di Michael S. Rozeff  (da lewrockwell.com, 25 gennaio 2014)

 La Libia è nel caos, ci dicono, peggio di quando c’era Gheddafi. Chi è stato determinante per l’attacco alla Libia in un atto di esplicita aggressione? Hillary Clinton. Un titolo di allora: “E’ riconosciuto il ruolo chiave della Clinton nel successo degli attacchi aerei della NATO e dei ribelli libici”.

Da quell’articolo impariamo che Hillary Clinton aveva rappezzato una frattura nella NATO, ottenuto l’appoggio dei paesi arabi e consigliato i ribelli.

Si era auto-incensata: “… abbiamo messo in moto una linea di condotta che si trova dal lato giusto della storia, dal lato giusto dei nostri valori, dal lato giusto dei nostri interessi strategici nella regione”.

Qualunque sia l’etichetta ideologica che descrive Hillary e le sue linee politiche, la signora ha mostrato una capacità di giudizio molto, molto scadente. Non dice altro che sciocchezze sugli interessi e sui valori americani. Sembra di sentire un fan di qualche banda rock che ripete alla nausea la predominante retorica imperiale dei neocon. Questa retorica è priva di qualsiasi comprensione reale di quali valori e azioni politiche sono “giusti” e contribuiscono positivamente al benessere degli americani e dei popoli stranieri con cui gli americani interagiscono. La retorica neocon sull’impero, sulla storia, sulla primavera araba, sull’esportazione della democrazia e sulla guerra è un totale fallimento in senso pragmatico. Nella pratica, essa sta producendo miseria e distruzione in una terra dopo l’altra: Iraq, Afghanistan, Libia, Pakistan, Siria, Sudan. E’ stata promessa la stessa cosa per altri paesi africani.

L’alleanza degli USA con Turchia, Giordania, Arabia Saudita ed altri stati arabi che sostengono l’infusione di armi e terroristi in Siria e in Asia centrale è un disonore americano su scala enorme, passato sotto silenzio. Le azioni americane nell’intera regione e nell’Asia centrale sono state un completo disastro. Hillary era proprio là a creare un disastro dopo l’altro.