Altre bugie....

 

di Ron Paul (da Ron Paul Institute, 17 agosto 2014)

ronpaulSiamo in guerra con l'Iraq da 24 anni, a cominciare dalle operazioni Desert Shield e Desert Storm nel 1990. Poco dopo l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq quell'anno, la macchina della propaganda cominciò ad aizzare l'attacco USA all'Iraq. Ricordiamo tutti la testimonianza al Congresso di una giovane donna del Kuwait che affermava che gli Iracheni strappavano i neonati dalle incubatrici. Risultò poi che la donna era la figlia dell'ambasciatore kuwaitiano negli Stati Uniti e che la storia era falsa, ma fu sufficiente per spostare l'opinione pubblica americana, prima opposta alla guerra, in favore dell'attacco.

Questo mese, ancora un altro presidente americano - il quarto consecutivo - ha cominciato a bombardare l'Iraq. Egli sta anche dislocando truppe americane sul suolo iracheno nonostante abbia promesso di non farlo.

La seconda guerra in Iraq nel 2003 è costata agli USA qualcosa come duemila miliardi di dollari. Secondo le stime, quella guerra ha causato più di un milione di morti. Milioni di tonnellate di bombe americane sono cadute sull'Iraq quasi in continuazione dal 1991.

Cosa abbiamo ottenuto? Dove siamo ora, 24 anni dopo? Siamo di nuovo al punto di partenza, in guerra in Iraq!

Gli Stati Uniti hanno rovesciato Saddam Hussein nella seconda guerra in Iraq e messo al suo posto un loro burattino, Nouri al-Maliki. Ma dopo otto anni, la scorsa settimana gli Stati Uniti hanno architettato un colpo di stato contro Maliki per mettere in carica ancora un altro burattino. Gli Stati Uniti hanno accusato Maliki di malgoverno e di creare divisioni tra la popolazione, ma quello che ha veramente irritato il governo statunitense è stato il rifiuto nel 2011 di garantire l'immunità alle migliaia di truppe americane che Obama voleva mantenere in Iraq.

Quest'anno, un gruppo islamico radicale, ISIS, ha cominciato a conquistare territorio iracheno, a cominciare da Fallujah. Questa organizzazione era attiva in Siria, rafforzata dal sostegno americano al rovesciamento del governo siriano. L'ISIS ha ottenuto una vasta gamma di sofisticati armamenti americano in Siria, molto spesso catturandoli da altri gruppi di opposizione, approvati dagli Stati Uniti. Alcuni dicono che i criteri molto allentati di selezione hanno permesso ad alcuni combattenti dell'ISIS di partecipare persino a campi di addestramento segreti delle CIA in Giordania e Turchia.

Questo mese, l'ISIS è diventato l'obiettivo di una nuova campagna di bombardamenti americani in Iraq. Il pretesto per il più recente attacco americano è stata la situazione difficile di una minoranza religiosa nella regione curda, attualmente sotto attacco dell'ISIS. Il governo statunitense e i media hanno detto che quasi 100.000 appartenenti a questo gruppo, inclusi circa 40.000 isolati su una montagna, avrebbero potuto essere massacrati se gli Stati Uniti non fossero intervenuti immediatamente. Purtroppo gli americani ancora una volta hanno ceduto a questa propaganda e le bombe americane hanno cominciato a cadere. La settimana scorsa, tuttavia, è stato determinato che solo circa 2000 erano sulla montagna e molti di loro vivevano lì da anni! Non volevano essere soccorsi!

Questo non significa che la situazione di molta di questa gente non sia tragica, ma perché il governo americano non ha detto una parola quando tre cristiani su quattro sono stati forzati a lasciare l'Iraq durante i dieci anni di occupazione americana? Perché gli Stati Uniti non hanno detto niente riguardo ai cristiani massacrati dagli alleati degli americani in Siria? E che dire di tutti i palestinesi uccisi a Gaza o della gente di etnia russa uccisa nell'Ucraina orientale?

La situazione umanitaria è stata cinicamente manipolata dall'amministrazione Obama - con l'eco dei media - per fornire una ragione al presidente per attaccare di nuovo l'Iraq. Questa volta si tratta di ancora un altro cambio di regime, della separazione del Kurdistan dall'Iraq proteggendo le ricche riserve di petrolio che vi si trovano, e dell'accettazione di una nuova presenza militare americana di terra nel paese.

Il presidente Obama ha avviato un'altra guerra in Iraq e il Congresso è completamente silente. Nessuna dichiarazione, nessuna autorizzazione, nemmeno un dibattito. Dopo 24 anni siamo di nuovo dove abbiamo cominciato. Non è ora di ripensare a questa fallimentare politica interventista? Non è ora di smettere di credere al governo e alla sua propaganda di guerra? Non è ora di lasciare in pace l'Iraq?

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