle menti degli americani o del resto del mondo se persistiamo a identificare falsamente il libertarismo con l’ateismo. Se persino Stalin non è riuscito a debellare la religione, non ci riusciranno certo i libertari con qualche sillogismo randiano.”

Penso che le persone religiose abbiano un problema più grande con il libertarismo di quanto i libertari abbiano verso la religione. Penso sia più arduo convincere una persona religiosa del fatto che la filosofia libertaria non viola i cardini della sua religione di quanto non sia convincere un libertario che la religione non viola i cardini del libertarismo. Sebbene alcuni libertari senz’altro meritino lo sdegno della gente religiosa per il loro libertinismo, credo che l’esigenza di questa presentazione sia dovuta soprattutto alla gente religiosa a causa della loro ignoranza sia della filosofia libertaria sia della religione.


Quindi, avendo premesso tutto questo, la mia risposta breve alla domanda se il libertarismo sia compatibile con la religione è sì. Ma siccome non è sufficiente dire: “Sono religioso, sono libertario, quindi la risposta alla domanda deve essere sì, grazie e arrivederci”, la risposta lunga è quanto segue.

Per stabilire se il libertarismo è compatibile con la religione dobbiamo prima capire cos’è la filosofia libertaria. Il mondo è pieno di nozioni erronee su di essa. E’ spesso fraintesa e falsamente caratterizzata dai suoi oppositori come una filosofia che non considera la natura umana e disdegna la morale, e al tempo stesso è dipinta come grossolanamente ingenua e eccessivamente utopistica. Abbiamo sentito tutti i cliché standard, di solito dalla bocca dei conservatori, religiosi o no:

  • I libertari sono favorevoli all’aborto
  • I libertari sono favorevoli all’uso di droga
  • I libertari sono contro la religione
  • I libertari sono contro i valori tradizionali

E’ vero, alcuni libertari possono essere a favore o contro queste cose, ma questo vale anche per i non libertari.

Per avere una prospettiva adeguata di cosa sia realmente la filosofia libertaria, mi rivolgo a due tra i suoi maggiori propositori: Murray Rothbard e Walter Block.

Come descrisse Rothbard:

Il libertarismo non è e non pretende di essere una completa teoria morale o estetica; è solo una teoria politica, cioè l’importante settore della teoria morale che tratta del ruolo appropriato della violenza nella vita sociale. …. Il libertarismo afferma che l’unico ruolo appropriato della violenza sia per la difesa della persona e della proprietà contro la violenza, che ogni uso della violenza diverso da tale difesa sia in se stesso aggressivo, ingiusto e criminale. La filosofia libertaria, perciò, è una teoria che afferma che tutti dovrebbe essere liberi da invasioni violente, tutti dovrebbero essere liberi di agire come ritengono adeguato purché questo non comporti l’invasione della persona o delle proprietà di altri. Ciò che una persona fa con la sua vita è vitale e importante, ma è del tutto irrilevante per il libertarismo.

E come ha spiegato Block:

L’assioma di non aggressione è il perno essenziale del libertarismo. Esso afferma, semplicemente, che dovrebbe essere legale per chiunque fare qualsiasi cosa voglia, con l’unica condizione di non originare (o minacciare) violenza contro altre persone o contro la proprietà legittima di altri. Ciò significa che in una società libera ognuno ha il diritto di produrre, comprare o vendere qualsiasi bene o servizio nei termini mutualmente concordati.

Nell’importante articolo “Libertarianism or Libertinism” Block descrive in modo conciso l’essenza della filosofia libertaria:

La filosofia libertaria è una filosofia politica. Tratta esclusivamente dell’uso appropriato della forza. La sua premessa centrale è che dovrebbe essere illegale minacciare o dare inizio a violenza contro una persona o contro la sua proprietà senza il suo consenso; l’uso della forza è giustificato solo per difesa o ritorsione. Questo è tutto, in sintesi. Tutto il resto è mera spiegazione, elaborazione e specificazione – e dover ribattere a obiezioni mal concepite.

E in un altro articolo Block dice con semplicità: “La filosofia libertaria è esclusivamente una filosofia politica. Si chiede una ed una sola domanda: In quali condizioni è giustificato l’uso della violenza? E dà una ed una sola risposta: la violenza può essere usata solo in risposta o in reazione ad una precedente violazione di diritti di proprietà privata.” E’ chiaro che la filosofia libertaria non può essere definita in modo semplicistico, come ha fatto qualcuno del Cato Institute recentemente, come “fiscalmente conservatrice, socialmente progressista”. E vorrei dire anche che il libertarismo rappresenta un modo di vivere, non un lifestyle.

