di Daniel McAdams (17 settembre 2016, LewRockwell.com; versione leggermente diversa su RonPaulInstitute)

L'esercito americano oggi ha bombardato posizioni delle forze governative siriane nella provincia orientale di Deir el-Zour, dove l'esercito siriano stava combattendo l'ISIS. Secondo i rapporti, l'attacco americano alle truppe siriane "ha permesso l'avanzata dell'ISIS sulla collina sopra la base aerea". Si tratta della seconda volta che le forze americane mirano alle truppe siriane all'interno del territorio siriano. Sarebbe la prima volta che un tale attacco produce un vantaggio per l'ISIS sul campo di battaglia. 

L'attacco americano ha ucciso almeno 62 soldati siriani, forse un centinaio.

Sempre oggi, prima della notizia dell'attacco, era stato annunciato l'invio da parte del governo siriano di 1000 militari della Guardia Repubblicana, un corpo d'elite, nella provincia di Deir el-Zour, per l'intensificazione delle battaglie contro l'ISIS in quell'area. L'attacco americano ha annientato forse il 10% di queste forze e ha obliterato armi dell'esercito siriano e altro materiale.

Il governo americano ha ammesso di aver eseguito l'attacco, affermando che si è trattato di un errore. Come alcuni osservatori hanno fatto notare, tuttavia, l'ISIS non si comporta come unità militari tradizionali. Generalmente i militanti non si assemblano in grandi numeri come questi né stabiliscono "basi". Il Comando Centrale degli Stati Uniti oggi ha rilasciato un comunicato  affermando che gli Stati Uniti hanno coordinato l'attacco con i russi, ma Mosca ha smentito con veemenza.  L'agenzia di stampa Tass ha citato la portavoce per il Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che avrebbe detto che "dopo l'attacco di oggi all'esercito siriano, giungiamo alla terribile conclusione che la Casa Bianca sta difendendo lo Stato Islamico".

Questo drammatico sviluppo arriva proprio mentre il più recente cessate-il-fuoco comincia a traballare. La Russia ha criticato il rifiuto di Washington di implementare una parte chiave dell'accordo, cioè premere affinché i ribelli sostenuti dagli Stati Uniti cessino di combattere a fianco di al-Qaeda; inoltre, il principale gruppo islamico "moderato" appoggiato dagli USA, Ahrar al-Sham, ha rifiutato del tutto di prendere parte al cessate-il-fuoco. Ieri, le truppe di opposizione "moderate" FSA, appoggiate dagli USA, hanno cacciato le Forze Speciali americane fuori da una città siriana.

L'attacco di oggi segna un punto di svolta nella guerra, dopo il quale gli USA cominceranno a bombardare le forze governative siriane più frequentemente? Se è così, come reagiranno la Russia e l'Iran a questo chiaro cambiamento nella strategia americana? Sarà questo il punto di esplosione?

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