di Ron Paul (RonPaulInstitute, 10 aprile 2016)

Domenica il primo ministro ucraino Yatsenyuk ha dato le dimissioni, solo quattro giorni dopo il voto degli olandesi contro l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea. Insieme, questi due eventi rappresentano chiari segnali che il colpo di stato appoggiato dagli USA in Ucraina non ha portato al paese libertà e democrazia. Inoltre, rivelano una profonda insoddisfazione tra gli europei per l'assuefazione di Washington all'interventismo.

Secondo i governi di USA e UE - e come ripetuto senza esitazioni dai media di mainstream - il popolo ucraino si è rivoltato spontaneamente nel 2014 per rovesciare un governo corrotto agli ordini di Mosca, e finalmente stabilirsi nel campo filo-occidentale. Secondo loro, il personale del governo americano che distribuiva biscotti e persino faceva comizi a Kiev per sollecitare la gente a rovesciare il proprio governo non ha avuto nulla a che fare con il colpo di stato.

Quando il vice Segretario di Stato Victoria Nuland è stata videoregistrata mentre si vantava di come il governo USA abbia speso 5 miliardi di dollari per "promuovere la democrazia" in Ucraina, questo non aveva nulla a che fare con il rovesciamento del governo di Yanukovich. Quando la Nuland è stata registrata mentre diceva all'ambasciatore americano a Kiev che Yatsenyuk era la scelta USA per la posizione di primo ministro, non si trattava di interferenza USA negli affari interni dell'Ucraina. In effetti, i neocon ancora considerano una "teoria del complotto" l'idea che gli Stati Uniti abbiano avuto qualcosa a che fare con il rovesciamento.

Non ho dubbi che il precedente governo fosse corrotto. La corruzione è il corredo essenziale dei governi. Però, secondo Transparency International, la corruzione nel governo ucraino dopo il colpo di stato è circa la stessa di prima. Quindi l'intervento non è riuscito a migliorare niente, e ora il governo installato dagli USA sta cadendo a pezzi. Un'Ucraina nel caos deve essere considerata una storia di successo per Washington?

Questo ci riporta al voto olandese. Lo schiacciante rifiuto del progetto per l'ingresso dell'Ucraina nella UE dimostra il profondo livello di rabbia e frustrazione in Europa verso la leadership europea che asseconda la politica estera interventista di Washington a spese della sicurezza e della prosperità dell'Europa. Gli altri paesi membri dell'UE non hanno neanche osato tenere referendum popolari sulla questione - i loro parlamenti hanno sancito l'accordo.

Bruxelles appoggia i bombardamenti americani in Medio Oriente e centinaia di migliaia di rifugiati creati dai bombardamenti inondano l'Europa. Alla gente viene detto di pagare ancora più tasse, per coprire i costi delle vittime della politica estera di Washington.

Bruxelles appoggia i progetti di cambio di regime in Ucraina e ai cittadini UE viene detto che devono sobbarcarsi il carico di portare un paese economicamente disastrato ai livelli europei. Quanto costerebbe ai cittadini UE fare entrare l'Ucraina come stato membro? Nessuno osa farne menzione. Però gli europei sono giustamente furiosi con i loro leader che seguono ciecamente Washington e scaricano a loro i conti da pagare.

La rabbia sta crescendo e non si può prevedere come finirà. In giugno, il Regno Unito voterà sull'uscita dall'Unione Europea. La campagna per l'uscita ha una base molto ampia, che attrae conservatori, populisti e progressisti. Indipendentemente dall'esito, si dovrebbe dare molta importanza al voto. Gli europei sono stanchi dei loro leader non eletti a Bruxelles, che li vessano e distruggono la loro sicurezza finanziaria e personale, seguendo l'insensato interventismo di Washington. Nessuno può definire un successo alcuno degli interventi recenti e gli europei lo sanno.

In un modo o nell'altro, l'impero americano sta giungendo alla fine. Che sia il denaro a finire, oppure gli alleati ad andarsene, comunque non è sostenibile. Prima gli americani esigono la fine di queste politiche incoscienti e meglio sarà.

You have no rights to post comments