Ora che sappiamo cos’è il libertarismo, per stabilire se esso è compatibile con la religione il prossimo passo è vedere cosa si intende per religione. Il cristianesimo, l’ebraismo, l’Islam, il buddismo, l’induismo sono riconosciuti come le grandi religioni del mondo. Qui però le loro similarità cominciano e finiscono. Sebbene queste religioni abbiano certamente qualche principio in comune, i limiti del mio talento e quelli al vostro tempo impongono di restringere il nostro ambito.

Perciò oggi mi focalizzerò sul Cristianesimo, ma non semplicemente perché sono cristiano. Credo che la maggioranza delle persone che mi stanno ascoltando adesso, o che ascolteranno la registrazione o leggeranno la trascrizione di questo discorso, si identificherebbero come cristiane. Questo non vuol dire che l’America sia una nazione cristiana – indipendentemente da quello che pensano i paesi islamici o i cristiani fascistoidi “Dio e patria” (chi avrebbe mai pensato che questi due gruppi sarebbero stati d’accordo su qualcosa). Vuole dire che se vogliamo raggiungere la maggioranza degli americani con il messaggio di libertà dobbiamo sapere se la filosofia libertaria è compatibile o meno con la loro religione.

Quest’anno, il 2011, è un anno significativo nella storia della cristianità. Segna il quattrocentesimo anniversario della pubblicazione della Bibbia di Re Giacomo, tradotta sotto l’autorità del re Giacomo I di Inghilterra, a cominciare dal 1604.

Ma a prescindere da quale versione della Bibbia si usa, per il cristiano la Bibbia è l’autorità suprema, non le opere di Mises o Rothbard, per quanto alta sia la considerazione in cui teniamo queste ultime. La Bibbia è non solo il libro che ha avuto il maggiore impatto sulla civiltà occidentale, è il fondamento stesso della cristianità. I cristiani possono differire in alcuni aspetti della loro religione, ma sono tutti uniti nel credere che la Bibbia sia una sorta di autorità. Per un cristiano, affermare il contrario è come rivelare che la sua religione in realtà non ha alcun significato.

Per un cristiano rispettare la Bibbia come autorità al punto di rifiutare la filosofia libertaria per questo generalmente è indice di una visione molto letterale della Bibbia. Ovviamente, non tutto nella Bibbia è pensato per essere preso letteralmente. La Bibbia contiene frasi idiomatiche e figure retoriche come ogni altra forma di scrittura. Inoltre, chiaramente i cristiani presentano differenze genuine di interpretazione di certe parti della Bibbia. Una visione letterale della Bibbia semplicemente significa che si accettano letteralmente le cose scritte nella Bibbia a meno dei casi in cui è chiaro che non sono da intendere letteralmente. I miracoli e altri eventi sovrannaturali sono accaduti realmente. La nascita da una vergine fu effettivamente tale. La resurrezione di Cristo è un reale evento storico. E, la cosa più rilevante per la nostra questione, i precetti di Cristo e degli Apostoli sono fatti per essere obbediti e seguiti; non sono semplicemente opinioni o suggerimenti da accettare o rifiutare quando si vuole.

Parlo di tutto questo perché alcuni erroneamente credono che la visione letterale della Bibbia sia un punto cardine solo dei cristiani fondamentalisti. E’ vero, di solito sono i più ardenti sostenitori della letteralità della Bibbia ad essere i più duri da persuadere quando si tratta di libertarismo. Non dovrebbe essere così, questo sosterrò in questa presentazione, ma questa è la realtà. D’altra parte, se coloro che credono nella Bibbia nel modo più letterale possono essere persuasi della compatibilità del libertarismo con la loro versione del cristianesimo, allora coloro che hanno una visione in qualche modo meno letterale della Bibbia non saranno molto indietro.

Lasciatemi ripetere che quello che voi credete o io credo riguardo alla Bibbia è irrilevante. In ballo c’è semplicemente questo: Se la filosofia libertaria è compatibile con un cristianesimo fondato sull’autorità della Bibbia, allora possiamo avere molti “convertiti” alla causa della libertà e una società libera; ma se invece la filosofia libertaria non è compatibile con un cristianesimo fondato sull’autorità della Bibbia, allora molti cristiani americani, se prendono la loro religione seriamente, saranno per sempre ostili o indifferenti alla libertà e ad una società libera dal momento che le obiezioni primarie al libertarismo sono di natura morale.

