Riflessioni su perché non votare

di Paul Rosenberg (su LewRockwell.com, 25 novembre 2014)

Molti dei miei amici votano; gente a cui voglio bene e che rispetto vota; ma io ho smesso. Questo spaventa molte persone, ma - se vogliamo guardare in faccia la verità - sono preoccupati soprattutto perché la mia scelta mette in dubbio la loro scelta.

E' molto spiacevole, in quanto io capisco bene perché loro votano. E non li guardo dall'alto al basso per questo; ho votato io stesso molte volte. Vorrei solo che smettessero di autopunirsi con la politica e fossero felici.

La politica è un tipo di tormento lento e continuo. Non voglio che le persone a cui voglio bene ne siano afflitte.

Sì, lo so che la mia opinione sembra folle a molta gente, ma di nuovo, è soprattutto perché differisce così nettamente dalla loro. Se la mia opinione è giusta, loro sprecano il loro tempo, e quasi a nessuno piace prendere in considerazione questo genere di cose. Reagiamo per riflesso istintivo contro simili possibilità.

Quindi, se vi piace la vostra politica, potete tenervi la vostra politica. Non sto cercando di portarvela via. Sto semplicemente dicendo che mi piacerebbe che le brave persone non buttassero il loro tempo e le loro energie in quel particolare pozzo - non penso faccia loro bene.

Dunque, dal momento che molta gente avrebbe da obiettare, spiegherò perché penso sia così.

“I cattivi vinceranno! Le cose andranno peggio!”

Questo è il primo argomento che di solito sento, al quale normalmente rispondo: "Le cose vanno già male, stanno peggiorando e nessuna delle ultime dieci elezioni ha cambiato questa situazione."

Al che ricevo molte repliche del tipo "Vero, però".

La verità è che i regimi repressivi opprimono proprio attraverso la politica. C'erano eserciti di politici e incessanti elezioni nelle repubbliche sovietiche, dopo tutto, e la loro costituzione conteneva cose molto allettanti. Per esempio:

I diritti di autori, inventori e innovatori sono protetti dallo stato.

La privacy dei cittadini, e della loro corrispondenza, delle loro chiamate telefoniche e comunicazioni telegrafiche è protetta per legge.

Ai cittadini dell'URSS è garantita l'inviolabilità del domicilio. Nessuno può, senza legale mandato, entrare in un'abitazione contro la volontà di coloro che vi risiedono.

Il rispetto dell'individuo e la protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini sono dovere di tutti i corpi dello stato, di tutte le pubbliche organizzazioni e tutti i pubblici ufficiali.

Ovviamente, i politici e i documenti politici non hanno fatto molto per aiutare la gente dell'URSS.

I regimi repressivi, tuttavia, non possono opprimere tramite agenti di medio e basso livello che non eseguono i loro ordini. Se questa gente omette di obbedire - o se la gente che riempie i loro serbatoi di benzina o aggiusta i loro sistemi di riscaldamento smette di ottemperare - il loro potere termina, e velocemente.

Quindi, nella vita reale, un regime repressivo non è tenuto a freno dalla politica; è tenuto a freno dalla disobbedienza.

Alla fine, i governanti possono spingersi solo fin dove dura l'obbedienza di quelli a loro assoggettati. Se vanno troppo in là... se i loro sottoposti smettono di obbedire... sono finiti.

Il potere - incluso il potere politico - corrompe sempre, e si espanderà fino al limite dell'obbedienza di chi ne è soggetto. Non sono l'unico che lo dice, naturalmente. Frederick Douglass disse la stessa cosa molto tempo prima che la dicessi io:

Scoprite solo a cosa la gente si sottometterà, e avrete trovato l'esatto ammontare di male e ingiustizia che sarà imposto su di loro... I limiti dei tiranni sono stabiliti dalla sopportazione di coloro che opprimono.

Il problema peggiore della politica è che fa accrescere l'obbedienza della popolazione. I blu danno costantemente la colpa ai rossi, i rossi daranno per sempre la colpa ai blu, e tutti continuano dritti ad obbedire. Dopo tutto, la loro squadra potrebbe vincere le prossime elezioni, e allora le cose potrebbero finalmente andare come vogliono loro!

Quindi, non solo la politica è un drenaggio sulle nostre vite, oltretutto rende più verosimile che la gente obbedisca roboticamente. E questo è veramente pericoloso.

Non importa per chi votate, il governo viene eletto

Quando la gente pensa al governo degli Stati Uniti, di solito pensa a circa 600 persone a Washington, DC. Il reale governo, tuttavia, è composto da milioni di dipendenti, molti dei quali sono impossibili da licenziare. Ancora peggio, oceani di denaro si muovono attraverso questo mondo su base quotidiana. Questo stato di cose favorisce l'abuso di potere, e sempre lo farà. E' un fatto strutturale, non "qualche mela marcia".

La struttura del vostro governo è corrotta e violenta, e rimarrà tale fino a quando non cambia la struttura stessa.

