di Jon Rappoport (www.nomorefakenews.com, 9 settembre 2014)

Quando élite perverse costruiscono una falsa realtà per le masse, è sempre saggio individuare le assunzioni più basilari e metterle in discussione.

Ancora ed ancora, nel corso degli anni, sentiamo parlare di nuovi virus, di vecchi virus e di "virus misteriosi" che affliggono gli uomini, improvvisamente, in varie parti del mondo.

E queste notizie sono accolte con fiducia quasi universale. Sì, deve esserci un virus. Deve essere quello a far ammalare la gente. Quando i ricercatori parlano dei virus, sono sinceri e accurati.

Veramente? Perché?

Chi l'ha detto?

La mia prima incursione nel mondo dei virus è stata quando scrivevo il libro AIDS Inc., nel 1987. Con mio sbalordimento, scoprii che, pure secondo le regole convenzionali per stabilire la causa di malattia, non c'era alcuna ragione di inferire che qualcosa chiamato HIV causasse qualcosa chiamato AIDS.

Il passo successivo fu indagare ognuno dei cosiddetti "gruppi ad alto rischio", trovando cause non virali che giustificavano tutti i sintomi di quello che veniva chiamato AIDS.

Senza l'HIV come perno sul quale saldare insieme questi gruppi a rischio, "AIDS" non sarebbe stato che tracollo del sistema immunitario dovuto ad una varietà di cause. Non a una sola causa.

Per esempio: i linfociti T sono pedine significative nell'esercito del sistema immunitario. La principale causa di riduzione dei linfociti T sul pianeta? La malnutrizione.

Almeno fino all'ultima volta che ho controllato, la malnutrizione non era un virus.

AIDS Inc. presenta molti casi di promozione mediatica della "colpevolezza" di un virus risultata poi senza sostanza.

Però la gente è affascinata dalle storie di virus e bacilli vari. La gente le ama, ne ha paura, vi aggiunge qualche piega personale, si comporta come se fosse al cinema a guardare un film dell'orrore.

Quando la temuta epidemia di SARS riempì i titoli dei giornali in tutto in mondo nel 2003, il colpevole era il "coronavirus". Naturalmente, la SARS è risultata un insuccesso. Come film dell'orrore, non è stato granché. I morti sono stati troppo pochi.

Frank Plummer, un microbiologo canadese che lavora per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ebbe un momento di onestà quando disse ai giornalisti che, piuttosto stranamente, stava vedendo sempre meno pazienti di SARS che "avevano il coronavirus". Alla fine, disse Plummer, quasi nessuno dei pazienti diagnosticati di SARS aveva il coronavirus.

Il che è esattamente come dire: "Sono tutti affetti dalla malattia X, però nessuno di loro ha ciò che causa la malattia X".

Una contraddizione. Un garbuglio. Una cosa senza senso. 

Sei anni dopo, nel 2009, ci fu l'immaginaria pandemia di influenza suina da virus H1N1, un altro insuccesso.

Sharyl Attkisson, che lavorava per la CBS, e Peter Doshi, su BMJ Online, rivelarono la frode dell'influenza suina: la maggior parte di quelli definiti "casi probabili di influenza suina" negli Stati Uniti non avevano il virus H1N1. Questo risultava dai test di laboratorio.

Ovviamente, sia per la SARS che per l'influenza suina, i medici facevano diagnosi a occhio basate su "sintomi tipici dell'influenza". 

Il pubblico crede, a torto, che quando medici e burocrati della sanità dicono che c'è un'epidemia di un virus siano eseguiti test accurati su ogni paziente per confermare la presenza del virus.

Dal momento che i test non sono eseguiti (o i test non sono accurati o non sono significativi), è la cosa più facile del mondo prendere i numeri di persone malate che presentano sintomi simili molto generali, per proclamare che tutte queste persone ora hanno la stessa malattia causata dallo stesso virus.

Nell'autunno del 2009, durante la "crisi dell'influenza suina", la CBS cancellò il programma di Sharyl Attkisson. Le sue indagini stavano scavando troppo in profondità. Aveva rivelato che il Center for Desease Control aveva smesso di contare il numero di casi di influenza suina in America.

Scandalo. L'agenzia federale con il compito specifico di tenere un accurato e aggiornato conteggio aveva smesso di fare il suo lavoro.

Perché? La risposta era ovvia. Come la Attkisson rivelò, un numero schiacciante di test di laboratorio sugli americani sospetti casi di influenza suina stavano risultando negativi.

I test non mostravano segni del virus  H1N1, la presunta causa dell'influenza suina.

Era anche peggio di così. Quei test non riuscivano a trovare traccia di nessun tipo di virus dell'influenza.

Fate un passo indietro e riflettete su questo.

Una delle conseguenze: persino per chi crede nei vaccini per l'influenza, c'era un enorme e imbarazzante problema.

Come avrebbero potuto questi vaccini fare alcuna differenza, se quello che veniva chiamato influenza non era per nulla influenza?

Al che molta gente risponderebbe: "Non capisco. Se la gente è malata, la causa deve essere un virus."

No.

Ci sono molte cause di malattia.  Non credete automaticamente al "film dell'orrore in linguaggio del virus".

Il film è progettato per sfruttare le paure della gente, al tempo stesso stimolando un incantesimo per Il Virus, la "minuscola, diabolica forza in azione".

Raggiungere entrambi gli obiettivi è come i registi di quel film dell'orrore guadagnano la loro pagnotta.

E' come trasformano la gente in credenti che accorrono alla Chiesa del Virus.

 

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