di Daniel McAdams (da The Ron Paul Institute, 9 aprile 2014)

Come un predicatore fanatico che continua a spostare in avanti la sua predizione della fine del mondo ogni volta che la data prevista arriva e trascorre, Paul Roderick Gregory del Forbes Magazine si è ridotto allo stremo a furia di gridare freneticamente che l'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia è imminente! Sta arrivando! Sta già succedendo!

Gli analisti della difesa ucraini e i leader militari installati tramite colpo di stato a Kiev (che forse ci sia un conflitto di interesse?) producono rapporti sull'invasione, in stile War of the Worlds, e Gregory è là, le dita che bruciano sulla tastiera, per riferire con dovizia.

Per non dilungarci eccessivamente, andiamo indietro di sole tre settimane, quando il 17 marzo Gregory cita Andrei "Is Helsinki Burning?" Illarionov [N.d.T.: l'autore si riferisce alle dichiarazioni di questo signore secondo le quali Putin avrebbe intenzione di invadere la Finlandia], scrivendo:

"Ex-consigliere di Putin suona l'allarme: Putin ha già dichiarato guerra a Kiev"

Però si tratta di una guerra incredibilmente tranquilla. Senza un singolo morto. Non come le "liberazioni" americane di Libia, Siria, ecc.

Tre giorni più tardi l'analista del Forbes torna sullo stesso tema, scrivendo ancora dell'invasione:

"Le nuove sanzioni non sono uno scherzo: Putin rischia il regime per l'invasione dell'Ucraina (il Tesoro ha emesso una minaccia diretta a Putin) - Aggiornamenti"

Però si sbaglia di nuovo, questa volta su entrambi i fronti. Le sanzioni sono uno scherzo e non c'è alcuna invasione. Ma come per tutti i neocon, una predizione errata richiede di raddoppiare la dose di analisi viziate, quindi che fare se non ritornare sull'argomento senza scusarsi?

Dopo che l'invasione denunciata due volte in tre giorni chiaramente non si è verificata, Gregory ritorna sui suoi passi e riferisce il 30 marzo che Putin sta ricattando l'occidente ad accettare una Ucraina federale in cambio della non invasione:

"La sfacciata richiesta di Putin per non invadere l'Ucraina"

Ma ci aveva detto che Putin aveva già invaso.

L'occidente fino ad oggi non ha accettato quella che lui chiama la richiesta russa di federalizzazione dell'Ucraina (in realtà è stata una proposta), ma ancora niente invasione. Quindi, sbagliato di nuovo.

Fa niente, è ora di tirare fuori la carta di Hitler. Il giorno dopo, Gregory scrive:

"Putin sulle orme di Hitler: e se ci fosse un incendio del Reichtag?"

Senza alcuna prova, egli sembra ciononostante conoscere intimamente la mente del soggetto di cui parla, confondendo speculazioni isteriche per analisi solide:

In aggiunta alla silenziosa destabilizzazione dei sovversivi titushki, Putin gradirebbe uno spettacolare evento rivoluzionario, come l'attentato alle Khobar Towers in Arabia Saudita, il rapimento di ostaggi all'ambasciata americana a Teheran, o l'incendio del Reichtag nel 1933.

Ancora nulla è successo. Che fare? Regolare ancora più su la retorica!

Il 7 aprile, due giorni fa, Gregory ha scritto:

"L'attacco di Putin all'Ucraina dell'est è cominciato oggi: Cosa significa per l'Europa e gli Stati Uniti"

Quale attacco? Però nessun problema per Gregory ...

Tornando agli "esperti" ucraini, egli procede a dirci ieri che l'attacco è imminente:

"Rispettato analista militare ucraino avverte che l'invasione russa è imminente (ma prima ha bisogno di qualche morto tra i manifestanti)"

Il suo esperto, Dmitry Tymchuk, è propenso a speculazioni esagitate, a cui felicemente abboccano il quotidiano pro-colpo di stato Kyiv Post e altre pubblicazioni. Dopo aver ripetuto quello che con molta spavalderia si dice a Washington, cioè che le proteste nell'Ucraina orientale sono un "tentativo illegale e illegittimo di destabilizzare uno stato sovrano", Gregory ripete le informazioni dettagliate di Tymchuk sui piani di invasione russi (un'invasione che ci ha detto essere già avvenuta tre settimane fa). Gregory scrive: "Noi immaginiamo che Tymchuk abbia accesso ad informazioni riservate dall'intelligence militare e civile", ma l'immaginazione è una base abbastanza solida su cui basare un resoconto così categorico?

In verità, le "fonti" di Tymchuk per i proclami di invasione russa sono limitati a "secondo le nostre informazioni". Oh, questo allora sistema la questione.

Non si può che attendere con trepidazione il messaggio di domani...

Non voglio dire con questo che un'azione militare russa in Ucraina sia impossibile, naturalmente. A differenza della polizia incapace di mettere un freno alle proteste violente a Kiev in febbraio, il nuovo regime ha dispiegato una squadra variopinta di bande ben armate di "guardia nazionale" per reprimere le proteste nell'Ucraina orientale. E' certamente possibile che una repressione violenta contro i manifestanti (che sarebbe stata condannata dagli USA se nella Kiev di prima del colpo di stato, ma che sarà elogiata se nella Donetsk di dopo il colpo di stato) possa provocare una reazione russa.

Qualsiasi invasione sarebbe profondamente spiacevole, non c'è bisogno di dirlo. Tuttavia, come per la secessione della Crimea, niente di tutto questo starebbe accadendo senza il colpo di stato a Kiev sponsorizzato dagli USA.

Azione/reazione/conseguenze.

Se questo accadrà, a quel punto Paul Roderick Gregory sarà ridotto in uno stato tale che le sue dita potrebbero veramente esplodere, una ad una, come petardi sulla tastiera!

 

[Nota: Più o meno le stesse cose che ha scritto il Forbes hanno scritto tutti i principali giornali occidentali. Parrebbe una barzelletta ... - MM]