La politica fa sì che continuiamo a credere che tuttavia le cose possano migliorare... una volta sconfitto quell'orribile partito avversario, naturalmente. Ma indipendentemente dalle nostre speranze, finiamo sempre con qualcosa che potremmo chiamare  "realtà di governo". In altre parole, non proprio grandi cambiamenti, anche quando cambiano le facce in televisione.

La politica fa affidamento sulla superstizione

Integrata nella pratica della politica c'è una superstizione, che è questa:

Se protestiamo abbastanza, e nei modi giusti, otterremo quello che vogliamo senza dover assumere alcun rischio.

In altre parole, vogliamo credere che la politica ci fornisca una facile via d'uscita... che le nostre lagnanze evochino la magia.

Ma se vogliamo che le cose siano diverse, dobbiamo agire per renderle diverse. La politica spegne questa spinta facendo credere alla gente che le parole siano magiche e la passività sia una virtù.

E così abbiamo milioni di persone rispettabili e capaci che sono più che in grado di risolvere i loro stessi problemi ma che non prendono mai in considerazione la possibilità di agire per conto proprio, perché sono impaurite e perché pensano di poter ottenere quello che vogliono senza rischi, per mezzo delle parole corrette.

La politica ha fornito loro una bugia attraente in cui credere: Cambiate il vostro mondo: nessun dolore, nessuna fatica, nessun rischio.

Non solo questa promessa è superstizione vera e propria; essa oltretutto distoglie la gente dal realmente cambiare il proprio mondo. Perché versare sangue, sudore e lacrime, quando semplicemente protestare funzionerà allo stesso modo o anche meglio?

La politica è preistorica

Siccome studio la storia antica, sono in grado di rintracciare il dominio di uomini su altri uomini indietro fino a circa il 6400 a.C. Posso rintracciare modi di governo somiglianti ai nostri indietro fino al circa il 5000 a.C. Posso rintracciare assemblee bicamerali (come i nostri Camera dei Rappresentanti e Senato) indietro fino a circa il 2500 a.C.

Si tratta perlopiù di quello che comunemente chiamiamo l'età "preistorica".

Allora, ecco la mia domanda: Cos'altro c'è che da prima delle piramidi di Egitto comanda ancora le vite di donne e uomini?

Gli uomini non spingono più l'aratro. Non accendono più i fuochi con le pietre. Neppure spingono slitte o carri con ruote di legno né dipendono dagli animali per la potenza di traino. Abbiamo imparato a scrivere, a inventare, a navigare, a coprire distanze immense,  a spingerci nei cieli. E tuttavia....

E tuttavia questa singola reliquia del nostro passato primitivo resta. Se c'è un'area della vita in cui gli esseri umani non si sono evoluti, è la politica.

Allora…

Allora, ho spiegato le ragioni della mia causa, voi potete farne quello che volete. Però io sono diventato più felice e più produttivo allontanandomi dalla politica, e mi piacerebbe lo stesso per voi. 

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Nota [MM]
Bellissimo questo pezzo! Esprime in poche semplici parole alcune disarmanti verità sulle elezioni. La parte sulla "superstizione" mi sembra particolarmente azzeccata e originale.

Ne approfitto per qualche nota sulle elezioni di domenica scorsa. In Emilia-Romagna (si eleggeva il presidente della regione) c'è stata un'affluenza sbalorditivamente bassa. Sarebbe definibile come un piccolo miracolo, non fosse che è stato dovuto in gran parte a cause non proprio positive. Innanzitutto, una parte consistente del calo di affluenza è stata dovuta alla sorta di conflitto in corso tra Renzi e la parte sindacalizzata della sinistra (conflitto finto, ma la gente ci crede); poi, il candidato di Renzi e sicuro vincitore era di una insipidità totale, un burattino di Renzi senza il minimo carisma, e questo certamente non ha spinto la gente a votare; non era in dubbio chi avrebbe vinto, per cui non c'era neanche un accenno di eccitazione da incertezza. Sì, il sindaco leghista di Bondeno ha sollevato molto entusiasmo, giustamente, ma non era esattamente un candidato credibile. Risultato: ha votato il 37%, nonostante questo meno del 50% ha votato per il vincitore, che sarà quindi un presidente con assolutamente lo zero potere che si merita (non che questo in sé sia positivo).
Però, nonostante tutto questo, sentendo un po' qua e là, mi è sembrato che un'elezione così insulsa abbia avuto l'effetto di far riflettere le persone sull'assurdità di tutto quanto. Ho sentito gente "insospettabile" dire che non voterà più.
Nelle elezioni in genere conta un solo numero: quanti vanno a votare. Le elezioni servono a legittimare quello che il  governo fa, non a sceglierlo. Le elezioni di massa sono sempre state una truffa. Non è votare in elezioni di massa che significa "rappresentanza".
L'opinione pubblica comanda in ogni modo, che si esprima con elezioni o no. Le elezioni hanno effettivamente la funzione di indirizzare l'opinione pubblica verso un senso di impotenza ("ho votato, ma non è successo nulla; allora non c'è modo di far succedere nulla") e di passività.

A me sembra che questo brano, insieme a quello di Sobran di qualche giorno fa, esprimano tutto questo in modo molto efficace.

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