di Daniel McAdams (da The Ron Paul Institute, 5 giugno 2014)

Il presidente Obama ha incontrato oggi il primo ministro inglese David Cameron a Bruxelles, da dove i due leader hanno lanciato un ultimatum al presidente russo Vladimir Putin. Il leader russo ha un mese di tempo per ottemperare alle loro richieste altrimenti scatteranno più profonde sanzioni "strutturali" contro la Russia.

Le tre richieste rese note da Obama e Cameron includono:

1) riconoscere l'elezione di Petro Poroshenko a nuovo presidente a Kiev;
2) cessare il trasferimento di armi attraverso il confine;
3) cessare l'appoggio ai gruppi separatisti filorussi concentrati nell'est dell'Ucraina.

Queste dure dichiarazioni sono state rilasciate prima di un meeting del G7 a Bruxelles che originariamente era previsto a Sochi, in Russia, con la presenza del presidente russo. Tuttavia, dopo i disordini in Ucraina, per i quali gli Stati Uniti e l'EU incolpano la Russia, i leader del G7 hanno spostato il luogo del meeting e hanno revocato l'invito a Putin.

Dando l'impressione di rivolgersi più una figlia disobbediente che al leader di una grande potenza mondiale sua controparte, il presidente Obama ha puntato il suo dito retorico al presidente russo:

Il prossimo mese sarà vitale per giudicare se il presidente Putin ha intrapreso questi passi.

Quello che lascia perplessi di queste dure dichiarazioni è che la Russia si è già congratulata per l'elezione di Poroshenko e ha annunciato che manderà a Kiev il suo ambasciatore, precedentemente ritirato, per l'inaugurazione.

Per quanto riguarda le altre due richieste alla Russia, cessare il passaggio di armi attraverso il confine e cessare l'appoggio ai gruppi separatisti nell'est dell'Ucraina, il presidente Putin ha chiesto, comprensibilmente, prove delle accuse di Washington e Londra.

Ieri, in un intervista sui media francesi, il presidente Putin ha ricordato al mondo i precedenti decisamente dubbi di USA e UK nelle loro roboanti dichiarazioni su azioni e intenzioni di leader stranieri:

Prove? Perché non le mostrano? Il mondo intero ricorda il Segretario di Stato americano mostrare le prove delle armi di distruzione di massa dell'Iraq, esibendo provette piene di detersivo in polvere al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Alla fine, l'esercito americano ha invaso l'Iraq, Saddam Hussein è stato impiccato e poi è venuto fuori che non c'erano mai state armi di distruzione di massa in Iraq. Una cosa è fare delle affermazioni e un'altra è avere effettivamente delle prove. Ve lo dirò ancora: non ci sono truppe russe...

Come ha fatto notare il giornalista investigativo Robert Parry in un recente articolo, tutte le volte che gli Stati Uniti hanno proclamato di avere le prove del coinvolgimento del governo russo nell'est dell'Ucraina è risultato che si trattava di un errore imbarazzante:

... il governo americano accusa la Russia di essere in qualche modo dietro ai disordini nell'est dell'Ucraina, la base politica di Yanukovych, anche se le agenzie di intelligence americane, senza rivali per mezzi e diffusione, e i giornalisti americani sul luogo non sono stati in grado di trovare alcuna prova di queste presunte direttive di Mosca.
Eppure, questa ipotesi ha portato il New York Times a farsi risucchiare da un progetto di propaganda del Dipartimento di Stato, pubblicando una storia in prima pagina basata su fotografie che avrebbero mostrato squadre russe sotto copertura in Ucraina. Due giorni dopo, tuttavia, il Times ha dovuto ritrattare il suo scoop quando è saltato fuori che una foto chiave, presumibilmente scattata in Russia, in realtà era stata scattata in Ucraina, distruggendo le premesse di tutta la storia. [Si veda “NYT Retracts Ukraine Photo Scoop” su Consortiumnews.com]

Putin ha ricordato al mondo i doppi standard degli USA nel pretendere che la Russia non posizioni le sue truppe neanche sul territorio russo vicino all'Ucraina, mentre gli Stati Uniti hanno truppe in tutto il globo:

Praticamente non ci sono truppe russe all'estero mentre gli Stati Uniti hanno truppe dappertutto. Ci sono basi militari americane ovunque nel mondo e gli americani sono sempre coinvolti nei destini di altri paesi, anche se lontani migliaia di chilometri dai confini americani. Quindi è paradossale che i nostri partner americani ci accusino di violare le regole.

Mentre gli Stati Uniti accusano senza prove la Russia di escalation militare, sono stati gli Stati Uniti a piazzare il loro esercito sul suolo polacco per la prima volta, a posizionare i loro caccia sul suolo polacco, ad annunciare un miliardo di dollari di spese per esercitazioni militari alle porte della Russia, ad annunciare l'incremento della loro presenza militare sul Mar Nero vicino al territorio russo.

Tenendo presente tutto ciò, le pretese di Obama e Cameron sembrano risibili, progettate forse allo scopo di vedere fino a che punto possono provocare la Russia per forzarla a qualche tipo di reazione. C'è un precedente per questo comportamento di USA/UK: è esattamente quello che hanno fatto per dare supporto al colpo di stato a Kiev, in febbraio, contro il governo eletto.

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[Nota: Questi ulteriori sviluppi continuano a ribadire la ridicolaggine e la pericolosità insieme dei nostri leader, che ci portano a darci la zappa sui piedi da soli in modo demenziale. Ieri Lew Rockwell ha pubblicato un inquietante articolo di Paul Craig Roberts in cui si mostra come le azioni degli Stati Uniti sembrino indicare l'intenzione di un attacco nucleare contro la Russia e forse anche contro la Cina. Molto probabilmente non avverrà, ma è verosimile che questo sia effettivamente l'obiettivo degli psicopatici che stanno guidando la politica estera degli USA, di cui noi europei siamo servi obbedienti (se c'è un leader da noi non abbastanza obbediente, viene rimosso). Il fatto di aver messo gli scudi antimissile in Polonia, quando non c'è alcuna minaccia dalla Russia, con la scusa di difenderci da possibili "terroristi", sembra indicare la previsione di una ritorsione dei russi a seguito di un attacco preventivo. Ribadisco, i leader non sempre riescono a fare quello che vogliono, l'opinione pubblica ha il vero potere, ma sembra proprio che i leader attuali, se potessero, non esiterebbero ad attaccare la Russia con armi nucleari. Se non fa riflettere questo ....  MM]