Ron Paul (RonPaulInstitute, 23 aprile 2014)

rp weekly buttonGli ispettori dell'OPCW ( Organization for the Prevention of Chemical Weapons) sono finalmente arrivati a Douma, Siria, per stabilire se vi sia stato un attacco con gas velenosi all'inizio di questo mese. C'è voluta una settimana prima che gli ispettori potessero cominciare il loro lavoro, tra accuse che rimbalzavano da una parte all'altra su chi stava causando il ritardo.

Secondo chi sostiene la posizione americana/britannica, cioè che Assad abbia usato gas velenoso  a Douma, sono  i governi siriano e russo ad impedire agli ispettori dell''OPCW di fare il loro lavoro. Questo, affermano, costituisce tutte le prove che ci vogliono per dimostrare che Assad e Putin hanno qualcosa da nascondere.  Però parrebbe strano che, se la Siria e la Russia avessero voluto impedire l'ispezione dell'OPCW ai presunti siti dell'attacco, avrebbero chiesto l'invio degli ispettori in primo luogo.

Questa disputa è stata risolta appena qualche giorno fa, quando il Direttore Generale dell'OPCW ha rilasciato una dichiarazione spiegando che il ritardo era dovuto a preoccupazioni dell'ufficio per la sicurezza ONU per l'incolumità degli ispettori.

Ci viene detto che, persino dopo che gli ispettori OPCW hanno raccolto campioni dai presunti luoghi dell'attacco, ci vorranno settimane per determinare se è stato rilasciato alcun gas o altra sostanza chimica. Questo significa che ci sono davvero poche possibilità che quando ha deciso di lanciare un attacco militare alla Siria il presidente Trump avesse realmente prove "schiaccianti" dell'uso da parte di Assad di gas tossici a Douma all'inizio del mese. Ad oggi, gli Stati Uniti non hanno presentato prove di chi sia responsabile e neppure prove che un attacco chimico sia avvenuto del tutto. Fino a  immediatamente prima dell'attacco missilistico americano, il Segretario alla Difesa Mattis diceva che stava ancora cercando prove.

In un Tweet di pochi giorni fa, il deputato Thomas Massie ha espresso frustrazione perché, in un briefing al Congresso la scorsa settimana, il direttore dell'Intelligence nazionale, il Segretario di Stato e il Segretario alla Difesa "non hanno fornito alcuna prova reale" che Assad abbia eseguito l'attacco. O hanno le prove ma non le mostrano al Congresso, ha scritto, oppure non hanno nulla. In entrambi i casi, ha aggiunto, c'è molto che non va.

La preoccupazione di Thomas Massie dovrebbe essere condivisa da tutti.

Le autorità di USA e Francia hanno insinuato che video condivisi su Internet dai White Helmets, organizzazione finanziata dagli USA, fossero prove sufficienti dell'attacco. Se di questi tempi post sui social media sono considerati alla stregua di intelligence conclusiva, perché mai spendiamo ancora 100 miliardi di dollari all'anno per la nostra enorme comunità di intelligence? Non sarebbe forse più economico semplicemente assumere qualche adolescente per rovistare su YouTube?

Anche se Assad avesse colpito con il gas il suo popolo all'inizio di questo mese, non ci sarebbe comunque giustificazione legale per il lancio da parte americana di circa 100 missili sulla Siria. Naturalmente un attacco con il gas meriterebbe la condanna da parte di tutta la gente civilizzata, ma l'oltraggio di Washington è molto selettivo e spesso motivato da ragioni politiche. Dov'è l'oltraggio per la raccapricciante guerra contro lo Yemen che l'Arabia Saudita conduce da tre anni? Questi orrori sono ignorati perché l'Arabia Saudita è considerata un alleato e quindi non soggetta a disapprovazione.

Non siamo i poliziotti del mondo. Leader cattivi fanno cose cattive ai loro popoli in continuazione. È vero persino negli Stati Uniti, dove il nostro stesso governo continuamente erode la Costituzione costruendo uno stato di sorveglianza.

Non abbiamo né il denaro né l'autorità per lanciare bombe tutte le volte che sospettiamo che qualcuno abbia fatto qualcosa di male dall'altra parte dell'oceano. Una decisione frettolosa sull'uso della forza è stupida e pericolosa. Mentre giornalisti occidentali presenti a Douma stanno sollevando domande molto serie sulla versione ufficiale americana del cosiddetto attacco con il gas, l'inclinazione di Trump di sparare  prima e fare domande dopo potrebbe dimostrarsi la causa della sua rovina.

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Nota -- MM
Ron Paul è come al solito ineccepibile. Aggiungo, come al solito, un commento su Trump: molto verosimilmente "c'è del metodo" nell'apparente follia (quella di Trump, non di Macron o gli altri globalisti), per cui gli eventi vanno giudicati nel quadro globale e valutando le loro effettive conseguenze.

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