di Daniel McAdams (da The Ron Paul Institute, 21 febbraio 2014)

L'Ucraina è un totale disastro. Poche migliaia di ribelli violenti in un paese di più di 40 milioni hanno trasformato Kiev in un inferno post-apocalittico, in cui il governo è incapace di ristabilire l'ordine, incapace di proteggere le sue stesse forze di polizia da cecchini la cui presenza ben armata all'interno di edifici è reminiscente dei ribelli siriani (anche loro appoggiati dal governo americano).

L'ambasciatore americano Geoffrey Pyatt, intercettato al telefono mentre pianificava il rovesciamento del governo democraticamente eletto dell'Ucraina - presumibilmente in nome della democrazia? - apertamente chiede che sia formato un nuovo governo e la costituzione ucraina sia riscritta per limitare il potere presidenziale.
Questo mentre il suo stesso capo, il presidente Obama, ha dichiarato che intende ignorare il Congresso e governare invece tramite decreti esecutivi.

Il Segretario di Stato John Kerry chiede che le forze di sicurezza siano rimosse dal centro della città immediatamente e cessino di usare la forza contro ribelli che cercano di rovesciare il governo. Ha annunciato sanzioni contro coloro in Ucraina che hanno usato la forza - dal lato del governo, non tra i ribelli che hanno sparato e dato fuoco a poliziotti.

Osservando l'ipocrisia dei funzionari degli Stati Uniti che hanno militarizzato la polizia ad ogni opportunità e dicono a governi stranieri di non osare usare la forza contro chi cerca di rovesciare violentemente l'ordine costituzionale, ci si deve chiedere chi è in errore veramente.

Sono gli Stati Uniti, governati da forze interventiste che mantengono il potere indipendentemente da chi è eletto dai cittadini? E' la intollerabile UE, i cui vertici incessantemente danno lezioni al resto del mondo sulla democrazia nonostante essi stessi non siano stati eletti?

O è il governo ucraino stesso?

Come scrive Paul Craig Roberts oggi in un articolo notevole:

I governi ucraino e russo hanno permesso che si sviluppasse questa pericolosa situazione, perché hanno ingenuamente tollerato per molti anni che miliardi di dollari fluissero nei loro paesi, dove il denaro è stato usato per creare quinte colonne dietro le coperture di organizzazioni educative e per i diritti umani, il cui vero proposito è la destabilizzazione di entrambi i paesi. La conseguenza della fiducia che gli ucraini e i russi hanno riposto nell'occidente è la prospettiva di guerra civile e anche guerra più ampia.

E' difficile contestare Paul Craig Roberts su questo. Mancando di difendere la sovranità, il regime ucraino ha aperto la porta al caos e alla distruzione che si trova di fronte ora. Nessun paese - dalla democrazia più liberale al regime più autoritario - permetterebbe di buon grado a potenze straniere di sovvertire l'ordine legale nel tentativo di cambiare il regime.

Il dottor Roberts giunge a questa cupa conclusione, e anche con questa è difficile non essere d'accordo:

A meno che il governo e il popolo russi non siano disposti ad accettare l'egemonia di Washington sulla Russia, la Russia non può tollerare il colpo di stato che l'occidente sta preparando in Ucraina. Dal momento che è improbabile che le forze occidentali possano essere all'altezza dell'esercito russo nel suo stesso cortile, o che la sprezzante e arrogante Washington possa accettare la sconfitta, il conflitto verso cui i governi corrotti dell'occidente si stanno dirigendo può verosimilmente diventare nucleare.

Nel centenario dell'inizio della Grande Guerra, i folli neocon che controllano la politica estera degli Stati Uniti e i loro vanesi e ipocriti alleati nell'UE ci stanno spingendo a calci verso una ripetizione. Il treno sembra aver perso i freni ...