putinphone

Deve essere stata come una di quelle fastidiose telefonate di telemarketing, in cui ti chiamano più e più volte dicendo sempre la stessa cosa. Oggi il presidente Obama ha chiamato il presidente Vladimir Putin per apostrofarlo di nuovo sull'"invasione" russa dell'Ucraina.

Ci si può persino immaginare Putin, mentre si allena con i pesi o forse lotta con un orso da qualche parte, che viene interrotto da qualcuno che gli porge il cellulare e dice: "E' Obama".

"Oh no, digli che non ci sono..."

"Su, non puoi non rispondere..."

Secondo la lettura della Casa Bianca di questa telefonata, Obama ha chiamato Putin per "reiterare... il supporto americano alla sovranità e alla integrità territoriale dell'Ucraina" e per "sottolineare... il crescente numero di vittime delle ostilità e sottolineare... quanto è importante che il presidente Putin prenda al volo l'opportunità presentata dai colloqui in corso tra Russia, Francia, Germania e Ucraina per raggiungere una soluzione pacifica", afferma il comunicato della Casa Bianca.

Suona molto come langue de bois.

Quello che è interessante di quanto sopra è l'ovvio: gli Stati Uniti -- la sola nazione indispensabile secondo Obama - non sono per nulla coinvolti nei dialoghi del quartetto europeo, per quanto potenzialmente questi dialoghi possano segnare una svolta. Potrebbe forse essere che gli europei abbiano un'idea di come risolvere un problema europeo senza che gli Stati Uniti pretendano obbedienza o minaccino una guerra mondiale?

E' stato un nuovo studio uscito la settimana scorsa, prodotto da un consorzio di "think-tank" finanziato da industrie militari americane, che sollecitando l'intervento militare diretto degli Stati Uniti in Ucraina ha allarmato Hollande e Merkel, spingendoli all'azione. Mentre Washington ha avuto reazioni di estasi collettiva alle conclusioni dello studio per le quali occorre inviare armi americane per 3 miliardi di dollari al regime di Kiev, gli europei hanno improvvisamente ricordato i loro ultimi 100 anni di storia e si sono resi conto che la terra bruciata lasciata dalla guerra, probabile conseguenza dell'intervento americano diretto, non sarebbe a Washington o Los Angeles, ma a Bruxelles. E Monaco, Parigi, e così via.

E così la Merkel e Hollande hanno deciso di lasciare Obama a casa da solo e andare loro stessi a Kiev e Mosca.

I colloqui "Minsk 2" sono proseguiti oggi senza il coinvolgimento degli Stati Uniti e apparentemente hanno prodotto un'ulteriore possibilità di ritiro dell'artiglieria pesante da entrambe le parti.

In altre parole, mentre Obama leggeva il solito copione vecchio e stantio, i paesi più toccati dai disordini stavano cercando di trovare una soluzione all'orribile conflitto. In ancora altre parole, il coinvolgimento degli Stati Uniti è un ostacolo ad un esito positivo, non un catalizzatore.

Tutto quello che Obama è riuscito a fare è telefonare a Putin di nuovo e di nuovo minacciare guerra. Secondo la lettura della Casa Bianca, Obama ha minacciato Putin così:

... se la Russia continua con le sue azioni aggressive in Ucraina, incluso l'invio di truppe, armi e finanziamenti per aiutare i separatisti, i costi per la Russa aumenteranno.

Di nuovo gli interventisti a Washington hanno portato gli Stati Uniti giù per il sentiero dell'isolamento e dell'irrilevanza. La guerra totale che pretendono dalla economicamente rovinata, derelitta e sanguinante Ucraina, è sonoramente rifiutata dagli alleati degli Stati Uniti. L'impero americano, non producendo altro che caos, alla fine si sta forse facendo riconoscere per essere senza vestiti.

 

You have no rights to post comments