Allora, perché ritengo che la religione – in questo caso la religione cristiana – sia compatibile con il libertarismo? Fatemi citare due versi dalle scritture, uno dall’Antico e uno dal Nuovo Testamento, dato che i cristiani accettano l’autorità di entrambi:

Proverbi 3:30 – “Non lottare contro un uomo senza causa, se non ti ha fatto alcun male.”

1 Pietro 4:15 – “Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui”

Questi versi, amici miei, incarnano l’essenza del libertarismo. Non uccidere nessuno, non prendere quello che non è tuo, non fare torto a nessuno, non mettere il naso negli affari degli altri, e non infastidire nessuno che non ti abbia infastidito. Al di fuori di questo fa tutto quello che vuoi – “qualsiasi cosa che sia pacifica”, come disse Leonard Read, perché “siete stati chiamati a libertà”, come disse l’Apostolo Paolo. Le sole obiezioni alla libertà per i cristiani sono di non lasciare che la propria libertà diventi un ostacolo per fratelli più deboli e non usare la propria libertà come opportunità per vizi carnali, cioè non essere un libertino.

E voi pensavate che vi avrei parlato di qualche complicato argomento teologico o filosofico. La Bibbia ammonisce i cristiani di non tramare il male contro il prossimo (Proverbi 3:29), amare il prossimo come se stessi (Romani 13:9), mostrare docilità verso tutti gli uomini (Tito 3:2), fare del bene verso tutti gli uomini (Galati 6:10), e vivere in pace con tutti gli uomini (Romani 12:18). Non c’è nulla con cui la filosofia libertaria sia più compatibile di questo.

Ai cristiani la Bibbia dice anche:

Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui (Colossei 3:17)

Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini (Colossei 3:23)

Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio (1 Corinzi 10:31)

Può un cristiano assalire qualcuno in nome del Signore Gesù? Può un cristiano rubare a qualcuno di buon animo, come per il Signore? Può un cristiano uccidere qualcuno alla gloria di Dio? Penso che la risposta a queste domande sia ovvia. E penso anche sia lampante che la filosofia libertaria è compatibile con la religione cristiana.

Mi spingerei anche un passo più avanti. Non solo la filosofia libertaria è compatibile con la più rigorosa, biblicamente letterale forma di cristianità, bensì essa è richiesta dall’essere cristiani. Al cristiano è ingiunto dalle scritture di andare persino oltre il principio di non aggressione.

Gli è detto non solo di porgere l’altra guancia, ma di “sopportare sofferenze” (2 Timoteo 2:3, 2 Timoteo 4:5, 1 Pietro 2:19). Vendetta e ritorsione non sono opzioni per il cristiano. Alcuni cristiani si fanno ossessionare da Lettera ai Romani 13 e finiscono apologeti per lo stato e le sue guerre. Peccato davvero che sorvolino su Lettera ai Romani 12:

Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite (Romani 12:14)

Non rendete a nessuno male per male (Romani 12:17)

Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore (Romani 12:19)

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male (Romani 12:21)

Allora, se il libertarismo è più che compatibile con la religione cristiana, perché molti cristiani lo rifiutano? Perché la maggioranza dei cristiani non sono libertari invece di progressisti, conservatori, Democratici, Repubblicani e altri statalisti assortiti? Permettetemi di enunciare brevemente alcuni motivi. Uno, l’interpretazione sbagliata della filosofia libertaria come una filosofia edonistica invece di una filosofia politica. Due, la mediocre presentazione del libertarismo da parte dei libertari. Tre, l’idea sbagliata che il libertarismo richieda di essere a favore dell’aborto. Quattro, la moralità; l’incapacità di distinguere tra vizio e crimine e tra crimine e peccato. E cinque, la giustizia sociale: l’errore di applicare al governo ammonizioni rivolte agli individui.

Ho discusso gli ultimi tre punti in vari articoli. Sull’aborto, si veda il mio articolo su LRC Is Ron Paul Wrong on Abortion?”. Sulla moralità, il mio articolo sulla rivista LibertyAn Open Letter to My Fellow Christians”. Sulla giustizia sociale, si veda il mio breve libro The Myth of the Just Price, in cui sostengo che il governo non debba intervenire nella società o nell’economia.

 

Ho cercato in questa presentazione di mostrare perché credo che il libertarismo sia compatibile con la religione secondo le scritture. E’ compatibile con la religione tutto quello che è stato fatto in nome del libertarismo? Ovviamente no. Ma neanche tutto quello che è stato fatto nel nome della religione è compatibile con il libertarismo o persino con la religione. Penso sia possibile che un giorno si possa dire non solo che le più grandi e le più creative menti nella storia della religione sono state profondamente libertarie, ma anche che le più grandi e le più creative menti nella storia libertaria sono state profondamente religiose.