di Robert Ringer (robertringer.com, 12 gennaio 2016)

Gli scienziati ci dicono che l'intelligenza umana è la forza più potente dell'universo. Proprio così - non le raffiche di raggi gamma, non i buchi neri, non la gravità, bensì l'intelligenza umana. Per quanto ne sappiamo, l'uomo è l'unico aggregato di atomi ad essere insieme cosciente di se stesso e dotato di capacità di ragionare.

La sua coscienza, associata alla capacità di ragionare, è ciò che gli conferisce l'abilità di progettare, pianificare, concettualizzare e persino far succedere gli eventi. Alcune cose tra tante:

  • E' cosciente degli uomini suoi pari, del loro passato e della loro capacità di giocare un ruolo attivo nel contribuire a determinare il loro futuro.
  • E' cosciente della brevità della propria stessa vita.
  • E' cosciente del fatto che, anche se nasce senza alcuna voce in capitolo sulla questione, è contro la sua volontà che morirà.
  • E' cosciente del fatto che morirà o prima dei suoi cari senza sapere come la loro vita si svolgerà, oppure essi moriranno prima di lui e lui dovrà vivere senza di loro.
  • E' cosciente di quanto sia vulnerabile contro le forze della natura.
  • Soprattutto, è cosciente del suo essere staccato, cioè separato da tutto e tutti intorno a lui.

La consapevolezza dell'uomo dell'essere separato è causa per lui di molta ansia, ed è quest'ansia l'origine dei suo desiderio di spingersi fuori e unirsi ad altri esseri umani - per diventare parte di qualcosa di più grande di se stesso. E', davvero, l'origine della sua conformità alla mentalità del gregge.

Verosimilmente, quindi, il più profondo bisogno dell'uomo è il bisogno di superare il suo essere separato, e il modo più comune in cui lo fa è conformandosi alle abitudini, alle pratiche e alle convinzioni del gregge. Sebbene sia vero che in uno stato totalitario gli individui sono forzati a conformarsi, la realtà è che la gente nondimeno vuole conformarsi, come rivela la conformità nelle società democratiche occidentali.

L'ironia è che la maggior parte della gente non è neanche consapevole dei proprio desiderio di conformarsi. Gli uomini si illudono fino a credere di essere guidati dai propri stessi pensieri, e che sia meramente una coincidenza se le proprie idee sono le stesse della maggioranza delle idee del gregge.  In aggiunta, il consenso del gregge serve al conformista come "prova" che le sue idee sono solide, razionali e morali.

C'è in gioco qui il moderno concetto di eguaglianza globale, particolarmente nei paesi avanzati. L'eguaglianza in un contesto religioso ha sempre significato che siamo tutti figli di Dio, che le differenze tra individui dovrebbero essere rispettate, e che nessuno dovrebbe essere il mezzo per i fini di un altro uomo.

In tempi recenti, tuttavia, i socialisti hanno ridefinito il termine eguaglianza nel significato di uguaglianza di risultati, "giustizia sociale" e abolizione di "sfruttamento". Questi temi risuonano non solo nel tessuto delle società socialiste, ma anche nelle società cosiddette capitalistiche. Di conseguenza, la loro validità morale non è praticamente mai messa in dubbio.

Tutto questo è nei piani di quelli affamati di potere sugli altri. Proprio come la moderna produzione di massa richiede la standardizzazione dei materiali e delle macchine, così anche il processo sociale top-down richiede la standardizzazione della gente. Verso questo obiettivo, gli statalisti - la sinistra radicale in particolare - oggi erroneamente si riferiscono alla standardizzazione come eguaglianza.

Come ci si può aspettare, tuttavia, convertire esseri umani in automi ha conseguenze molto serie. Per esempio, il maggior problema che si trovano di fronte oggi le brulicanti fabbriche cinesi è costituito dal dilagare di suicidi tra i lavoratori; diciotto lavoratori si sono gettati verso la morte in una singola fabbrica della Apple nella città di Shenzhen.

La situazione è diventata così grave che la Apple ha installato delle reti per prevenire il suicidio dei lavoratori - molti dei quali guadagnano meno di 2 dollari l'ora per compiti tanto monotoni quali pulire schermi e smussare gli spigoli del logo Apple, per dieci ore filate.

Purtroppo, la conformità è un fenomeno permanente, che dura tutta la vita. L'individuo è introdotto alla conformità quando è un bambino piccolo, e, se necessario, è sgridato, deriso e minacciato per ottenerne la sottomissione. Chiunque abbia mandato i figli a dodici anni di scuola - pubblica o privata - sa quanto può essere distruttivo questo tipo di tormento per l'autostima di un bambino. Ancora peggio, tale conformità continua lungo la sua vita lavorativa, poi negli anni della pensione, e infine persino al suo stesso funerale.

E' la conformità che tiene inseme il clan, la razza umana e la società. Per questo sia i regimi totalitari sia i governi cosiddetti democratici predicano la conformità - sempre, naturalmente, nel nome di libertà e patriottismo. Ed è la consapevolezza dell'uomo del proprio essere separato a renderlo vulnerabile alle richieste (o pretese) di conformarsi.

Io credo che lo stato naturale dell'uomo sia l'anarchia, e in un mondo perfetto il sistema (o non-sistema) ottimale sarebbe quello per cui gli uomini interagiscono gli uni con gli altri su base pacifica e volontaria. Però la vita non è perfetta, e in una società anarchica criminali dello stesso tipo di quelli che tengono le redini del potere nei governi di oggi prederebbero i loro vicini non protetti.

Persino così, con la fine dell'Impero Americano all'orizzonte, ci si dovrebbe rifiutare di farsi inghiottire da slogan patriottici che chiedono di sacrificare la propria vita e la vita dei propri cari per "il bene della società".

Che la borsa azionaria collassi o si gonfi a dismisura (entrambe possibilità molto reali) ... che l'economia cinese rimbalzi o collassi come un castello di carte.... che gli Stati Uniti siano sempre più in balia di maniaci omicidi oppure un leader dal pugno di ferro elimini quasi ogni traccia di questa gente... il modo più sicuro per non solo sopravvivere  ma anche prosperare è essere attenti a rifiutarsi di conformarsi.

Se da una parte è un fatto che l'uomo è separato, dall'altra la sfida è non essere così timorosi del proprio essere separati da permettere di trasformarsi in automi. Mentre cambiamenti fondamentali stanno avvenendo in America ad un ritmo in accelerazione, è una buona idea cominciare ad affrontare la sfida da subito, prima che eventi caotici abbiano la possibilità di sovrastare la propria facoltà di ragionare.

Ricordatelo, abbiamo davvero il libero arbitrio, che insieme alla consapevolezza e alla capacità di ragionare ci rende la forza più potente nell'universo. Detto questo, è il proprio compito usare quel potere in modi costruttivi.


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Nota [MM]
Ho tradotto questo articolo, che condivido a grandi linee (si tratta di temi talmente profondi che ovviamente si potrebbe discuterne all'infinito!), perché a mio avviso illustra efficacemente un messaggio fondamentale: l'insensatezza e l'auto-distruttività che vediamo intorno a noi, e di cui si rende conto con sbigottimento chi approfondisce anche di poco quello che succede nel mondo, hanno le loro radici nelle debolezze dell'individuo. Compito dell'individuo è affrontare le sue stesse debolezze e seguire la sua stessa chiamata, non importa quello che fanno gli altri e quello che succede intorno a lui. La sfida è vincere le proprie debolezze in un contesto che tende ad impaurire.

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