di Paul Craig Roberts (su LewRockwell.com, 17 marzo 2013 - originale su Pravda.com)

Le "presstitute" americane, come il New York Times e il Wall Street Journal, hanno espresso sorpresa di fronte al supporto russo per il cessate il fuoco in Siria (che la Russia ha attivamente promosso), manifestato dall'interruzione degli attacchi allo Stato Islamico e dal parziale ritiro delle forze russe. Le presstitute americane sono prigioniere della loro stessa propaganda e ora sono sorprese dal fallimento delle proprie predizioni propagandistiche.

Avendo privato lo Stato Islamico delle sue capacità offensive, e liberato la Siria dai terroristi appoggiati da Washington, Putin ora sta passando alla diplomazia. Se non si ottiene la pace in Siria, il fallimento non potrà essere addossato alla Russia.

E' un grande rischio per Putin fidarsi del governo americano infestato di neocon, però se l'ISIS fa riesplodere il conflitto con il supporto di Washington, il mantenimento delle basi aeree e navali in Siria permetterà alla Russia di riprendere le operazioni militari. Osservatori puntuali quali il professor Michel Chossudovsky di Global Research, Stephen Cohen, e The Saker hanno sottolineato che il ritiro russo in realtà è un time-out, durante il quale la diplomazia di Putin prenderà il posto della potenza militare russa.

Con l'ISIS disabilitato, c'è minor pericolo che Washington sfrutti una tregua, ufficialmente per la ricerca della pace, al fine di ristabilire la capacità militare dello Stato Islamico. Quindi, il rischio che Putin sta prendendo fidandosi di Washington vale il risultato che otterrebbe se la diplomazia russa ne uscisse rafforzata, elevata al di sopra delle tattiche di Washington basate su minacce, coercizione e violenza. Quello a cui Putin realmente mira è far capire agli europei che operando quali vassalli di Washington i governi europei stanno favorendo la violenza rispetto alla pace, ed essi stessi potrebbero essere lanciati dai neoconservatori in un conflitto letale con la Russia che garantirebbe la distruzione dell'Europa.

Putin ha dimostrato anche che, a differenza di Washington, la Russia è capace di raggiungere risultati militari decisivi in breve tempo senza vittime russe, e di ritirarsi senza diventare una forza di occupazione permanente. Questo comportamento molto notevole sta facendo ripensare il mondo su quale è realmente la superpotenza.

Il declino americano è visibile anche nell'assenza di leader capaci tra i candidati per le nomination presidenziali di entrambi i partiti Repubblicano e Democratico. L'America non è più capace di produrre leadership politica, mentre si susseguono presidenti sempre peggiori. Il resto del mondo evidentemente si chiede perplesso come possa essere una superpotenza un paese incapace di produrre un candidato idoneo alla presidenza.

You have no rights to post comments